LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisdizione contratti internazionali: il caso licenza

La Corte di Cassazione ha stabilito la mancanza di giurisdizione del giudice italiano in una controversia su un contratto di licenza di fabbricazione tra una società italiana e una algerina. La decisione si fonda sul criterio del luogo di esecuzione della prestazione caratteristica. La Corte ha identificato tale prestazione nel trasferimento del know-how e nella concessione del diritto di produrre e commercializzare i beni nel territorio algerino, localizzando quindi la giurisdizione in Algeria. Questo caso chiarisce come si determina la giurisdizione nei contratti internazionali.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 settembre 2025 in Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione nei Contratti Internazionali: Dove si Esegue la Prestazione Caratteristica?

Determinare la giurisdizione nei contratti internazionali è una delle questioni più delicate e cruciali per le imprese che operano oltre confine. Stabilire quale tribunale abbia il diritto di decidere su una controversia non è solo una questione formale, ma ha implicazioni pratiche enormi in termini di costi, tempi e legge applicabile. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su questo tema, analizzando un contratto di licenza di fabbricazione tra un’azienda italiana e una algerina, e chiarendo il ruolo centrale della “prestazione caratteristica” per individuare il giudice competente.

I Fatti di Causa: Un Contratto di Licenza Italo-Algerino

Il caso ha origine da un contratto stipulato decenni fa, nel 1969, tra una società italiana, produttrice di pompe idrauliche, e una società algerina. In base all’accordo, l’azienda italiana concedeva alla controparte una licenza per la fabbricazione e la commercializzazione di pompe in Algeria e in altri paesi africani, trasferendo il relativo know-how e consentendo l’uso di un marchio specifico. In cambio, la società algerina si impegnava a pagare una somma forfettaria e ad acquistare in esclusiva componenti e ricambi dalla licenziante italiana.

Dopo molti anni, la società italiana ha ritenuto che il contratto si fosse sciolto per mutuo consenso o, in subordine, ha esercitato il recesso unilaterale, chiedendo al Tribunale italiano di accertare la cessazione del rapporto. La società algerina ha eccepito il difetto di giurisdizione del giudice italiano, sostenendo che la competenza spettasse ai tribunali algerini.

La Complessa Questione sulla Giurisdizione

Il Tribunale di primo grado aveva affermato la giurisdizione italiana, qualificando il contratto come “licenza di fabbricazione” la cui esecuzione prevalente, a suo avviso, era in Italia. La Corte d’Appello, tuttavia, ha ribaltato la decisione, dichiarando il difetto di giurisdizione italiana. Secondo i giudici d’appello, l’obbligazione principale dedotta in giudizio – ovvero l’obbligo della società algerina di cessare la produzione e commercializzazione delle pompe – doveva essere eseguita in Algeria. Di conseguenza, la controversia ricadeva sotto la giurisdizione dei tribunali algerini.

La società italiana ha quindi proposto ricorso in Cassazione, sostenendo che la Corte d’Appello avesse errato nel non considerare la complessità del rapporto e la prestazione caratteristica, che a suo dire era localizzata in Italia.

La Decisione: Come si Determina la Giurisdizione nei Contratti Internazionali?

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la decisione della Corte d’Appello e dichiarando il difetto di giurisdizione del giudice italiano. La Suprema Corte ha chiarito i criteri per stabilire la competenza giurisdizionale in base alle normative europee (Regolamento UE 1215/2012) e alle convenzioni bilaterali, come quella tra Italia e Algeria.

Le Motivazioni: Il Criterio della Prestazione Caratteristica

Il cuore della motivazione della Cassazione risiede nell’applicazione del criterio del “luogo di esecuzione dell’obbligazione dedotta in giudizio” e, più specificamente, della “prestazione caratteristica” del contratto. La Corte ha spiegato che, in un contratto di licenza come quello in esame, la prestazione che lo caratterizza non è quella pecuniaria, bensì quella che ne definisce la natura economica e giuridica.

In questo caso, la prestazione caratteristica era quella fornita dalla società italiana, che consisteva nel:
1. Trasferire il proprio know-how per la fabbricazione delle pompe.
2. Consentire alla società algerina di produrre e apporre un marchio specifico sui prodotti.

Secondo la Cassazione, queste attività, che costituiscono l’essenza del contratto di licenza, dovevano essere eseguite in Algeria. È lì che il know-how veniva utilizzato, le pompe venivano prodotte e il marchio veniva apposto. Di conseguenza, l’Algeria è stata identificata come il luogo di esecuzione della prestazione principale e, pertanto, il centro della giurisdizione.

La Corte ha specificato che la domanda dell’attrice, volta ad accertare la cessazione del diritto della società algerina di produrre e commercializzare, riguardava obbligazioni che si eseguivano interamente nel territorio algerino. Pertanto, la giurisdizione non poteva che appartenere ai tribunali di quel Paese.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per le Aziende

Questa ordinanza offre un importante insegnamento per le aziende che stipulano contratti internazionali, specialmente quelli di licenza, distribuzione o fornitura di servizi. La scelta del giudice competente in caso di controversia non dipende da dove il contratto è stato firmato o dalla lingua in cui è redatto, ma dal luogo in cui viene eseguita la prestazione non monetaria che definisce il contratto.

Le imprese devono quindi valutare attentamente, già in fase di negoziazione contrattuale, quale sia la prestazione caratteristica del loro accordo e dove essa verrà concretamente eseguita. Per evitare incertezze, è sempre consigliabile inserire nei contratti internazionali una clausola di scelta del foro competente, che designi esplicitamente il tribunale di un determinato Paese come unico competente a decidere su eventuali controversie. Questa accortezza può prevenire lunghe e costose battaglie legali sulla sola questione della giurisdizione, prima ancora di entrare nel merito della disputa.

Come si determina la giurisdizione in un contratto tra una parte italiana e una extra-UE come l’Algeria?
La giurisdizione si determina in base a convenzioni bilaterali (come quella tra Italia e Algeria) e, in subordine, alla normativa europea (Regolamento UE 1215/2012). Il criterio principale per le materie contrattuali è il “luogo di esecuzione dell’obbligazione dedotta in giudizio”. Se questo non è chiaro, si fa riferimento al luogo di esecuzione della “prestazione caratteristica” del contratto.

Qual è la prestazione caratteristica in un contratto di licenza di fabbricazione?
Secondo la Corte, la prestazione caratteristica è quella non monetaria che definisce l’essenza del contratto. In un accordo di licenza, questa consiste nel trasferimento del know-how e nella concessione del diritto di produrre e commercializzare i beni utilizzando la tecnologia e il marchio del licenziante.

Perché la giurisdizione è stata attribuita all’Algeria e non all’Italia?
La giurisdizione è stata attribuita all’Algeria perché la prestazione caratteristica del contratto (l’utilizzo del know-how, la produzione delle pompe e l’apposizione del marchio) si svolgeva interamente in territorio algerino. Poiché la domanda giudiziale mirava a far cessare proprio queste attività, il luogo di esecuzione delle obbligazioni controverse era l’Algeria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati