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Giurisdizione giudice ordinario e rinvio al primo grado

La Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso riguardante la riduzione della retribuzione di alcuni dirigenti medici da parte di un’azienda sanitaria. La Suprema Corte ha confermato la giurisdizione del giudice ordinario per queste controversie, in quanto attengono a diritti soggettivi derivanti dal contratto di lavoro. Tuttavia, ha cassato la sentenza della Corte d’Appello perché, dopo aver riformato la decisione di primo grado che negava la giurisdizione, avrebbe dovuto rinviare la causa al Tribunale per il giudizio di merito, invece di decidere essa stessa. La vicenda viene quindi rimandata al giudice di primo grado.

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Pubblicato il 4 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione Giudice Ordinario: Quando la Corte d’Appello Deve Rinviare la Causa

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 19268/2024, offre importanti chiarimenti sulla corretta procedura da seguire quando una Corte d’Appello riforma una decisione di primo grado che aveva erroneamente negato la giurisdizione del giudice ordinario. Il caso, che vedeva contrapposti alcuni dirigenti medici e un’azienda sanitaria locale in merito a differenze retributive, mette in luce un fondamentale principio del nostro ordinamento processuale.

I Fatti di Causa: La Controversia sulla Retribuzione Variabile

La vicenda trae origine dalla richiesta di tre dirigenti medici di ottenere il pagamento di differenze retributive relative alla cosiddetta ‘retribuzione di posizione variabile aziendale’. I medici avevano ottenuto dei decreti ingiuntivi contro l’Azienda Sanitaria, la quale si era opposta sostenendo, tra le altre cose, che la questione rientrasse nella giurisdizione del giudice amministrativo e non di quello ordinario.

Il Tribunale di primo grado aveva accolto questa tesi, declinando la propria giurisdizione. Successivamente, la Corte d’Appello aveva ribaltato la decisione: non solo aveva affermato la competenza del giudice ordinario, ma era anche entrata nel merito della controversia, condannando l’azienda sanitaria al pagamento delle somme richieste. Contro questa sentenza, l’azienda ha proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione sulla Giurisdizione del Giudice Ordinario

La Suprema Corte ha affrontato diversi motivi di ricorso. Il punto cruciale, tuttavia, riguardava due aspetti interconnessi: la giurisdizione e la procedura corretta da seguire in appello.

In primo luogo, la Cassazione ha rigettato il motivo con cui l’azienda sanitaria insisteva sulla giurisdizione del giudice amministrativo. Ha ribadito, infatti, che le controversie relative alla corretta corresponsione della retribuzione sulla base della contrattazione collettiva, anche nel pubblico impiego, riguardano diritti soggettivi e rientrano pienamente nella giurisdizione del giudice ordinario.

Il secondo motivo di ricorso, invece, è stato accolto. L’azienda lamentava che la Corte d’Appello, una volta stabilita la giurisdizione del giudice ordinario, avrebbe dovuto rimettere la causa al giudice di primo grado, senza pronunciarsi nel merito. La Cassazione ha ritenuto questa censura fondata.

Le Motivazioni: L’Applicazione dell’Art. 353 c.p.c.

La decisione della Corte si fonda sull’applicazione dell’articolo 353 del codice di procedura civile. Questa norma (nella sua versione applicabile al caso) stabilisce che se il giudice d’appello riforma una sentenza di primo grado che aveva negato la giurisdizione, deve pronunciare una sentenza con cui rimanda le parti davanti al primo giudice. Questo principio garantisce il doppio grado di giudizio di merito.

La Corte d’Appello, decidendo direttamente la controversia nel merito, ha violato questa regola procedurale. Di conseguenza, pur avendo correttamente individuato il giudice competente, ha commesso un error in procedendo che ha portato alla cassazione della sua sentenza. Gli altri motivi di ricorso, relativi al merito della pretesa retributiva, sono stati dichiarati inammissibili o assorbiti, in quanto la valutazione su di essi spetterà ora al giudice del rinvio.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La sentenza in esame ha un’importante valenza pratica. Essa chiarisce che il rispetto delle regole processuali è fondamentale per la validità di una decisione. Affermare la corretta giurisdizione è solo il primo passo; il processo deve poi proseguire secondo i binari stabiliti dalla legge per assicurare che ogni parte possa pienamente esercitare il proprio diritto di difesa in tutti i gradi di giudizio previsti. Per i dirigenti medici, questo significa che la loro causa tornerà davanti al Tribunale di Taranto, che dovrà finalmente pronunciarsi sul merito delle loro richieste retributive, ma solo dopo un percorso processuale più lungo del previsto.

A quale giudice spetta decidere sulle controversie relative alla retribuzione dei dipendenti pubblici quando si contesta l’applicazione del contratto collettivo?
Spetta al giudice ordinario, poiché tali controversie riguardano la rivendicazione di un diritto soggettivo alla corretta corresponsione della retribuzione, basato sulla contrattazione collettiva.

Cosa deve fare la Corte d’Appello se riforma una sentenza di primo grado che aveva erroneamente negato la giurisdizione del giudice ordinario?
Secondo la norma applicabile al caso (art. 353 c.p.c. prima della riforma Cartabia), la Corte d’Appello non può decidere la causa nel merito, ma deve pronunciare una sentenza con la quale rimanda le parti davanti al giudice di primo grado, garantendo così il doppio grado di giudizio.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza d’appello pur essendo d’accordo sulla questione della giurisdizione?
La sentenza è stata annullata perché la Corte d’Appello ha commesso un errore di procedura (error in procedendo). Dopo aver correttamente affermato la giurisdizione del giudice ordinario, ha deciso la causa nel merito anziché rinviarla al Tribunale, come prescritto dalla legge processuale, violando così il principio del doppio grado di giudizio di merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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