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Giurisdizione locazioni PA: decide il giudice ordinario

Una società in-house di un ente pubblico ha avviato una procedura per la locazione di un immobile ad uso ufficio. Una delle società partecipanti, esclusa dalla scelta finale, ha impugnato gli atti. Le Sezioni Unite della Cassazione hanno risolto il conflitto sulla giurisdizione locazioni PA, stabilendo la competenza del giudice ordinario. La Corte ha chiarito che il contratto di locazione stipulato da un ente pubblico o da una sua società controllata ha natura privatistica e riguarda diritti soggettivi, anche se preceduto da una procedura di selezione competitiva.

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Pubblicato il 15 dicembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione Locazioni PA: la Cassazione fa chiarezza per le società in-house

Con la recente ordinanza n. 23453 del 2024, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno affrontato un tema cruciale per gli enti pubblici e le società da essi controllate: la giurisdizione locazioni PA. La Corte ha stabilito che le controversie derivanti da contratti di locazione stipulati da società in-house rientrano nella competenza del giudice ordinario, anche quando la scelta del contraente avviene tramite una procedura competitiva. Questa decisione consolida un orientamento giurisprudenziale di grande importanza pratica.

Il caso: la ricerca di una sede per una società pubblica

Una società di servizi per la mobilità, interamente partecipata da un grande comune metropolitano, aveva la necessità di riunire i propri dipendenti in un’unica sede. A tal fine, pubblicava un avviso pubblico per la ricerca di un immobile da prendere in locazione.

Tra le diverse proposte pervenute, la società ne selezionava una, escludendone altre. Una delle società immobiliari escluse decideva di impugnare gli esiti della procedura, dando il via a un complesso contenzioso sulla giurisdizione. Inizialmente adito il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), questo declinava la propria competenza. La decisione veniva ribaltata in appello dal Consiglio di Stato, che affermava la giurisdizione amministrativa. La questione giungeva così dinanzi alle Sezioni Unite della Cassazione per la risoluzione definitiva del conflitto.

La questione sulla giurisdizione locazioni PA: Giudice Ordinario o Amministrativo?

Il cuore della controversia risiedeva nel determinare quale giudice avesse il potere di decidere. Il Consiglio di Stato sosteneva la giurisdizione amministrativa, basandosi sull’idea che, sebbene i contratti di locazione siano esclusi dall’applicazione diretta del Codice degli Appalti, le procedure di selezione adottate da una società pubblica, ispirate a principi di imparzialità e trasparenza, riconducessero la materia nell’alveo del diritto amministrativo.

D’altro canto, la società pubblica ricorrente in Cassazione insisteva per la giurisdizione del giudice ordinario, sostenendo che la stipula di un contratto di locazione è un’attività di diritto privato, che non implica l’esercizio di poteri autoritativi.

Le motivazioni della Cassazione a Sezioni Unite

Le Sezioni Unite hanno accolto il ricorso della società pubblica, affermando la giurisdizione del giudice ordinario. La decisione si fonda su principi consolidati e chiari.

La natura privatistica del contratto di locazione

La Corte ribadisce che il contratto con cui la Pubblica Amministrazione acquisisce la disponibilità di un bene immobile è una locazione passiva, una figura contrattuale tipica del diritto civile. In tale contesto, l’ente agisce iure privatorum, ossia come un qualsiasi soggetto privato, ponendosi su un piano di parità con la controparte. La controversia, pertanto, non riguarda l’esercizio di un potere pubblico, ma l’adempimento di obbligazioni contrattuali e la tutela di diritti soggettivi.

L’irrilevanza della procedura di selezione

Secondo la Cassazione, il fatto che l’ente pubblico utilizzi una procedura competitiva per selezionare il contraente non è sufficiente a mutare la natura della controversia. L’adozione di criteri di trasparenza e imparzialità, in linea con i principi di buona amministrazione (art. 97 Cost.), non trasforma un’attività di gestione patrimoniale in un’azione autoritativa. La fase di selezione, pur se pubblicistica nei metodi, è strumentale alla stipula di un contratto che resta di diritto privato.

Il ruolo della società in house

La Corte chiarisce inoltre che la natura di società in house non altera queste conclusioni. Sebbene tali società perseguano finalità pubbliche, esse operano utilizzando strumenti di diritto privato. La loro natura giuridica di soggetto privato rimane invariata, e i rapporti contrattuali che instaurano, come la locazione, sono disciplinati dal codice civile. Di conseguenza, le relative controversie spettano al giudice ordinario.

Le conclusioni: implicazioni pratiche della sentenza

La decisione delle Sezioni Unite consolida la certezza del diritto in materia di giurisdizione locazioni PA. Le imprese che contrattano con enti pubblici o società in-house per la locazione di immobili sanno che eventuali dispute saranno decise dal giudice ordinario. Questo orientamento conferma una netta distinzione tra i contratti di appalto pubblico, soggetti alla giurisdizione amministrativa, e i contratti di locazione, che rientrano a pieno titolo nell’ambito del diritto civile. La sentenza sottolinea che l’adozione di procedure trasparenti è un dovere di buona amministrazione, ma non altera la giurisdizione competente, che dipende dalla natura del rapporto giuridico controverso.

A quale giudice spetta decidere sulle controversie relative ai contratti di locazione stipulati da una società in-house della Pubblica Amministrazione?
Spetta al giudice ordinario, poiché il contratto di locazione è un negozio di diritto privato e la controversia riguarda diritti soggettivi, non l’esercizio di poteri pubblici.

L’utilizzo di una procedura di gara per scegliere l’immobile da affittare trasforma la controversia in una questione di diritto amministrativo?
No. Secondo la Cassazione, l’adozione di una procedura selettiva basata su trasparenza e imparzialità non modifica la natura privatistica del contratto di locazione né la giurisdizione, che resta quella del giudice ordinario.

La natura di società in-house, che persegue finalità pubbliche, è sufficiente per attribuire le sue controversie contrattuali al giudice amministrativo?
No, non è sufficiente. La natura del rapporto giuridico specifico (in questo caso, un contratto di locazione di diritto comune) è determinante. La società in-house, pur perseguendo scopi pubblici, agisce attraverso strumenti privatistici, e le relative controversie contrattuali restano soggette alla giurisdizione ordinaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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