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Giurisdizione Usi Civici: la Cassazione decide

L’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione affronta un caso di giurisdizione sugli usi civici. A seguito di un ricorso contro la decisione di un Commissario per la liquidazione degli usi civici, che aveva negato la propria competenza a giudicare la nullità di un atto di donazione di terreni demaniali, la Corte ha sospeso il giudizio. Riconoscendo la delicatezza della questione, ha rimesso gli atti al Primo Presidente per una possibile assegnazione alle Sezioni Unite, l’organo supremo per la risoluzione dei conflitti di giurisdizione.

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Giurisdizione Usi Civici: la Cassazione Rimette alle Sezioni Unite

L’ordinanza interlocutoria in esame solleva una questione fondamentale nel diritto immobiliare e processuale: qual è il confine della giurisdizione sugli usi civici? La Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione, di fronte a un complesso caso riguardante la nullità di un atto di donazione di un terreno demaniale, ha scelto la via della prudenza, rimettendo la decisione finale alle Sezioni Unite.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine da una richiesta presentata al Commissario per la liquidazione degli usi civici. Un privato cittadino aveva chiesto di correggere una precedente sentenza del 2005, la quale aveva dichiarato la nullità di una donazione di un terreno gravato da uso civico. La richiesta mirava a specificare che la nullità si riferiva a un preciso atto notarile del 1985 e a ordinare la conseguente annotazione nei registri immobiliari, rendendo così la nullità opponibile a terzi.

La controparte si costituiva in giudizio eccependo, tra le altre cose, il difetto di giurisdizione del Commissario. A suo avviso, la controversia, essendo tra privati e riguardando la nullità di un atto traslativo, esulava dalle competenze specialistiche del Commissario.

La Decisione del Commissario per gli Usi Civici

Il Commissario adito accoglieva l’eccezione, dichiarando il proprio difetto di giurisdizione. Secondo il suo ragionamento, la questione posta richiedeva una “diretta interpretazione della validità e della efficacia della donazione”, un accertamento di natura contrattuale che non rientrava nelle materie disciplinate dalle norme speciali sugli usi civici.

Il Ricorso in Cassazione e la questione sulla giurisdizione usi civici

Gli eredi dell’originario attore hanno impugnato questa decisione davanti alla Corte di Cassazione, sollevando diversi motivi di ricorso. Il punto centrale della loro difesa era che il Commissario avesse erroneamente negato la propria giurisdizione. Sostenevano che l’accertamento dell’invalidità di atti di disposizione su terre di demanio collettivo rientrasse a pieno titolo nelle competenze del magistrato specializzato, in linea con la giurisprudenza consolidata.

Tra i motivi di ricorso, venivano lamentate anche violazioni del diritto di difesa e del principio del contraddittorio, nonché un vizio di “extrapetizione”, poiché il Commissario avrebbe deciso su una domanda non formulata, declinando la giurisdizione sulla base di un’eccezione sollevata solo in fase di replica dalla controparte.

Le Motivazioni

La Seconda Sezione della Corte di Cassazione, analizzando i motivi del ricorso, ha riconosciuto che il nucleo della controversia è una questione di giurisdizione. Stabilire se il Commissario per gli usi civici abbia o meno il potere di dichiarare la nullità di un contratto privato che dispone di terreni demaniali è una questione di principio di particolare importanza.

Invece di decidere direttamente, la Corte ha applicato l’articolo 374, primo comma, del codice di procedura civile. Questa norma prevede che, quando sorge una questione di giurisdizione, la sezione semplice possa rimettere gli atti al Primo Presidente della Corte, affinché valuti se assegnare il caso alle Sezioni Unite. Le Sezioni Unite sono l’organo che ha il compito di assicurare l’uniforme interpretazione della legge e di risolvere i conflitti di giurisdizione.

La Corte ha quindi emesso un’ordinanza interlocutoria, sospendendo il giudizio e trasmettendo il fascicolo per la decisione superiore.

Le Conclusioni

L’ordinanza interlocutoria non risolve il caso, ma lo incanala verso l’organo giudiziario più autorevole per le questioni di giurisdizione. La futura decisione delle Sezioni Unite avrà un impatto significativo, poiché chiarirà definitivamente i limiti e l’estensione dei poteri del Commissario per gli usi civici. Si tratta di una pronuncia attesa che definirà se la tutela dei demani collettivi si estenda fino al punto di poter invalidare atti di diritto privato che ne compromettono l’integrità, consolidando la portata della giurisdizione sugli usi civici.

Qual è la questione giuridica centrale dell’ordinanza?
La questione centrale è se il Commissario per la liquidazione degli usi civici abbia la giurisdizione, cioè il potere, di decidere sulla validità e l’efficacia di un atto di donazione privato avente ad oggetto un terreno gravato da uso civico.

Perché il Commissario aveva dichiarato il proprio difetto di giurisdizione?
Il Commissario riteneva che la controversia richiedesse un’interpretazione diretta di un contratto privato (l’atto di donazione), materia che considerava estranea alla sua competenza specialistica, la quale è regolata da norme speciali sugli usi civici e non sul diritto contrattuale generale.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione in questa ordinanza?
La Corte di Cassazione non ha deciso nel merito, ma ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha rimesso gli atti al Primo Presidente. Questa procedura è finalizzata a far decidere la questione di giurisdizione alle Sezioni Unite, l’organo supremo competente a risolvere tali questioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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