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Giurisdizione materia amministrativa: multa e giudice

Una cittadina svizzera contesta una multa stradale ricevuta in Italia, eccependo il difetto di giurisdizione del giudice italiano. La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha stabilito la giurisdizione in materia amministrativa del giudice italiano, poiché la riscossione di una sanzione derivante dall’esercizio di un potere pubblico esula dal campo di applicazione della Convenzione di Lugano. La competenza si determina quindi secondo la legge nazionale, ovvero nel luogo dove è stata commessa l’infrazione.

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Pubblicato il 13 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione Materia Amministrativa: La Cassazione Decide sulle Multe agli Stranieri

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite affronta un’importante questione di diritto processuale internazionale: a quale giudice spetta decidere su una multa stradale elevata in Italia a un cittadino residente all’estero? La risposta si concentra sulla corretta interpretazione della giurisdizione in materia amministrativa, un concetto chiave per definire i confini tra le convenzioni internazionali e la legge nazionale.

I Fatti del Caso: Una Multa Contesa Oltre Confine

Una cittadina svizzera, residente a Lugano, riceveva la notifica di un verbale per un’infrazione al Codice della Strada commessa a Como. Anni dopo, una società di recupero crediti, agendo per conto del Comune, la citava in giudizio dinanzi al Giudice di Pace di Como per ottenere il pagamento della sanzione. La convenuta si difendeva eccependo, tra le altre cose, il difetto di giurisdizione del giudice italiano, sostenendo che, in base alla Convenzione di Lugano, avrebbe dovuto essere citata dinanzi al tribunale del suo luogo di residenza, in Svizzera. Sia il Giudice di Pace che il Tribunale di Como respingevano l’eccezione, affermando la giurisdizione italiana. La questione giungeva così all’esame della Corte di Cassazione.

La Questione di Giurisdizione: Italia o Svizzera?

Il fulcro della controversia risiede nel determinare se la Convenzione di Lugano del 2007 sia applicabile al caso di specie. Tale convenzione, che regola la competenza giurisdizionale in materia civile e commerciale tra gli Stati membri dell’UE e la Svizzera, stabilisce come regola generale il principio del ‘foro del convenuto’ (la causa segue il domicilio di chi è citato in giudizio). Tuttavia, la stessa Convenzione esclude dal proprio ambito di applicazione la ‘materia fiscale, doganale e amministrativa’. Era quindi cruciale stabilire se una causa per il recupero di una sanzione amministrativa, come una multa, rientrasse in questa esclusione.

La Giurisdizione in Materia Amministrativa e la Convenzione di Lugano

La ricorrente sosteneva che, poiché la società di recupero crediti aveva agito in un tribunale civile per ottenere una condanna al pagamento, la controversia dovesse essere qualificata come ‘civile’ e quindi rientrare nella Convenzione di Lugano. Il Tribunale di Como, al contrario, aveva ritenuto che l’origine del credito (una sanzione pubblica) qualificasse la materia come ‘amministrativa’, escludendo così l’applicazione della convenzione internazionale.

L’Interpretazione della Corte

Le Sezioni Unite hanno chiarito il concetto di ‘materia amministrativa’ rifacendosi alla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Il criterio distintivo non è la natura del tribunale adito, ma l’origine del rapporto giuridico. Se la controversia nasce da un atto in cui la pubblica amministrazione esercita la propria ‘potestà d’imperio’, ovvero il suo potere sovrano, la materia è amministrativa. Una multa per violazione del Codice della Strada è un classico esempio di esercizio di tale potere.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della cittadina svizzera, confermando la giurisdizione del giudice italiano sulla base di un’articolata motivazione.

L’Esclusione della Convenzione di Lugano

Il punto centrale della decisione è che il credito derivante da una sanzione amministrativa non perde la sua natura pubblicistica solo perché viene recuperato attraverso un’azione civile. L’origine del debito risiede in un ‘atto d’imperio’ dello Stato. Di conseguenza, la controversia esula dall’ambito della Convenzione di Lugano. Il fatto che ad agire fosse una società privata per conto del Comune è irrilevante, poiché la fonte dell’obbligazione rimane di natura pubblica.

L’Applicazione della Legge Italiana

Una volta esclusa l’applicabilità della Convenzione, la giurisdizione deve essere determinata secondo le norme di diritto internazionale privato italiano, contenute nella Legge n. 218 del 1995. Questa legge stabilisce che, per le materie non coperte dalle convenzioni, la giurisdizione italiana sussiste anche in base ai criteri previsti per la competenza territoriale interna. Nel caso di sanzioni per violazioni del Codice della Strada, la legge italiana individua come competente il Giudice di Pace del luogo in cui è stata commessa la violazione. Poiché l’infrazione è avvenuta a Como, il Giudice di Pace di Como ha piena giurisdizione.

L’Inesistenza del Giudicato Estero

La Corte ha anche respinto l’argomento secondo cui una decisione di un giudice svizzero avrebbe già negato la giurisdizione italiana. I giudici hanno osservato che il provvedimento svizzero si era limitato a cancellare la causa dal ruolo per motivi procedurali (mancata produzione di un documento da parte della società creditrice), senza mai pronunciarsi nel merito della giurisdizione. Tale atto non ha quindi alcun valore di giudicato.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

L’ordinanza delle Sezioni Unite consolida un principio fondamentale: la natura pubblicistica di una sanzione amministrativa prevale sulla forma del procedimento utilizzato per il suo recupero. Per i cittadini stranieri, questo significa che per le multe ricevute in Italia, il giudice competente a decidere sulla loro validità e sul loro pagamento sarà quasi sempre quello italiano del luogo dell’infrazione. Per le amministrazioni pubbliche, la decisione conferma la possibilità di agire per il recupero dei crediti nei confronti di residenti all’estero presso i tribunali italiani, senza dover necessariamente adire le corti straniere secondo le regole della Convenzione di Lugano.

Una multa stradale rientra nella ‘materia civile’ secondo la Convenzione di Lugano?
No. Secondo la Corte di Cassazione, una controversia relativa al pagamento di una multa stradale rientra nella ‘materia amministrativa’. Questo perché la sanzione trae origine da un atto d’imperio della pubblica autorità, esulando così dall’ambito di applicazione della Convenzione di Lugano, che si applica solo alla materia civile e commerciale.

Se la Convenzione di Lugano non si applica, come si stabilisce la giurisdizione per una multa elevata a un cittadino straniero?
In assenza dell’applicazione della Convenzione, si ricorre alla legge nazionale di diritto internazionale privato (L. 218/1995). Questa legge prevede che la giurisdizione italiana sussista in base ai criteri di competenza territoriale interna. Per le violazioni del Codice della Strada, la competenza è del Giudice di Pace del luogo in cui è stata commessa l’infrazione.

Un provvedimento di un giudice straniero che ‘cancella la causa dal ruolo’ costituisce un giudicato sulla giurisdizione?
No. La Corte ha chiarito che un provvedimento meramente procedurale, come la cancellazione della causa dal ruolo per mancato deposito di documenti, non costituisce una decisione di merito sulla giurisdizione e non ha quindi efficacia di giudicato. Non impedisce che la questione della giurisdizione venga decisa in un successivo giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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