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Giurisdizione volo nazionale: la Cassazione decide

Due passeggeri chiedono un indennizzo per un grave ritardo di un volo nazionale. La compagnia aerea eccepisce il difetto di giurisdizione italiana, invocando una clausola contrattuale che indica i tribunali di un altro Stato. La Corte di Cassazione, rilevando un vuoto giurisprudenziale sulla applicabilità della Convenzione di Montreal alla questione della giurisdizione volo nazionale, ha rimesso la causa alle Sezioni Unite per una decisione dirimente.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione Volo Nazionale: La Cassazione Rimette la Questione alle Sezioni Unite

La determinazione della giurisdizione per un volo nazionale in caso di ritardo aereo rappresenta un tema complesso, specialmente quando entrano in gioco clausole contrattuali che designano un foro estero. Con l’ordinanza n. 5614/2024, la Corte di Cassazione ha affrontato proprio questa delicata materia, scegliendo di rimettere la decisione alle Sezioni Unite per colmare un’importante lacuna interpretativa.

I Fatti di Causa: Un Volo in Ritardo e la Clausola Controversa

Due passeggeri avevano acquistato un biglietto per un volo da Alghero a Treviso con una nota compagnia aerea. Il volo, tuttavia, subiva un ritardo di cinque ore, atterrando peraltro in un aeroporto diverso, Venezia. I passeggeri agivano dinanzi al Giudice di Pace di Sassari per ottenere l’indennizzo forfettario previsto dalla normativa europea, che veniva loro riconosciuto.

La compagnia aerea, tuttavia, impugnava la decisione dinanzi al Tribunale, eccependo il difetto di giurisdizione del giudice italiano. A sostegno della propria tesi, la compagnia invocava una clausola, presente nelle condizioni generali di contratto accettate dai passeggeri, che stabiliva la giurisdizione esclusiva dei tribunali irlandesi per ogni controversia. Il Tribunale accoglieva l’appello, dichiarando la giurisdizione dell’Irlanda. I passeggeri, ritenendo errata tale decisione, ricorrevano per Cassazione.

Il Dibattito sulla Giurisdizione per il Volo Nazionale

Il cuore della controversia ruota attorno all’applicabilità della Convenzione di Montreal anche ai trasporti aerei puramente nazionali. I ricorrenti sostenevano che la Convenzione, richiamata dal diritto dell’Unione Europea, dovesse applicarsi. Tale convenzione, infatti, rende nulli i patti che, prima del verificarsi del danno, derogano alle sue norme, inclusa quella che individua la giurisdizione.

Il Tribunale, al contrario, aveva ritenuto che, non applicandosi la Convenzione di Montreal a un volo domestico, la giurisdizione fosse regolata unicamente dalla clausola contrattuale sottoscritta dalle parti, che indicava appunto il foro irlandese. Questa divergenza interpretativa ha portato la questione all’attenzione della Suprema Corte.

Le Motivazioni

La Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione ha osservato che la questione posta dai ricorrenti è di fondamentale importanza. La Corte ha riconosciuto che le Sezioni Unite si sono già pronunciate in passato (con le sentenze n. 18257/2019 e n. 3561/2020) sul rapporto tra normativa europea e Convenzione di Montreal, ma sempre con riferimento al trasporto internazionale di persone.

Nella specie, invece, il caso riguarda l’ipotesi diversa e non ancora risolta se la medesima disciplina e i principi affermati per i voli internazionali si estendano anche a un trasporto aereo che si svolge interamente all’interno dei confini di una singola nazione. Poiché su tale specifica questione non esiste una precedente decisione regolatrice delle Sezioni Unite, la Sezione semplice ha ritenuto necessario rimettere la causa al massimo consesso della Corte per garantire un’interpretazione uniforme e autorevole della legge.

Le Conclusioni

L’ordinanza di rimessione alle Sezioni Unite sospende il giudizio sul caso specifico ma apre la strada a una pronuncia di capitale importanza per tutti i passeggeri che viaggiano su tratte nazionali. La futura decisione stabilirà se le clausole di deroga della giurisdizione, spesso inserite nei contratti dalle compagnie aeree, siano valide anche per i voli interni o se, al contrario, anche in questi casi debbano prevalere i criteri di collegamento previsti dalla Convenzione di Montreal. La risposta a questa domanda avrà un impatto diretto sulla possibilità per i consumatori di adire i tribunali del proprio paese per far valere i propri diritti in caso di disservizi aerei.

Qual è il problema principale affrontato dalla Corte di Cassazione in questa ordinanza?
Il problema principale è stabilire se la Convenzione di Montreal, che disciplina il trasporto aereo internazionale, si applichi anche a un volo puramente nazionale e, di conseguenza, se una clausola contrattuale che designa un giudice straniero sia valida o meno.

Perché la compagnia aerea sosteneva che la giurisdizione fosse in un altro Stato?
La compagnia aerea sosteneva la giurisdizione di un altro Stato perché il contratto di trasporto, sottoscritto dai passeggeri, conteneva una specifica clausola di deroga della giurisdizione che individuava come competenti i tribunali di quel paese.

Perché la Corte di Cassazione ha rimesso la decisione alle Sezioni Unite?
La Corte ha rimesso la decisione alle Sezioni Unite perché, mentre esistono già sentenze sul rapporto tra normativa europea e Convenzione di Montreal per i voli internazionali, non esiste una pronuncia chiara e definitiva sulla medesima questione per i voli che si svolgono interamente all’interno di una nazione. Si tratta quindi di una questione di particolare importanza su cui non si è ancora formato un orientamento consolidato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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