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Giurisdizione usi civici: quando decide il TAR

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 274/2024, ha stabilito che la giurisdizione per l’impugnazione di un atto di revoca di un’autorizzazione su terreni gravati da usi civici spetta al giudice amministrativo. La Corte ha chiarito che la competenza del Commissario per gli usi civici è limitata alle questioni sulla natura e l’esistenza del diritto (qualitas soli). Se la controversia, come nel caso di specie, riguarda vizi procedurali dell’atto amministrativo, senza contestare la natura del terreno, la giurisdizione usi civici è del TAR.

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Pubblicato il 16 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione Usi Civici: La Cassazione Chiarisce la Competenza del Giudice Amministrativo

Comprendere a quale giudice rivolgersi è il primo passo fondamentale in qualsiasi controversia legale. La questione della giurisdizione usi civici rappresenta un’area complessa, dove la linea di confine tra la competenza del giudice amministrativo e quella del Commissario per la liquidazione degli usi civici può essere sottile. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite fa luce su questo tema, offrendo un criterio distintivo cruciale per operatori del diritto e cittadini. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti di Causa: Un’autorizzazione per un elettrodotto e la successiva revoca

La vicenda ha origine dalla richiesta di una società elettrica di realizzare un elettrodotto su un terreno di proprietà comunale. Nel 2014, il Comune, dopo aver ottenuto l’autorizzazione dalla Regione, aveva acconsentito al mutamento della destinazione d’uso di una particella di terreno per permettere l’opera.

Tuttavia, otto anni dopo, lo stesso Comune avviava un procedimento di annullamento/revoca della propria delibera iniziale. La motivazione era un ‘mero errore’: il terreno in questione era gravato da uso civico di pascolo permanente, una condizione che, secondo una normativa regionale, ne impediva il mutamento di destinazione. Di conseguenza, la Regione revocava il proprio decreto autorizzativo del 2014.

Contro questo provvedimento di revoca, la società elettrica proponeva ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR). A questo punto, il Comune sollevava la questione di giurisdizione davanti alla Corte di Cassazione, sostenendo che la competenza a decidere fosse del Commissario per la liquidazione degli usi civici.

La questione sulla Giurisdizione Usi Civici

Il cuore del problema era stabilire chi avesse il potere di giudicare la legittimità della revoca. Secondo il Comune, poiché la controversia verteva su un terreno con usi civici, la giurisdizione apparteneva al Commissario, un organo specializzato in questa materia. La società elettrica, invece, riteneva che il suo ricorso riguardasse la legittimità di un atto amministrativo (la revoca), materia di esclusiva competenza del giudice amministrativo.

La Decisione delle Sezioni Unite della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dato ragione alla società elettrica, dichiarando la giurisdizione del giudice amministrativo. Le Sezioni Unite hanno respinto la tesi del Comune, stabilendo un principio chiaro per dirimere futuri conflitti di competenza in materia.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato che la giurisdizione usi civici del Commissario è attivata solo quando l’oggetto principale della causa è l’accertamento dell’esistenza, della natura e dell’estensione dei diritti di uso civico. In altre parole, il Commissario interviene quando si deve decidere sulla qualitas soli, ovvero sulla natura giuridica del terreno.

Nel caso specifico, tuttavia, la società elettrica non contestava che il terreno fosse gravato da uso civico di pascolo permanente. Il suo ricorso al TAR era finalizzato a censurare l’illegittimità dell’atto di revoca sotto profili procedurali e di merito, sostenendo che l’Amministrazione avesse agito in modo illegittimo. I motivi del ricorso erano interni alla logica dell’azione amministrativa: l’illegittimità della revoca, la mancanza dei presupposti, la violazione delle procedure (come l’omessa comunicazione di avvio del procedimento).

Poiché la controversia non richiedeva un accertamento preliminare sulla natura del terreno (data per pacifica), ma solo una valutazione della legittimità di un provvedimento amministrativo, la competenza non poteva che essere del giudice amministrativo. La Cassazione ha sottolineato che, per escludere la giurisdizione amministrativa, le questioni prospettate devono attenere direttamente alla valutazione della demanialità dei terreni o richiederne un previo accertamento. Qui, invece, si contestava solo l’iter che aveva portato alla revoca.

Conclusioni

Questa ordinanza consolida un importante principio: la giurisdizione si determina in base al petitum sostanziale, cioè a ciò che effettivamente si chiede al giudice. Se l’oggetto della domanda è la verifica della legittimità di un atto della Pubblica Amministrazione, la giurisdizione spetta al TAR, anche se la vicenda coinvolge terreni gravati da usi civici. La competenza del Commissario specializzato rimane confinata alle dispute che mettono in discussione la natura stessa del diritto di uso civico sul bene. La decisione offre quindi un criterio di riparto chiaro, fondamentale per evitare incertezze procedurali e garantire una più celere ed efficace tutela dei diritti.

A quale giudice spetta decidere sull’impugnazione di un atto amministrativo che riguarda un terreno con usi civici?
La giurisdizione spetta al giudice amministrativo (TAR) se la contestazione riguarda vizi propri dell’atto amministrativo (es. vizi di procedura, eccesso di potere) e non mette in discussione la natura del terreno come bene di uso civico.

Quando la giurisdizione è del Commissario per la liquidazione degli usi civici?
La giurisdizione è del Commissario quando la controversia ha come oggetto principale l’accertamento dell’esistenza, della natura o dell’estensione dei diritti di uso civico su un determinato terreno, ovvero la cosiddetta qualitas soli.

Perché, nel caso specifico, la Cassazione ha dichiarato la giurisdizione del giudice amministrativo?
Perché il ricorso della società non contestava il fatto che il terreno fosse soggetto a uso civico, ma si limitava a denunciare i vizi e l’illegittimità del provvedimento di revoca adottato dalla Pubblica Amministrazione. La questione non richiedeva un’indagine sulla natura del suolo, ma solo una valutazione dell’azione amministrativa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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