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Giurisdizione pubblico impiego: il momento del fatto

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 25649/2024, ha stabilito che la giurisdizione pubblico impiego in materia di restituzione di somme pensionistiche integrative si determina in base al momento in cui la pretesa è divenuta azionabile. Nel caso di specie, sebbene il rapporto di lavoro fosse cessato prima del 30 giugno 1998, i pagamenti indebiti e la successiva richiesta di restituzione sono avvenuti dopo tale data. Pertanto, la Corte ha confermato la giurisdizione del giudice ordinario, respingendo il ricorso dell’ente previdenziale.

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Pubblicato il 20 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione Pubblico Impiego: il Momento Storico del Fatto è Decisivo

La determinazione della giurisdizione pubblico impiego rappresenta una questione complessa, specialmente per le controversie che si collocano a cavallo della storica data del 30 giugno 1998, che ha segnato il passaggio di competenze dal giudice amministrativo a quello ordinario. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione fa luce su un aspetto cruciale: per stabilire chi debba decidere, non conta quando è terminato il rapporto di lavoro, ma quando si è verificato il fatto che ha dato origine alla controversia.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una richiesta di restituzione avanzata da un ente previdenziale nei confronti degli eredi di un suo ex dipendente. L’ente aveva erogato somme a titolo di pensione integrativa per un lungo periodo, dal maggio 1999 al maggio 2016. Successivamente, a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato, tali pagamenti sono stati ritenuti non dovuti.

Di conseguenza, nel novembre 2016, l’ente ha inviato una diffida agli eredi per ottenere la restituzione delle somme versate. Gli eredi hanno reagito agendo in giudizio per far accertare l’inesistenza del debito. La questione preliminare sorta è stata proprio quella della giurisdizione: il caso doveva essere trattato dal Tribunale ordinario o dal Giudice Amministrativo?

La Controversia sulla Giurisdizione Pubblico Impiego

L’ente previdenziale sosteneva la giurisdizione del giudice amministrativo, basando la propria tesi su un dato temporale: il rapporto di lavoro del dipendente era cessato prima del 30 giugno 1998. Secondo questa interpretazione, tutte le questioni derivanti da quel rapporto, incluse quelle pensionistiche, avrebbero dovuto rimanere sotto la cognizione del giudice amministrativo.

La Corte d’Appello, tuttavia, aveva adottato una visione differente, affermando la giurisdizione del giudice ordinario. Questa decisione si fondava sul principio del petitum sostanziale, secondo cui la giurisdizione si determina non in base al contesto storico del rapporto di lavoro, ma in base al momento in cui si è concretizzata la pretesa oggetto del giudizio. Nel caso specifico, la controversia riguardava pagamenti effettuati e una richiesta di restituzione formalizzata ben dopo il 1998.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha confermato la decisione della Corte d’Appello, rigettando il ricorso dell’ente. I giudici hanno ribadito un principio consolidato: la giurisdizione si determina sulla base della causa petendi, ossia della natura intrinseca della posizione giuridica dedotta in giudizio. Il criterio fondamentale è il “momento storico” in cui i fatti materiali rilevanti per la controversia si sono verificati.

La Corte ha spiegato che, sebbene il rapporto di lavoro si fosse concluso prima del 30 giugno 1998, la controversia attuale non riguardava quel rapporto, bensì la legittimità di pagamenti eseguiti tra il 1999 e il 2016 e la conseguente pretesa di restituzione sorta nel 2016. Poiché la pretesa dedotta in giudizio è divenuta azionabile solo in un momento successivo alla data spartiacque, la giurisdizione spetta al giudice ordinario.

Il fatto che il titolo dei pagamenti fosse collegato a un rapporto di lavoro precedente non è stato ritenuto sufficiente a radicare la giurisdizione amministrativa. Ciò che conta è il momento in cui è sorta la lesione del diritto e, di conseguenza, la possibilità di agire in giudizio per tutelarlo.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre un importante chiarimento sulla giurisdizione pubblico impiego. Il principio del “momento storico” del fatto controverso prevale sulla data di cessazione del rapporto di lavoro. Per avvocati e cittadini, ciò significa che per individuare il giudice competente in controversie relative a rapporti di pubblico impiego “privatizzati”, è necessario analizzare quando si sono verificati gli eventi specifici che hanno dato origine alla lite (ad esempio, l’erogazione di un pagamento, un provvedimento di recupero, etc.), piuttosto che guardare esclusivamente alla cornice storica del rapporto di lavoro originario. La decisione consolida la competenza del giudice ordinario per tutte le controversie le cui pretese siano divenute azionabili dopo il 30 giugno 1998.

Come si determina la giurisdizione nelle controversie di pubblico impiego sorte dopo la privatizzazione?
La giurisdizione si determina in base al cosiddetto “momento storico”, cioè quando si sono verificati i fatti materiali che hanno dato origine alla controversia. Se tali fatti sono successivi al 30 giugno 1998, la competenza è del giudice ordinario.

La data di cessazione del rapporto di lavoro è decisiva per stabilire la giurisdizione?
No. Secondo la Corte, la data di cessazione del rapporto di lavoro non è decisiva. Ciò che conta è il momento in cui la pretesa (ad esempio, una richiesta di restituzione di somme) è diventata azionabile, anche se il rapporto di lavoro originario si è concluso prima del 30 giugno 1998.

Cosa si intende per ‘petitum sostanziale’ ai fini della giurisdizione?
Il ‘petitum sostanziale’ è l’oggetto reale della domanda giudiziale, identificato attraverso la natura della posizione giuridica e i fatti allegati (causa petendi). La sua analisi permette al giudice di individuare la giurisdizione corretta, andando oltre la semplice richiesta formale della parte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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