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Giurisdizione servizi aeroportuali: la Cassazione decide

Una società di trasporti ha impugnato la procedura di assegnazione degli stalli per autobus in un importante aeroporto. La questione centrale era determinare se la competenza a decidere fosse del giudice ordinario o di quello amministrativo. Le Sezioni Unite della Cassazione hanno risolto il conflitto, affermando la giurisdizione del giudice amministrativo. La Corte ha qualificato il servizio di collegamento bus tra aeroporto e città come un’attività “aviation”, ovvero strumentale e connessa al trasporto aereo, rientrante quindi nella sfera del diritto pubblico e non in quella meramente privatistica.

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Giurisdizione Servizi Aeroportuali: la Cassazione fa chiarezza

La questione della giurisdizione sui servizi aeroportuali di collegamento a terra è un tema complesso, che si colloca al confine tra diritto privato e pubblico. Una recente ordinanza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale, stabilendo che le controversie relative all’assegnazione di stalli per gli autobus che collegano gli aeroporti alle città rientrano nella competenza del giudice amministrativo. Questa decisione si basa su una precisa qualificazione del servizio come strumentale all’attività di trasporto aereo.

I Fatti del Caso

Una società di trasporti, operante un servizio di linea tramite autobus, ha contestato davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) la procedura indetta dalla società di gestione di un grande aeroporto del Nord Italia per l’assegnazione di aree di sosta (stalli) presso i terminal. La società ricorrente lamentava diverse criticità nella procedura, tra cui la presunta discriminatorietà dei criteri di assegnazione e la violazione dei principi di concorrenza.

La società di gestione aeroportuale, costituitasi in giudizio, ha eccepito il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, sostenendo che la controversia dovesse essere decisa dal giudice ordinario. Secondo la sua tesi, l’assegnazione degli stalli configurava un’attività di natura puramente privatistica, relativa alla gestione di spazi commerciali, e non l’esercizio di un potere pubblico.

La Questione sulla Giurisdizione per Servizi Aeroportuali

Il cuore della disputa legale risiedeva nella qualificazione del servizio di trasporto pubblico via autobus tra l’aeroporto e il centro città. Si trattava di capire se tale servizio fosse da considerare un’attività commerciale autonoma e slegata dal trasporto aereo (cd. “non aviation”), oppure un servizio essenziale e strumentale al funzionamento complessivo dell’aeroporto (cd. “aviation”).

La scelta tra le due opzioni avrebbe determinato il giudice competente:

* Giudice Ordinario: Se il rapporto fosse stato considerato di natura contrattuale tra due soggetti privati (la società di gestione e l’operatore di trasporto).
* Giudice Amministrativo: Se la società di gestione avesse agito nell’esercizio di poteri pubblicistici, in qualità di concessionaria di un bene demaniale (l’aeroporto), e il servizio fosse stato qualificato di pubblico interesse.

Data l’incertezza e le decisioni contrastanti in fase cautelare, la società di trasporti ha sollevato un regolamento preventivo di giurisdizione, portando la questione direttamente all’attenzione delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.

Le Motivazioni della Cassazione

Le Sezioni Unite hanno dichiarato la sussistenza della giurisdizione del giudice amministrativo, basando la loro decisione su una serie di argomentazioni interconnesse.

In primo luogo, la Corte ha qualificato il servizio di collegamento come strettamente funzionale all’attività aerea. Non si tratta di un’attività meramente commerciale come un negozio o un ristorante all’interno del terminal. Al contrario, è un tassello fondamentale della catena di trasporto, che consente ai passeggeri di raggiungere la loro destinazione finale. Questo servizio realizza quell'”intermodalità dei trasporti” che la stessa convenzione tra l’ENAC e la società di gestione aeroportuale pone come obiettivo da perseguire. È, quindi, un’attività che rientra nel core business della gestione aeroportuale.

In secondo luogo, i giudici hanno evidenziato che la società di gestione, pur essendo una S.p.A., non agisce come un qualsiasi privato. Essa è concessionaria di un bene pubblico ed esercita poteri che derivano da tale concessione, come previsto dal Codice della Navigazione. Nell’assegnare gli stalli, non stipula un semplice contratto di affitto, ma gestisce un’infrastruttura pubblica secondo criteri di trasparenza, non discriminazione e imparzialità, tipici dell’azione amministrativa.

Infine, la Cassazione ha distinto nettamente il caso in esame da precedenti pronunce che avevano attribuito al giudice ordinario controversie su servizi “non aviation”, come la gestione dei parcheggi per auto private. Mentre il parcheggio è una delle possibili modalità, spesso opzionale, per raggiungere l’aeroporto, il trasporto pubblico di linea è un servizio essenziale che risponde a un interesse generale di mobilità, come peraltro riconosciuto dalla normativa regionale in materia di trasporti.

Le Conclusioni

L’ordinanza stabilisce un principio di diritto chiaro: le procedure di selezione per l’affidamento di servizi di trasporto pubblico di linea da e per gli aeroporti, inclusa l’assegnazione degli stalli, sono espressione di una funzione pubblica. Di conseguenza, la giurisdizione sui servizi aeroportuali di questo tipo appartiene al giudice amministrativo. Questa conclusione rafforza la tutela degli operatori del settore, che possono contestare le decisioni del gestore aeroportuale davanti a un giudice specializzato nel diritto pubblico, e garantisce che la gestione di servizi così cruciali per la mobilità avvenga nel rispetto dei principi di concorrenza e imparzialità.

A quale giudice spetta decidere sulle controversie relative all’assegnazione di stalli per autobus negli aeroporti?
Secondo la Corte di Cassazione, la giurisdizione spetta al giudice amministrativo, poiché l’assegnazione degli stalli non è un atto meramente privatistico, ma l’esercizio di una funzione pubblica da parte del gestore aeroportuale.

Il servizio di autobus che collega un aeroporto alla città è considerato un’attività “aviation” o “non aviation”?
La Corte lo qualifica come un’attività strettamente collegata e strumentale a quella aerea (cd. “aviation”). È considerato parte integrante del servizio di trasporto offerto ai passeggeri e necessario per il corretto funzionamento del sistema aeroportuale, a differenza di servizi puramente commerciali come negozi o parcheggi.

La società che gestisce un aeroporto agisce come un ente pubblico o un soggetto privato quando assegna gli stalli per i bus?
Pur essendo una società di diritto privato, agisce in qualità di concessionaria di un bene pubblico e svolge una funzione pubblica. Pertanto, è tenuta al rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza e non discriminazione tipici dell’azione amministrativa, e i suoi atti sono sindacabili dal giudice amministrativo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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