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Giurisdizione Corte dei conti: contributi e pensione

Un dipendente pubblico ha citato in giudizio l’ente previdenziale per regolarizzare la sua posizione contributiva. La Corte di Cassazione ha stabilito che la giurisdizione esclusiva per tali controversie appartiene alla Corte dei conti, poiché la richiesta, anche se riguarda solo i contributi, è funzionale al futuro ottenimento della pensione. La decisione chiarisce che la giurisdizione Corte dei conti si applica a tutte le fasi che determinano il diritto e la misura della pensione pubblica.

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Pubblicato il 21 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione Corte dei Conti: quando si discute di contributi dei dipendenti pubblici

Capire a quale giudice rivolgersi è il primo passo, fondamentale, per tutelare i propri diritti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha ribadito un principio cruciale per i dipendenti pubblici: la giurisdizione Corte dei conti è esclusiva per tutte le controversie relative ai contributi pensionistici. Anche quando la richiesta non è direttamente la pensione, ma la regolarizzazione della propria posizione contributiva, il giudice competente è quello contabile. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Un professore, dipendente pubblico, si è rivolto al Tribunale del Lavoro per ottenere la regolarizzazione della sua posizione previdenziale. Aveva riscontrato delle irregolarità contributive relative a lunghi periodi di aspettativa, goduti per un mandato amministrativo. La sua richiesta mirava a ottenere il versamento dei contributi omessi da parte delle Amministrazioni statali competenti, non solo ai fini della pensione, ma anche per il trattamento di fine servizio (TFS) e per il fondo di credito.

La Questione di Giurisdizione: Giudice del Lavoro o Corte dei Conti?

L’ente previdenziale, costituitosi in giudizio, ha immediatamente sollevato un’eccezione di difetto di giurisdizione, sostenendo che la materia fosse di competenza esclusiva della Corte dei conti. Il professore, di contro, ha insistito per la giurisdizione del giudice ordinario, evidenziando che la sua domanda non riguardava direttamente il diritto alla pensione, ma il versamento dei contributi, un obbligo che nasce dal rapporto di lavoro. Per risolvere il dilemma, è stato proposto un regolamento preventivo di giurisdizione alla Corte di Cassazione.

La Giurisdizione della Corte dei Conti e le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha sciolto ogni dubbio, dichiarando la giurisdizione della Corte dei conti. La decisione si fonda sul principio del “petitum sostanziale”, ovvero sull’oggetto reale e sulla natura effettiva della controversia, al di là della sua formulazione formale.
Secondo la Suprema Corte, tutte le domande presentate dal professore, inclusa la richiesta di risarcimento del danno tramite costituzione di una rendita vitalizia in caso di prescrizione, erano “funzionali” al conseguimento futuro della prestazione pensionistica. La regolarizzazione della posizione contributiva è un passo indispensabile per determinare l’esistenza del diritto alla pensione e la sua misura.
La giurisprudenza consolidata, richiamata nell’ordinanza, stabilisce che la giurisdizione esclusiva della Corte dei conti in materia di pensioni dei pubblici dipendenti (artt. 13 e 62 del r.d. n. 1214/1934) include tutte le controversie in cui il rapporto pensionistico è l’elemento identificativo della richiesta. Ciò comprende l’accertamento del diritto al versamento di contributi, la correzione di errori nella posizione assicurativa e ogni altra questione che incida sulla consistenza del monte contributivo, poiché tutto è finalizzato al riconoscimento del diritto alla pensione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

La Cassazione conclude che, anche se non è stata ancora presentata una domanda diretta di pensione, l’accertamento richiesto è strumentale al futuro ottenimento della prestazione. Pertanto, la controversia rientra pienamente nella giurisdizione del giudice contabile. Questa ordinanza rafforza un principio chiaro: qualsiasi dipendente pubblico che intenda agire in giudizio per questioni relative alla propria contribuzione, che sia per omissioni, errori o contestazioni, deve necessariamente rivolgersi alla Corte dei conti. La competenza di questo giudice specializzato si estende a tutto ciò che precede e determina il trattamento pensionistico, garantendo una trattazione unitaria e specializzata della materia.

A quale giudice deve rivolgersi un dipendente pubblico per problemi relativi ai contributi non versati dal datore di lavoro?
Secondo la decisione in esame, il dipendente pubblico deve rivolgersi esclusivamente alla Corte dei conti, poiché questa ha giurisdizione esclusiva sulle controversie che, anche indirettamente, riguardano il diritto alla pensione.

La giurisdizione della Corte dei conti riguarda solo le domande di pensione già maturata?
No, la giurisdizione della Corte dei conti si estende a tutte le controversie che sono funzionali al futuro conseguimento della pensione, come l’accertamento del diritto al versamento di contributi per specifici periodi, anche prima che il diritto alla pensione sia maturato.

Cosa si intende per “petitum sostanziale” nel determinare la giurisdizione?
Il “petitum sostanziale” è l’oggetto reale e la vera natura della controversia. Nel caso analizzato, anche se la richiesta formale era il versamento di contributi, il suo scopo sostanziale era la regolarizzazione della posizione ai fini della futura pensione, e questo ha determinato la competenza della Corte dei conti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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