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Giurisdizione giudice ordinario e contratti PA: la Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 26109/2024, ha stabilito che la giurisdizione del giudice ordinario sussiste nelle controversie relative all’adempimento di un contratto stipulato tra una Pubblica Amministrazione e un privato. Anche se l’ente pubblico emette un successivo atto amministrativo per sottrarsi al vincolo, la natura della controversia rimane privatistica, basata su una posizione paritetica tra le parti. La decisione si fonda sul principio del ‘petitum sostanziale’, che guarda alla reale natura del diritto fatto valere.

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Pubblicato il 22 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione Giudice Ordinario nei Contratti con la Pubblica Amministrazione

Quando una Pubblica Amministrazione stipula un contratto con un privato, a chi spetta decidere in caso di controversia? La questione della giurisdizione del giudice ordinario rispetto a quella del giudice amministrativo è un tema cruciale e spesso dibattuto. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite (n. 26109/2024) fornisce un chiarimento fondamentale: una volta firmato il contratto, la PA agisce su un piano di parità e le liti che ne derivano rientrano nella competenza del tribunale civile.

I Fatti del Caso: La Transazione Contesa tra Cooperativa e Comune

Una società cooperativa e un Comune avevano stipulato un accordo transattivo per risolvere le questioni legate a un immobile di proprietà comunale, locato alla cooperativa e andato distrutto in un incendio. Successivamente alla firma, il Dirigente del Settore Tecnico del Comune emanava una determina con cui decideva di ‘non approvare’ l’accordo, adducendo presunte difformità e criticità.

La cooperativa, ritenendo l’accordo valido ed efficace, si rivolgeva inizialmente al Tribunale ordinario per chiederne l’adempimento e il risarcimento dei danni. Il Tribunale, però, declinava la propria giurisdizione a favore del giudice amministrativo, poiché la domanda implicava la disapplicazione di un atto della PA. La causa veniva quindi riassunta davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), il quale a sua volta sollevava un conflitto negativo di giurisdizione, rimettendo la decisione finale alle Sezioni Unite della Cassazione.

Il Conflitto di Giurisdizione: Giudice Ordinario o Amministrativo?

Il cuore della questione era stabilire se la controversia riguardasse l’esercizio di un potere pubblico autoritativo (competenza del giudice amministrativo) o la violazione di obblighi contrattuali (competenza del giudice ordinario). Il TAR sosteneva che, una volta concluso il contratto, il rapporto tra le parti è disciplinato dal diritto comune e la PA non può esercitare poteri autoritativi per sciogliersi unilateralmente dal vincolo. La determina comunale, quindi, non era altro che un atto di inadempimento contrattuale.

La Giurisdizione del Giudice Ordinario e il Principio del Petitum Sostanziale

Le Sezioni Unite hanno accolto questa impostazione, riaffermando un principio cardine del nostro ordinamento: la giurisdizione si determina non in base al petitum formale (ciò che si chiede esplicitamente, come l’annullamento di un atto), ma in base al petitum sostanziale e alla causa petendi. In altre parole, bisogna guardare alla vera natura del diritto che si vuole tutelare.

Nel caso specifico, la cooperativa non contestava l’esercizio di un potere pubblico, ma lamentava la lesione di un diritto soggettivo di natura patrimoniale derivante da un contratto. L’obiettivo era ottenere l’adempimento dell’accordo transattivo. Pertanto, la controversia ha natura privatistica e rientra a pieno titolo nella giurisdizione del giudice ordinario.

Le Motivazioni della Cassazione: Il Contratto come Atto di Diritto Privato

Le motivazioni della Corte si fondano su alcuni pilastri giuridici essenziali.

La Posizione Paritetica delle Parti

Una volta che la Pubblica Amministrazione sceglie di utilizzare lo strumento contrattuale, si spoglia del suo potere autoritativo e si pone su un piano di parità con la controparte privata. Il contratto, anche se stipulato con un ente pubblico, è un atto di autonomia privata che ha ‘forza di legge tra le parti’ (art. 1372 c.c.). Di conseguenza, i diritti e gli obblighi che ne scaturiscono sono regolati dalle norme del diritto comune e la loro tutela spetta al giudice ordinario.

L’Irrilevanza dell’Atto Amministrativo Successivo

La Corte ha chiarito che l’emanazione di un successivo atto amministrativo (la ‘determina’ di non approvazione) non è sufficiente a spostare la giurisdizione. Quando tale atto interviene direttamente sul contratto, non per sindacare la legittimità del procedimento a monte, ma per sottrarsi agli obblighi assunti, esso non è espressione di un potere pubblico. Si tratta, piuttosto, di una condotta che va valutata dal giudice ordinario alla stregua di un inadempimento o di un recesso unilaterale illegittimo. Il potere del giudice ordinario di ‘disapplicare’ l’atto amministrativo è consequenziale e strumentale alla decisione sulla controversia contrattuale.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

L’ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di grande importanza pratica. Essa stabilisce che la Pubblica Amministrazione non può usare lo schermo di un atto amministrativo per eludere gli impegni contrattuali presi. Quando agisce iure privatorum (cioè come un soggetto privato), è soggetta alle stesse regole e allo stesso giudice degli altri cittadini. Questa decisione rafforza la certezza dei rapporti giuridici e tutela l’affidamento dei privati che intrattengono relazioni contrattuali con gli enti pubblici, confermando la piena giurisdizione del giudice ordinario in materia.

A quale giudice spetta decidere una controversia relativa all’adempimento di un contratto stipulato tra un privato e una Pubblica Amministrazione?
Secondo la Corte di Cassazione, la controversia spetta al giudice ordinario. Una volta che il contratto è stato concluso, le parti si trovano in una posizione paritetica e il rapporto è interamente regolato dalle norme del diritto comune (diritto privato).

Un atto amministrativo con cui un Comune dichiara di non approvare una transazione già firmata sposta la giurisdizione al giudice amministrativo?
No. La Corte ha stabilito che un tale atto non è espressione di un potere autoritativo, ma rappresenta un tentativo di sottrarsi unilateralmente a un vincolo contrattuale. Questa condotta deve essere valutata dal giudice ordinario come un possibile inadempimento.

Cosa significa che la giurisdizione si determina in base al ‘petitum sostanziale’?
Significa che per individuare il giudice competente non bisogna fermarsi alla richiesta formale (ad esempio, l’annullamento di un atto), ma si deve analizzare la vera natura del diritto che si intende proteggere e il fondamento della pretesa. In questo caso, il diritto era di natura contrattuale, rendendo competente il giudice ordinario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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