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Giurisdizione giudice ordinario per penali in appalti

Una società di trasporti veniva sanzionata da un’autorità regionale per inadempienze in un contratto di servizio pubblico. Dopo un lungo iter nei tribunali amministrativi, la Corte di Cassazione ha stabilito la giurisdizione del giudice ordinario, poiché la controversia riguarda una penale di natura contrattuale. L’ordinanza introduce anche un’importante novità procedurale: a seguito delle recenti riforme, la causa, una volta cassata la decisione amministrativa, deve essere riassunta direttamente davanti alla Corte d’Appello civile, e non al tribunale di primo grado, per accelerare i tempi della giustizia.

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Pubblicato il 15 dicembre 2025 in Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Penali nei contratti pubblici: la Cassazione conferma la giurisdizione del giudice ordinario

Quando un’amministrazione pubblica applica una penale a un’azienda per un’inadempienza in un contratto di servizio pubblico, chi ha il diritto di giudicare sulla legittimità di tale sanzione? Il giudice amministrativo o quello civile? Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha fornito una risposta chiara, consolidando l’orientamento a favore della giurisdizione del giudice ordinario e introducendo un’importante novità procedurale per accelerare i processi.

I Fatti del Caso

La vicenda nasce dalla contestazione mossa da un’autorità regionale a una compagnia di navigazione, concessionaria del servizio di trasporto marittimo tra la Sicilia e le isole minori. L’ente pubblico aveva applicato una penale di quasi 9 milioni di euro, sostenendo che la società avesse utilizzato imbarcazioni non idonee al trasporto di persone con mobilità ridotta, violando così gli obblighi previsti dal contratto di servizio.

La compagnia di trasporti ha impugnato il provvedimento sanzionatorio davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), che ha riconosciuto la giurisdizione del giudice amministrativo. La decisione è stata poi confermata in appello dal Consiglio di Giustizia Amministrativa, il quale ha ritenuto che l’applicazione della penale rientrasse nell’esercizio dei poteri di vigilanza e controllo della Pubblica Amministrazione sul servizio pubblico.

La Decisione della Cassazione e la Giurisdizione del Giudice Ordinario

L’autorità regionale, non soddisfatta, ha proposto ricorso per Cassazione, sostenendo il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo. Le Sezioni Unite hanno accolto il ricorso, ribaltando la decisione dei giudici amministrativi.

La Corte ha chiarito che la controversia non riguarda l’esercizio di un potere autoritativo della pubblica amministrazione, ma l’applicazione di una penale che ha natura prettamente contrattuale. Si tratta, infatti, di una sanzione prevista per un inadempimento a obblighi che derivano da un contratto di concessione di servizio pubblico. In questo contesto, le parti si trovano su un piano di parità e la disputa riguarda diritti soggettivi, la cui tutela spetta per competenza alla magistratura ordinaria.

Il Principio dell’Efficacia Panprocessuale

Un elemento decisivo nella motivazione della Corte è stato il richiamo a una sua precedente ordinanza, emessa in un’altra causa tra le stesse parti ma con oggetto una domanda diversa (una richiesta di pagamento da parte della società). Anche in quel caso, la Cassazione aveva stabilito la giurisdizione del giudice ordinario sulla domanda riconvenzionale dell’ente relativa alla stessa penale.

Le Sezioni Unite hanno applicato il principio dell’efficacia “panprocessuale” delle proprie decisioni sulla giurisdizione. Questo significa che una volta stabilito a chi spetta giudicare su una determinata questione sostanziale tra due soggetti, tale decisione è vincolante anche per futuri processi tra le medesime parti, anche se la richiesta formale al giudice è differente. L’essenza della controversia era la stessa, e quindi la giurisdizione non poteva che essere la medesima.

Novità Processuali: la Giurisdizione del Giudice Ordinario e il Rinvio in Appello

L’ordinanza introduce un’innovazione procedurale di grande rilievo, derivante dalla recente abrogazione dell’articolo 353 del codice di procedura civile. In passato, quando la Cassazione annullava una sentenza per difetto di giurisdizione, il processo doveva ricominciare dal primo grado.

Oggi, per garantire una maggiore efficienza e la ragionevole durata del processo, la regola è cambiata. La Corte ha stabilito che, anche quando viene cassata una decisione di un giudice amministrativo d’appello, la causa deve essere riassunta non davanti al Tribunale civile di primo grado, ma direttamente davanti alla Corte d’Appello territorialmente competente. Si evita così la regressione del processo, consentendo di ripartire dal secondo grado di giudizio.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha motivato la sua decisione sulla base della natura privatistica della penale, che non è espressione di un potere autoritativo, ma uno strumento di autotutela previsto da un contratto. La controversia verte sull’accertamento di un inadempimento e sulla quantificazione di una sanzione di natura patrimoniale, temi tipici del diritto civile. Inoltre, la Corte ha sottolineato la necessità di coerenza e di economia processuale, applicando il principio del giudicato sulla giurisdizione per evitare decisioni contrastanti. Infine, la scelta di rinviare la causa alla Corte d’Appello anziché al Tribunale è stata giustificata con l’esigenza, derivante dalle recenti riforme, di evitare un allungamento dei tempi processuali, allineando la procedura a quella già prevista per i casi in cui un giudice d’appello civile nega erroneamente la propria giurisdizione.

Conclusioni

Questa ordinanza delle Sezioni Unite consolida un importante principio: le liti relative alle penali nei contratti di appalto e concessione di servizi pubblici sono di competenza del giudice ordinario. La decisione ha anche un forte impatto pratico, poiché, grazie all’applicazione delle nuove norme processuali, contribuisce a snellire l’iter giudiziario. Annullando la prassi della regressione al primo grado, si garantisce una risposta di giustizia più rapida ed efficiente, un obiettivo fondamentale per cittadini e imprese.

A quale giudice spetta decidere sulle penali applicate in un contratto di servizio pubblico?
Spetta al giudice ordinario (civile). La Corte di Cassazione ha chiarito che la penale per inadempimento in un contratto di concessione di servizio pubblico ha natura contrattuale e non deriva da un potere autoritativo della Pubblica Amministrazione. La controversia riguarda quindi diritti soggettivi e non interessi legittimi.

Una decisione della Cassazione sulla giurisdizione vale anche per altri processi tra le stesse parti?
Sì. In virtù del principio di “efficacia panprocessuale”, una pronuncia delle Sezioni Unite sulla giurisdizione è vincolante per ogni giudice e per le parti anche in altri processi che abbiano ad oggetto la stessa situazione giuridica sostanziale (stessa causa petendi e petitum sostanziale), anche se la domanda formale è diversa.

Se la Cassazione annulla una sentenza amministrativa per difetto di giurisdizione, dove deve riprendere il processo?
A seguito dell’abrogazione dell’art. 353 c.p.c., il processo non regredisce al primo grado. La causa deve essere riassunta davanti al giudice ordinario di appello (la Corte d’Appello competente per territorio). Questa nuova regola mira a garantire la ragionevole durata del processo, evitando di dover ricominciare l’intero iter giudiziario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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