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Giurisdizione diritto di prelazione: la Cassazione decide

L’ordinanza risolve un conflitto di giurisdizione riguardo al diritto di prelazione di un conduttore uscente di un immobile commerciale di proprietà comunale. Nonostante la controversia nasca da una gara pubblica, la Corte di Cassazione ha stabilito che la questione sulla sussistenza del diritto di prelazione, essendo un diritto soggettivo, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario e non di quello amministrativo. La richiesta di annullamento degli atti di gara non è dirimente se il cuore della disputa è un diritto soggettivo.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione Diritto di Prelazione: la Cassazione Sceglie il Giudice Ordinario

Quando una controversia coinvolge sia un privato che una Pubblica Amministrazione, stabilire quale giudice sia competente a decidere è un passo cruciale. Un’ordinanza recente delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale in materia di giurisdizione sul diritto di prelazione, chiarendo che la competenza spetta al giudice ordinario anche quando il tutto nasce da una procedura ad evidenza pubblica.

I Fatti del Caso: Gara Pubblica e Prelazione Contesa

La vicenda riguarda la concessione di un locale commerciale di proprietà di un Comune. Alla scadenza del contratto, l’ente pubblico indiceva un’asta pubblica per la nuova assegnazione. L’imprenditore individuale, conduttore uscente, decideva di partecipare alla gara ma veniva escluso per vizi formali nella sua offerta. La gara veniva vinta da una società terza.

Il Comune, tuttavia, nel comunicare l’esito, riconosceva al conduttore uscente il diritto di prelazione, concedendogli 30 giorni per esercitarlo alle stesse condizioni offerte dalla società vincitrice. La società aggiudicataria, ritenendosi lesa, impugnava tutti gli atti della procedura (il bando, il verbale d’asta, le comunicazioni del Comune) dinanzi al Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa (T.R.G.A.), sostenendo l’illegittimità del riconoscimento del diritto di prelazione.

In risposta, il conduttore uscente proponeva un regolamento preventivo di giurisdizione alla Corte di Cassazione, chiedendo di dichiarare la competenza del giudice ordinario a decidere sulla questione.

La Questione sulla Giurisdizione del Diritto di Prelazione

Il cuore del problema era stabilire se la controversia dovesse essere giudicata dal giudice amministrativo, dato che la società aggiudicataria chiedeva l’annullamento di atti di una procedura pubblica, o dal giudice ordinario, poiché l’oggetto centrale del contendere era l’esistenza o meno di un diritto soggettivo: il diritto di prelazione.

La difesa dell’imprenditore individuale sosteneva che la prelazione legale, disciplinata dalla legge sulle locazioni (L. 392/1978), è un diritto soggettivo potestativo. Come tale, non può essere ‘degradato’ o annullato da un provvedimento amministrativo, e le relative controversie appartengono quindi alla cognizione del giudice ordinario.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

Le Sezioni Unite hanno accolto il ricorso dell’imprenditore, dichiarando la giurisdizione del giudice ordinario. La Corte ha seguito il proprio orientamento consolidato, basato sul principio del petitum sostanziale. Questo principio impone di guardare alla natura intrinseca della posizione giuridica contestata, al di là delle richieste formali avanzate dalle parti.

Nel caso specifico, sebbene la società aggiudicataria avesse formalmente chiesto l’annullamento di atti amministrativi, la sua vera contestazione riguardava la sussistenza stessa del diritto di prelazione in capo al conduttore uscente. La controversia, quindi, non verteva sull’esercizio del potere della Pubblica Amministrazione, ma sull’esistenza di un diritto soggettivo attribuito dalla legge a un privato.

La Cassazione ha ribadito che il diritto di prelazione legale è un diritto soggettivo pieno, non suscettibile di essere affievolito da atti o provvedimenti amministrativi. Di conseguenza, la sua contestazione rientra sempre nella giurisdizione del giudice ordinario, anche quando sorge nell’ambito di una procedura di evidenza pubblica per l’alienazione o la concessione di beni pubblici.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza consolida un principio fondamentale nel riparto di giurisdizione. Anche se una vicenda è intrecciata con una procedura amministrativa come una gara pubblica, il fattore determinante per stabilire il giudice competente è la natura della posizione giuridica al centro del litigio. Se si discute di un diritto soggettivo, come il diritto di prelazione, la competenza è del giudice ordinario. La richiesta di annullare atti amministrativi diventa secondaria se è solo uno strumento per contestare quel diritto. La decisione assicura che le dispute sui diritti soggettivi tra privati, anche quando uno dei ‘contendenti’ è una PA che agisce iure privatorum (cioè come un privato), siano decise dal giudice naturale di tali diritti, ovvero il tribunale civile.

A chi spetta decidere sulle controversie relative all’esistenza del diritto di prelazione?
La giurisdizione per le controversie sulla sussistenza o meno del diritto di prelazione spetta al giudice ordinario, poiché tale diritto è qualificato come un diritto soggettivo non degradabile da provvedimenti amministrativi.

Se una parte chiede l’annullamento di atti di una gara pubblica, la giurisdizione è sempre del giudice amministrativo?
No. Secondo la Corte, bisogna guardare al ‘petitum sostanziale’, cioè all’oggetto reale della controversia. Se la richiesta di annullamento degli atti pubblici è solo un mezzo per contestare l’esistenza di un diritto soggettivo (come la prelazione), la giurisdizione rimane del giudice ordinario.

Il diritto di prelazione del conduttore si applica anche quando il locatore è una Pubblica Amministrazione?
La sentenza non decide nel merito sull’applicabilità del diritto di prelazione in questo caso specifico, ma stabilisce che la controversia su tale applicabilità deve essere decisa dal giudice ordinario, il quale valuterà la natura del rapporto (locazione o concessione) e la normativa applicabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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