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Giurisdizione professore: a chi spetta la decisione?

La Corte di Cassazione a Sezioni Unite risolve un conflitto di giurisdizione tra giudice ordinario e amministrativo. La controversia riguarda la richiesta di un’università di restituire somme indebitamente percepite da un docente per un incarico all’estero. La Suprema Corte stabilisce che, data la natura pubblicistica del rapporto di lavoro, la giurisdizione del professore universitario spetta al giudice amministrativo, anche per le questioni puramente patrimoniali, cassando la sentenza del tribunale ordinario e rimettendo le parti davanti al TAR.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione Professore Universitario: la Cassazione fa chiarezza

La recente pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione ha messo un punto fermo su una questione cruciale: a quale giudice spetta decidere le controversie economiche che coinvolgono i docenti universitari? La sentenza analizza il tema della giurisdizione del professore universitario, stabilendo un principio fondamentale per tutti i contenziosi legati al loro rapporto di lavoro. Questo intervento chiarisce se le cause, anche quelle per la restituzione di somme, debbano essere trattate dal giudice ordinario o da quello amministrativo.

I Fatti di Causa

Il caso nasce dall’azione legale intentata da una prestigiosa Università italiana contro un suo professore. L’Ateneo chiedeva la restituzione di somme considerevoli, pari a oltre 384.000 euro, che sarebbero state percepite indebitamente dal docente tra il 1999 e il 2009. Tali somme erano state erogate a titolo di indennità per l’incarico di Direttore di un centro studi all’estero, ma secondo l’Università superavano l’importo autorizzato dagli organi accademici.

Il professore, convenuto in giudizio davanti al Tribunale ordinario, si è difeso eccependo il difetto di giurisdizione. A suo avviso, la controversia non doveva essere trattata da un giudice civile, bensì dal Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), poiché la questione era intrinsecamente legata al suo rapporto di pubblico impiego come professore universitario, rapporto che non è stato ‘privatizzato’ come la maggior parte degli altri rapporti di lavoro con la Pubblica Amministrazione.

Il Conflitto di Giurisdizione tra Giudice Ordinario e Amministrativo

Il Tribunale ordinario ha accolto l’eccezione del professore, declinando la propria giurisdizione a favore del giudice amministrativo. La causa è stata quindi riassunta davanti al TAR competente.

Tuttavia, a sorpresa, anche il TAR ha declinato la propria giurisdizione. Secondo il giudice amministrativo, l’azione dell’Università per recuperare somme indebitamente pagate non implicava l’esercizio di un potere autoritativo o discrezionale, ma si configurava come una semplice azione di ‘ripetizione d’indebito’, tipica dei rapporti tra privati e quindi di competenza del giudice ordinario.

Questa doppia dichiarazione di incompetenza ha generato un ‘conflitto negativo di giurisdizione’, rendendo necessario l’intervento delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione per stabilire, una volta per tutte, quale fosse il giudice competente a decidere.

Le motivazioni della Cassazione sulla giurisdizione del professore universitario

La Corte di Cassazione ha risolto il conflitto affermando con chiarezza la giurisdizione del professore universitario in capo al giudice amministrativo. Il ragionamento della Suprema Corte si basa su un punto normativo fondamentale: l’articolo 3 del D.Lgs. 165/2001.

Questa norma esclude esplicitamente il rapporto di impiego dei professori e dei ricercatori universitari dal processo di ‘contrattualizzazione’ del pubblico impiego. In altre parole, mentre per la maggior parte dei dipendenti pubblici il rapporto di lavoro è regolato dal diritto privato e le controversie sono devolute al giudice ordinario (in funzione di giudice del lavoro), per i docenti universitari il rapporto mantiene una natura pubblicistica.

Di conseguenza, tutte le controversie che nascono da questo rapporto, comprese quelle puramente patrimoniali, rientrano nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. La Corte ha specificato che non rileva la distinzione tra atti autoritativi e comportamenti paritetici. Ciò che conta è la ‘causa petendi’, ovvero l’origine della pretesa, che in questo caso affonda le sue radici direttamente nel rapporto di lavoro universitario pubblico. L’azione di recupero delle somme, anche se configurabile come ripetizione d’indebito, non può essere scissa dal contesto pubblicistico da cui scaturisce.

Le conclusioni

Con questa ordinanza, le Sezioni Unite ribadiscono un principio consolidato: le controversie relative al rapporto di lavoro dei professori universitari, in tutte le loro sfaccettature (costituzione, svolgimento, estinzione e aspetti economici), appartengono alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. La Corte ha quindi cassato la sentenza del Tribunale ordinario e ha dichiarato la giurisdizione del TAR, davanti al quale le parti dovranno ora riassumere il giudizio. Questa decisione fornisce certezza giuridica e orienta correttamente le parti, evitando futuri conflitti su questioni analoghe, confermando la specialità del regime giuridico che regola la docenza universitaria in Italia.

A quale giudice spetta decidere sulle controversie economiche relative al rapporto di lavoro di un professore universitario?
Secondo la Corte di Cassazione, la giurisdizione per tutte le controversie relative al rapporto di lavoro dei professori universitari, incluse quelle di natura puramente economica come la restituzione di somme, spetta in via esclusiva al giudice amministrativo (TAR).

Perché il rapporto di lavoro dei professori universitari è diverso da quello della maggior parte degli altri dipendenti pubblici?
Il loro rapporto di lavoro, a differenza di quello della generalità dei dipendenti pubblici, non è stato ‘privatizzato’ o ‘contrattualizzato’. Per espressa previsione di legge (art. 3, D.Lgs. 165/2001), esso rimane disciplinato da un regime di diritto pubblico, il che radica la competenza giurisdizionale presso il giudice amministrativo.

Cosa si intende per ‘giurisdizione esclusiva’ del giudice amministrativo in questo contesto?
Significa che il giudice amministrativo è competente a decidere non solo sulla legittimità degli atti della pubblica amministrazione (interessi legittimi), ma anche su tutte le questioni relative ai diritti soggettivi che sorgono nell’ambito di quel specifico rapporto di lavoro, come il diritto alla retribuzione o, come nel caso di specie, l’obbligo di restituire somme non dovute.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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