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Giurisdizione scommesse: la Cassazione chiarisce

Una società concessionaria di scommesse ha citato la Pubblica Amministrazione per danni derivanti da inadempimenti contrattuali. La Corte di Cassazione ha stabilito che la giurisdizione scommesse spetta al giudice ordinario, e non a quello amministrativo, poiché la controversia riguarda la fase esecutiva del rapporto di concessione, rendendo la lite devolvibile ad arbitri.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione Scommesse: a Chi Spetta Decidere sui Danni Contrattuali?

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su una questione fondamentale nei rapporti tra privati e Pubblica Amministrazione: la giurisdizione scommesse. La decisione chiarisce quale giudice sia competente a decidere le cause di risarcimento danni quando lo Stato, in qualità di concedente, viene meno ai propri obblighi contrattuali. Vediamo insieme i dettagli di questa importante pronuncia.

I Fatti del Caso: Una Concessione per Scommesse Ippiche

Una società, titolare di una concessione statale per la raccolta di scommesse ippiche, si è rivolta a un collegio arbitrale per ottenere un risarcimento danni dalla Pubblica Amministrazione. La società lamentava che, a causa di specifici inadempimenti dello Stato, aveva subito ingenti perdite economiche. In particolare, denunciava la mancata repressione del gioco clandestino, l’ingresso sul mercato di operatori stranieri non autorizzati e la mancata attivazione di nuove modalità di gioco previste dalla convenzione. Gli arbitri avevano dato ragione alla società, condannando l’amministrazione a indennizzarla per i danni subiti. Contro questa decisione, le amministrazioni statali hanno proposto impugnazione davanti alla Corte d’Appello.

La Decisione della Corte d’Appello: Nullità del Lodo per Difetto di Giurisdizione

La Corte d’Appello di Roma ha accolto il ricorso della Pubblica Amministrazione, annullando il lodo arbitrale. Secondo i giudici di secondo grado, la controversia non poteva essere decisa da arbitri perché riguardava l’esercizio di poteri autoritativi dello Stato. Di conseguenza, la materia rientrava nella competenza esclusiva del giudice amministrativo, sottraendola all’ambito della giustizia ordinaria e, quindi, alla possibilità di un arbitrato. La società, vedendosi annullare la decisione a lei favorevole, ha presentato ricorso in Cassazione.

La Giurisdizione Scommesse Secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione della Corte d’Appello, accogliendo il ricorso della società. I giudici supremi hanno chiarito che, per determinare la giurisdizione scommesse, è necessario distinguere tra la fase di rilascio della concessione (dove la P.A. esercita poteri autoritativi) e la fase di esecuzione del contratto (dove agisce su un piano paritetico).

Le Motivazioni

La Cassazione ha affermato che la controversia in esame non verteva sull’esercizio di poteri pubblici, ma sull’inadempimento di obbligazioni contrattuali da parte della P.A. concedente. La richiesta di risarcimento danni nasceva da una presunta violazione del rapporto giuridico convenzionale, che si svolge su un piano di parità tra le parti. In questo contesto, la posizione del concessionario è quella di un diritto soggettivo, tutelabile davanti al giudice ordinario. Poiché la controversia rientra nella giurisdizione del giudice ordinario e ha un contenuto puramente patrimoniale, essa è pienamente ‘compromettibile’, cioè può essere legittimamente decisa da un collegio arbitrale. La Corte ha richiamato precedenti sentenze delle Sezioni Unite che avevano già stabilito questo principio, confermando un orientamento consolidato.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha cassato la sentenza della Corte d’Appello e ha rinviato la causa allo stesso tribunale, in diversa composizione, affinché decida nel merito. Questa ordinanza rafforza un principio cruciale: quando la Pubblica Amministrazione stipula un contratto di concessione e poi non rispetta gli obblighi assunti, la controversia che ne deriva ha natura civile e patrimoniale. Di conseguenza, la giurisdizione spetta al giudice ordinario e le parti possono validamente scegliere di affidare la risoluzione della lite a un arbitrato, come previsto nel loro contratto.

A quale giudice spetta decidere una causa per risarcimento danni contro la P.A. in un contratto di concessione per scommesse?
Secondo la Corte di Cassazione, la giurisdizione spetta al giudice ordinario. La controversia, infatti, non riguarda l’esercizio di poteri autoritativi, ma l’inadempimento di obbligazioni contrattuali durante la fase di attuazione del rapporto di concessione.

Una controversia tra un concessionario di scommesse e la Pubblica Amministrazione può essere decisa da arbitri?
Sì. Poiché la controversia ha ad oggetto diritti soggettivi azionabili davanti al giudice ordinario e ha un contenuto meramente patrimoniale, essa è ‘compromettibile’, ovvero può essere validamente devoluta alla decisione di un collegio arbitrale.

Perché la Cassazione ha ritenuto la controversia di natura patrimoniale e non legata a poteri autoritativi?
La Corte ha specificato che la causa non verteva su atti di potere della P.A., ma sull’accertamento del suo inadempimento a obblighi previsti dalla convenzione. Si trattava di valutare il comportamento della P.A. all’interno di un rapporto giuridico paritetico, analogo a un normale contratto tra privati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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