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Giurisdizione demolizione abusi edilizi: chi decide?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 5094/2025, ha risolto un conflitto di giurisdizione in materia di demolizione di abusi edilizi. È stato stabilito che la controversia relativa all’importo delle spese di demolizione, quando l’ordine proviene da una sentenza penale, rientra nella competenza del giudice ordinario e non di quello amministrativo. La decisione chiarisce che la disputa non riguarda la legittimità dell’atto, ma un diritto di credito del Comune, configurando quindi una questione di diritto soggettivo.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione Demolizione Abusi Edilizi: a Chi Spetta Decidere sui Costi?

La questione della giurisdizione per la demolizione di abusi edilizi rappresenta un nodo cruciale nel diritto amministrativo e penale. Spesso, il cittadino che si vede recapitare una richiesta di pagamento per le spese di demolizione si trova di fronte a un dilemma: a quale giudice rivolgersi per contestare l’importo? A questa domanda ha dato una risposta chiara la Corte di Cassazione a Sezioni Unite, con l’ordinanza in commento, delineando i confini tra la competenza del giudice ordinario e quella del giudice amministrativo.

I Fatti di Causa: Una Cartella di Pagamento per Spese di Demolizione

Il caso nasce dall’impugnazione, da parte di un cittadino, di una cartella esattoriale emessa da un Comune per il recupero delle somme relative alla demolizione di un immobile abusivo. L’importo richiesto ammontava a oltre 34.000 euro. È importante sottolineare un dettaglio fondamentale: l’ordine di demolizione non era stato emesso dal Comune, ma direttamente dal giudice penale in una sentenza di condanna per reati edilizi, divenuta definitiva.

Il cittadino si era inizialmente rivolto al Tribunale ordinario, il quale però aveva declinato la propria giurisdizione, indicando come competente il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR). Riassunto il giudizio davanti al TAR, quest’ultimo ha sollevato un conflitto negativo di giurisdizione, ritenendo a sua volta che la competenza spettasse al giudice ordinario. La questione è così giunta dinanzi alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione per una decisione definitiva.

La Questione sulla Giurisdizione per la Demolizione degli Abusi Edilizi

Il cuore del problema risiedeva nella natura della controversia. Il Comune sosteneva la giurisdizione amministrativa, mentre il TAR evidenziava che l’origine dell’ordine di demolizione era una sentenza penale. La contestazione del cittadino non riguardava la legittimità dell’ordine di demolizione o il potere del Comune di agire, ma esclusivamente il quantum, ovvero l’ammontare delle spese addebitate.

La demolizione era stata eseguita in danno del privato, dopo la sua inadempienza, su impulso del pubblico ministero e in esecuzione di un ordine del giudice penale. Il Comune si era limitato a prendere atto della liquidazione delle spese, effettuata secondo le norme sulle spese di giustizia, e a emettere il ruolo per il recupero coattivo. Di conseguenza, si trattava di stabilire se la contestazione di un debito di questa natura rientrasse nella sfera del diritto soggettivo (giudice ordinario) o dell’interesse legittimo (giudice amministrativo).

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

Le Sezioni Unite hanno dichiarato la giurisdizione del giudice ordinario. La Corte ha chiarito che tutti gli atti e i provvedimenti legati all’esecuzione di un ordine di demolizione impartito con sentenza penale sono devoluti alla cognizione del Giudice Ordinario, in qualità di giudice dell’esecuzione penale.

Il ragionamento della Corte si basa su una distinzione fondamentale:
1. Oggetto della domanda: La causa non verte sulla legittimità di un atto amministrativo in materia urbanistica o edilizia, né sull’ordine di demolizione stesso (che è di natura penale). L’oggetto del contendere è unicamente l’ammontare del credito vantato dall’ente locale per le spese sostenute.
2. Natura della posizione giuridica: La controversia riguarda un diritto di credito del Comune al rimborso delle spese. Si tratta, quindi, di una posizione di diritto soggettivo, la cui tutela spetta al giudice ordinario. Non si discute del potere autoritativo dell’amministrazione, ma solo se l’importo richiesto sia giustificato e corretto.

La Corte ha richiamato principi già consolidati, anche in materia di ordinanze contingibili e urgenti, secondo cui la fase di recupero delle spese per interventi eseguiti d’ufficio attiene a un rapporto di debito-credito di natura patrimoniale, estraneo alla giurisdizione amministrativa. Il giudice ordinario è l’unico competente a verificare se l’amministrazione abbia effettivamente sostenuto quelle spese e se l’importo non sia eccessivo.

Conclusioni: La Competenza del Giudice Ordinario

In conclusione, l’ordinanza stabilisce un principio chiaro: quando la contestazione riguarda esclusivamente il quantum delle spese per una demolizione eseguita in attuazione di un ordine del giudice penale, la giurisdizione sulla demolizione degli abusi edilizi spetta al giudice ordinario.

Questa decisione ha importanti implicazioni pratiche. Il cittadino che ritiene ingiusto o esorbitante l’importo richiestogli dal Comune per le spese di demolizione sa di doversi rivolgere al tribunale civile. La giurisdizione del giudice amministrativo resta ferma per le questioni relative alla legittimità degli atti amministrativi propri, come un’ordinanza di demolizione emessa direttamente dal Comune, ma non si estende alla fase meramente esecutiva e patrimoniale di un ordine proveniente dalla sede penale.

A quale giudice spetta decidere sull’importo delle spese di demolizione di un abuso edilizio ordinata da un giudice penale?
La giurisdizione spetta al giudice ordinario. La Corte di Cassazione ha chiarito che la controversia non riguarda un atto amministrativo, ma un diritto di credito del Comune, la cui cognizione è riservata al giudice ordinario.

Perché la controversia non rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo?
Non rientra nella giurisdizione amministrativa perché non si contesta la legittimità di un provvedimento amministrativo o l’esercizio di un potere pubblico, ma solo il ‘quantum’, cioè l’ammontare di un debito. La questione attiene a un diritto soggettivo di natura patrimoniale.

Qual è la differenza tra contestare il quantum delle spese e contestare la legittimità dell’ordine di demolizione?
Contestare il quantum significa discutere solo l’importo economico richiesto (es. se le spese sono state effettivamente sostenute o se sono eccessive). Contestare la legittimità dell’ordine di demolizione significa invece mettere in discussione la validità dell’atto stesso che impone la demolizione, una questione che, se l’ordine fosse stato emesso dal Comune, sarebbe di competenza del giudice amministrativo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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