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Giurisdizione manleva: il Giudice Ordinario decide

Una società di fornitura idrica, citata in giudizio da utenti per la non potabilità dell’acqua, ha richiesto di essere tenuta indenne dalla Regione. La Corte di Cassazione ha stabilito che la domanda di indennizzo (manleva) rientra nella giurisdizione del giudice ordinario e non di quello amministrativo, poiché è strettamente connessa alla causa principale di natura contrattuale. Questa decisione chiarisce la competenza in materia di giurisdizione manleva nei rapporti tra gestori di servizi e enti pubblici.

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Pubblicato il 17 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione Manleva: la Cassazione fa chiarezza sulla competenza

Quando un cittadino fa causa al gestore del servizio idrico per un disservizio, e il gestore a sua volta ritiene responsabile un ente pubblico come la Regione, chi deve decidere su questa seconda richiesta? Il giudice civile o quello amministrativo? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta proprio il tema della giurisdizione manleva, stabilendo un principio fondamentale per la risoluzione di queste complesse controversie.

I Fatti del Caso: Acqua non Potabile e la Catena di Responsabilità

Un gruppo di utenti citava in giudizio la società che gestiva il servizio idrico locale. Il motivo? L’acqua fornita non era potabile. Gli utenti chiedevano quindi il risarcimento dei danni e una riduzione del canone pagato, sostenendo un inadempimento contrattuale da parte della società fornitrice.

La società, a sua volta, si difendeva chiamando in causa la Regione. Secondo il gestore, la responsabilità del problema era da attribuire all’ente pubblico, che aveva gestito in modo inadeguato le fasi di adduzione e potabilizzazione dell’acqua. Di conseguenza, la società chiedeva di essere ‘manlevata’, ovvero tenuta indenne dalla Regione da qualsiasi condanna al risarcimento.

Nei gradi di merito, il Tribunale si era dichiarato privo di giurisdizione sulla domanda di manleva, ritenendola una questione di natura amministrativa. La società ha quindi presentato ricorso in Cassazione.

La Questione sulla Giurisdizione Manleva

Il cuore della controversia verteva su un punto cruciale di procedura: la giurisdizione manleva. La domanda era se la richiesta del gestore idrico nei confronti della Regione dovesse essere decisa dal Giudice Ordinario (G.O.), lo stesso che si occupava della causa principale tra utenti e società, o dal Giudice Amministrativo (G.A.), competente per gli atti della pubblica amministrazione.

Il gestore sosteneva che la sua richiesta contro la Regione avesse natura civilistica, in quanto legata direttamente all’inadempimento contrattuale verso gli utenti. Un rapporto di causa-effetto, quindi, e non una contestazione di un provvedimento amministrativo.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il motivo di ricorso del gestore, affermando un principio consolidato. La domanda con cui il gestore di un servizio pubblico chiama in causa l’ente concedente per essere tenuto indenne dalle conseguenze di un’azione di risarcimento avviata dall’utente è una domanda di ‘garanzia impropria’.

Questo significa che, pur non essendoci un rapporto contrattuale diretto tra gestore e Regione per questo specifico aspetto, la richiesta di manleva è una conseguenza diretta e un ‘riflesso’ della domanda principale di risarcimento. Poiché la causa principale tra utente e gestore è chiaramente di natura civilistica (inadempimento contrattuale), anche la causa accessoria di manleva deve essere decisa dallo stesso Giudice Ordinario.

La Corte ha specificato che la controversia non riguarda la legittimità di atti amministrativi (come la determinazione delle tariffe), ma l’adempimento di obblighi che, sebbene di origine pubblica, si inseriscono in un rapporto di natura privatistica. Pertanto, la giurisdizione spetta interamente al giudice civile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza ha importanti implicazioni pratiche. Innanzitutto, garantisce l’economia processuale, evitando che una singola vicenda venga spezzettata tra due giurisdizioni diverse (civile e amministrativa), con il rischio di decisioni contrastanti e un allungamento dei tempi della giustizia. In secondo luogo, chiarisce che quando un disservizio dipende da una catena di responsabilità che coinvolge soggetti privati e pubblici, il foro competente per accertare tutte le responsabilità è quello del giudice ordinario, a condizione che la domanda principale sia di natura contrattuale o extracontrattuale. Per le società di servizi, questo significa poter agire per la manleva nello stesso processo in cui sono convenute, semplificando la difesa e l’accertamento completo dei fatti.

Chi è il giudice competente se un utente contesta la qualità del servizio idrico e chiede una riduzione della bolletta?
La competenza è del Giudice Ordinario (civile), perché si tratta di una controversia su un inadempimento contrattuale (la fornitura di un bene, l’acqua, non conforme alle qualità promesse) e non di una contestazione di un atto amministrativo, come la tariffa.

Il gestore del servizio idrico può chiedere di essere tenuto indenne dall’ente pubblico (es. Regione) nello stesso processo civile avviato dall’utente?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che la domanda di manleva del gestore verso l’ente pubblico rientra nella giurisdizione del Giudice Ordinario, in quanto è una domanda accessoria e connessa a quella principale di risarcimento danni, che ha natura civilistica.

Qual è la differenza tra una contestazione sulla qualità del servizio e una sull’ammontare della tariffa ai fini della giurisdizione?
La contestazione sulla qualità del servizio (es. acqua non potabile) riguarda l’esecuzione di un contratto e spetta al Giudice Ordinario. La contestazione sull’ammontare della tariffa, se intesa come impugnazione del provvedimento amministrativo che l’ha determinata, spetta al Giudice Amministrativo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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