LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisdizione giudice ordinario su detenzione beni PA

Un’impresa subappaltatrice chiede il risarcimento per la detenzione di un ponteggio da parte di un ente pubblico dopo la risoluzione del contratto principale. La Cassazione stabilisce la giurisdizione del giudice ordinario, poiché la controversia riguarda il comportamento della P.A. e non l’esercizio di poteri amministrativi in una procedura di gara.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione Giudice Ordinario: Quando la PA Risponde per la Detenzione di Beni Privati

L’ordinanza in esame chiarisce un punto fondamentale nel riparto di competenze tra corti: la giurisdizione del giudice ordinario si estende alle controversie in cui un privato chiede un risarcimento alla Pubblica Amministrazione per la detenzione illegittima di un bene, anche se il contesto è quello di un appalto pubblico. La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha stabilito che se la richiesta del privato si fonda su un comportamento materiale della P.A. e non sull’esercizio di un potere autoritativo, la competenza spetta al tribunale civile.

I Fatti del Caso: Un Ponteggio “Ostaggio” della Pubblica Amministrazione

Una società specializzata in ponteggi tubolari veniva incaricata da un’impresa appaltatrice di fornire una struttura per la costruzione di un ponte, commissionato da un ente pubblico locale. Successivamente, il contratto principale tra l’ente e l’impresa appaltatrice veniva risolto. L’ente pubblico, tuttavia, prendeva in consegna il cantiere e continuava a detenere e utilizzare il ponteggio di proprietà della società subappaltatrice, nonostante le ripetute richieste di restituzione o, in alternativa, di formalizzazione di un nuovo contratto di noleggio.

Di fronte al mancato riscontro, la società dei ponteggi citava in giudizio l’ente pubblico dinanzi al Tribunale civile per ottenere la restituzione della struttura, il risarcimento del danno per l’illegittima detenzione e, in subordine, un indennizzo per arricchimento senza causa.

La Questione di Giurisdizione: Giudice Ordinario o Amministrativo?

L’ente pubblico si difendeva eccependo la carenza di giurisdizione del giudice ordinario, sostenendo che la controversia rientrasse nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. Secondo l’ente, la vicenda era legata a procedure di affidamento di lavori pubblici, materia devoluta per legge al T.A.R.

La società ricorrente, invece, insisteva per la competenza del giudice civile, affermando che la controversia non riguardava una procedura di gara, ma la lesione di un suo diritto soggettivo (il diritto di proprietà e di disporre dei propri beni), derivante da un comportamento meramente fattuale e illegittimo dell’amministrazione.

La giurisdizione del giudice ordinario secondo la Cassazione

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno accolto la tesi della società, dichiarando la giurisdizione del giudice ordinario. La decisione si fonda sulla distinzione cruciale tra l’esercizio del potere amministrativo e il mero comportamento della Pubblica Amministrazione.

Comportamento vs. Potere Amministrativo

La Corte ha osservato che la domanda di risarcimento non nasce da un provvedimento amministrativo formale, ma dall’attività comportamentale della P.A., che ha detenuto e utilizzato un bene privato senza un titolo giuridico valido. In questo scenario, la P.A. e il privato si trovano su un piano paritetico, e la controversia riguarda la lesione di diritti soggettivi, materia propria del giudice civile. Anche la domanda di indennizzo per arricchimento senza causa (art. 2041 c.c.) rientra pacificamente nella stessa giurisdizione.

La Fase Pre-procedurale e la Responsabilità Precontrattuale

Anche per quanto riguarda le trattative intercorse tra le parti per un possibile nuovo contratto di noleggio, la Cassazione ha escluso la giurisdizione amministrativa. I contatti erano rimasti in una fase embrionale, senza mai sfociare nell’avvio di una vera e propria procedura di evidenza pubblica. La giurisprudenza consolidata afferma che le controversie relative alla responsabilità precontrattuale, sorte in una fase prodromica e non pubblicistica, appartengono alla giurisdizione ordinaria, poiché riguardano la violazione degli obblighi di buona fede e correttezza, non l’esercizio di poteri amministrativi.

Le Motivazioni della Decisione

Il nucleo della motivazione risiede nel fatto che l’illegittima detenzione del ponteggio da parte dell’ente pubblico non è stata supportata da alcun atto formale di natura amministrativa. Si è trattato di una fruizione di mero fatto. Di conseguenza, la posizione giuridica della società proprietaria del bene non è quella di un interesse legittimo (che presuppone l’esercizio di un potere da parte della P.A.), ma di un vero e proprio diritto soggettivo, la cui tutela è demandata al Giudice Ordinario.

L’assenza di una procedura di evidenza pubblica e la natura meramente comportamentale dell’azione della P.A. sono stati elementi decisivi. La Corte ha ribadito che la giurisdizione del giudice amministrativo si configura solo in presenza di una controversia inerente all’esercizio di un potere astratto previsto dalla legge. Al di fuori di tale ipotesi, si rientra nel diritto comune e, quindi, nella competenza del giudice civile.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza rafforza un principio fondamentale: la Pubblica Amministrazione, quando agisce al di fuori delle sue prerogative autoritative e si comporta come un qualsiasi soggetto privato, ledendo diritti altrui, risponde delle sue azioni davanti al giudice ordinario. Per le imprese che si trovano a subire la detenzione illegittima dei propri beni da parte di un ente pubblico, anche nel contesto di appalti, questa decisione conferma che la via corretta per ottenere tutela risarcitoria e restitutoria è quella del tribunale civile, senza dover passare per le complessità del processo amministrativo.

A quale giudice spetta decidere una causa di risarcimento danni contro una Pubblica Amministrazione per la detenzione di un bene privato, avvenuta dopo la risoluzione di un appalto?
Spetta al Giudice Ordinario, poiché la controversia non riguarda l’esercizio di un potere amministrativo, ma un comportamento materiale che lede un diritto soggettivo, ponendo le parti su un piano paritetico.

La trattativa tra un privato e una P.A. per un nuovo contratto, mai formalizzata in una procedura di gara, rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo?
No, le controversie relative a trattative in fase “embrionale” o precontrattuale, che non sono ancora sfociate in una procedura di evidenza pubblica, rientrano nella giurisdizione del Giudice Ordinario perché attengono alla violazione degli obblighi di buona fede e correttezza.

L’azione di arricchimento senza causa contro una P.A. è di competenza del giudice ordinario o amministrativo?
È di competenza del Giudice Ordinario. Si tratta di un istituto civilistico che dà luogo a situazioni di diritto soggettivo perfetto, la cui tutela spetta al giudice civile anche quando una delle parti è la Pubblica Amministrazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati