LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisdizione servizi aeroportuali: il caso dei bus

Una società di trasporti ha contestato la procedura di assegnazione degli stalli per bus navetta indetta dalla società di gestione di un grande aeroporto del Nord Italia. Quest’ultima sosteneva la competenza del giudice ordinario, trattandosi di un rapporto privatistico. La Corte di Cassazione ha invece stabilito la giurisdizione dei servizi aeroportuali in capo al giudice amministrativo, poiché il servizio di collegamento via bus è strumentale e strettamente connesso all’attività ‘aviation’ principale dell’aeroporto, rientrando nell’ambito della concessione pubblica.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Giurisdizione Servizi Aeroportuali: La Cassazione fa Chiarezza sul caso dei Bus Navetta

La gestione dei servizi all’interno delle grandi infrastrutture come gli aeroporti genera spesso complesse questioni legali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha affrontato un tema cruciale: la giurisdizione sui servizi aeroportuali, in particolare per le controversie relative all’assegnazione di aree per i bus navetta che collegano l’aeroporto con la città. La decisione chiarisce quando una controversia tra un operatore di trasporto e la società di gestione aeroportuale debba essere risolta dal giudice amministrativo anziché da quello ordinario.

I Fatti del Caso: La Gestione degli Stalli per Bus Navetta

Una società che offre un servizio di trasporto persone tramite autobus tra un importante aeroporto del Nord Italia e il centro della città vicina ha impugnato dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) gli atti con cui la società di gestione aeroportuale aveva indetto una procedura selettiva per l’assegnazione di un numero limitato di stalli per la sosta e la fermata dei bus.

La società di trasporti lamentava che tale procedura, di fatto, limitasse l’accesso al mercato e snaturasse un servizio liberalizzato, trasformandolo in una sorta di servizio in concessione. A sua volta, la società di gestione aeroportuale ha eccepito il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, sostenendo che il rapporto con gli operatori di trasporto per l’uso degli stalli fosse di natura puramente privatistica e, pertanto, di competenza del giudice ordinario.

La Questione di Giurisdizione: Giudice Ordinario o Amministrativo?

Il cuore della controversia si è quindi spostato sulla determinazione del giudice competente. La distinzione è fondamentale: il giudice ordinario si occupa prevalentemente di rapporti tra privati (diritti soggettivi), mentre il giudice amministrativo è competente per le controversie in cui è coinvolto l’esercizio di un potere pubblico e la lesione di interessi legittimi.

La società di gestione aeroportuale, pur essendo una S.p.A., opera in virtù di una concessione statale per la gestione di un bene demaniale (l’aeroporto). La sua difesa si basava sulla distinzione tra attività “aviation” (strettamente legate al volo) e “non aviation” (servizi commerciali come negozi, bar, parcheggi). Secondo questa tesi, il servizio bus, non essendo un’attività di volo, rientrerebbe nella seconda categoria, per la quale la giurisprudenza riconosce la giurisdizione del giudice ordinario.

La Decisione della Cassazione sulla Giurisdizione Servizi Aeroportuali

Investita della questione tramite un regolamento preventivo di giurisdizione, la Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha ribaltato la prospettiva della società di gestione, affermando con chiarezza la giurisdizione del giudice amministrativo.

La Natura Strumentale del Servizio di Trasporto

La Corte ha qualificato il servizio di trasporto pubblico di linea che collega l’aeroporto alla città come “strettamente collegato e strumentale alle attività cd. aviation”. Il ragionamento si fonda su un’analisi funzionale: il collegamento terrestre non è un mero servizio commerciale accessorio, ma una componente essenziale per consentire ai passeggeri di raggiungere il luogo di effettiva destinazione e, viceversa, di accedere all’aeroporto per imbarcarsi. Senza un efficiente sistema di trasporto terrestre, la funzionalità stessa dell’infrastruttura aerea sarebbe compromessa.

Il Collegamento con l’Atto di Concessione Pubblica

Un altro punto decisivo è il collegamento tra l’assegnazione degli stalli e l’atto di concessione originario tra l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile e la società di gestione. Tale concessione impone al gestore di promuovere lo “sviluppo intermodale dei trasporti”. L’organizzazione e la regolamentazione del servizio bus rientrano quindi direttamente in questo obbligo di natura pubblicistica. Di conseguenza, quando la società di gestione assegna gli stalli, non agisce come un mero privato che affitta uno spazio, ma esercita una funzione pubblica derivata dalla concessione, finalizzata a garantire l’efficienza e l’accessibilità dell’aeroporto.

Le Motivazioni della Corte

Le Sezioni Unite hanno motivato la loro decisione distinguendo nettamente il caso in esame da precedenti pronunce relative a servizi “non aviation” come i parcheggi o i negozi. Mentre l’utilizzo di un’auto privata e del relativo parcheggio è solo una delle modalità per raggiungere l’aeroporto, il sistema di trasporto pubblico di linea è un elemento strutturale del servizio aeroportuale complessivo. La sua gestione incide sull’interesse generale alla mobilità dei cittadini e all’efficienza del sistema dei trasporti, come previsto anche dalla normativa regionale in materia. Pertanto, la procedura di selezione degli operatori e di assegnazione degli stalli, anche se gestita da un soggetto formalmente privato, si configura come un’attività amministrativa, soggetta al sindacato del giudice amministrativo per la tutela degli interessi legittimi degli operatori concorrenti.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza stabilisce un principio importante per la giurisdizione servizi aeroportuali. Le decisioni dei gestori aeroportuali relative ai servizi di trasporto terrestre, essenziali per la funzionalità dell’hub, non possono essere considerate mere scelte commerciali di diritto privato. Essendo espressione di una funzione pubblica derivata da una concessione statale, esse sono soggette alle regole dell’evidenza pubblica e alla giurisdizione del giudice amministrativo. Ciò garantisce maggiore trasparenza, concorrenza e tutela per tutti gli operatori del settore, assicurando che le scelte del gestore siano conformi all’interesse pubblico di garantire un sistema di trasporti integrato ed efficiente.

A quale giudice spetta decidere sulle controversie relative all’assegnazione di stalli per bus navetta in aeroporto?
La competenza spetta al giudice amministrativo, poiché l’assegnazione degli stalli è considerata l’esercizio di una funzione pubblica connessa alla gestione di un bene demaniale in concessione.

Il servizio di bus navetta da e per un aeroporto è considerato un’attività ‘aviation’ o ‘non aviation’?
Secondo la Corte di Cassazione, è un’attività strettamente collegata e strumentale a quella ‘aviation’. Non è un semplice servizio commerciale, ma una componente essenziale del sistema di trasporto intermodale che garantisce la funzionalità dell’aeroporto stesso.

Perché la gestione degli stalli bus è diversa da quella dei parcheggi o dei negozi in aeroporto?
La gestione degli stalli bus è legata all’obbligo del concessionario aeroportuale di sviluppare il trasporto intermodale, un compito di rilevanza pubblica. A differenza dei parcheggi, che rappresentano una delle opzioni per i viaggiatori, o dei negozi, che sono servizi commerciali, il trasporto pubblico di linea è uno strumento fondamentale per l’accessibilità dell’infrastruttura e rientra nel ‘core business’ della gestione aeroportuale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati