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Giurisdizione appalti privati: decide il giudice civile

La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha stabilito che la giurisdizione per le controversie relative ad appalti indetti da un concessionario autostradale privato spetta al giudice ordinario e non a quello amministrativo. La decisione si fonda sull’assenza di un obbligo di legge, per il concessionario, di seguire le procedure di evidenza pubblica, a seguito della dichiarazione di incostituzionalità della norma che lo imponeva. Secondo la Corte, la scelta volontaria di adottare tali procedure (c.d. ‘autovincolo’) non è sufficiente a spostare la giurisdizione, che resta radicata nella natura privata del rapporto contrattuale.

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Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione Appalti Privati: la Cassazione Afferma la Competenza del Giudice Ordinario

La Corte di Cassazione a Sezioni Unite, con la recente ordinanza n. 16288/2024, ha fornito un chiarimento fondamentale sulla giurisdizione appalti privati, in particolare quelli indetti da concessionari autostradali. La questione centrale era stabilire se la scelta volontaria di un soggetto privato di seguire le procedure di evidenza pubblica fosse sufficiente a radicare la competenza del giudice amministrativo. La risposta della Corte è stata negativa, confermando un principio consolidato: senza un obbligo di legge, la controversia resta di natura privatistica e, pertanto, di competenza del giudice ordinario.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da una procedura di gara indetta da una società concessionaria autostradale privata per l’affidamento di importanti lavori di manutenzione stradale. Inizialmente, l’appalto era stato aggiudicato a un raggruppamento temporaneo di imprese (RTI). Successivamente, la società concessionaria ha annullato tale aggiudicazione, affidando i lavori a un altro RTI.

Il primo RTI, sentendosi leso, ha impugnato la decisione dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), sostenendo l’illegittimità del provvedimento. A sua volta, il secondo RTI, nuovo aggiudicatario, ha sollevato la questione di giurisdizione, proponendo un regolamento preventivo dinanzi alla Corte di Cassazione. L’argomento era semplice: la società concessionaria è un soggetto privato non tenuto per legge a seguire le procedure di evidenza pubblica, pertanto la controversia non può che essere decisa dal giudice ordinario.

La Questione sulla Giurisdizione degli Appalti Privati

Il cuore del problema risiede nell’interpretazione dell’articolo 133 del Codice del Processo Amministrativo, che affida alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo le controversie relative alle procedure di affidamento di lavori pubblici svolte da “soggetti comunque tenuti” all’applicazione della normativa comunitaria o nazionale.

La domanda era: un concessionario autostradale privato, che non si qualifica come ‘organismo di diritto pubblico’, rientra in questa categoria se decide autonomamente (il cosiddetto ‘autovincolo’) o per obbligo contrattuale verso l’ente concedente di seguire le regole delle gare pubbliche? La risposta a questa domanda determina se la lite debba essere trattata come una questione di interesse legittimo (di fronte al giudice amministrativo) o di diritto soggettivo (di fronte al giudice ordinario).

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha risolto la questione in favore della giurisdizione del giudice ordinario, basando il suo ragionamento su punti fermi e consolidati.

Innanzitutto, i giudici hanno ribadito che la società concessionaria in questione è un operatore economico privato e non può essere qualificata come ‘organismo di diritto pubblico’ secondo i criteri del Codice dei Contratti Pubblici. Di conseguenza, non è intrinsecamente soggetta agli obblighi di gara.

Il punto cruciale, tuttavia, è l’impatto della sentenza della Corte Costituzionale n. 218/2021. Questa pronuncia ha dichiarato incostituzionale l’articolo 177 del D.Lgs. 50/2016, l’unica norma che imponeva ai concessionari autostradali privati l’obbligo di affidare a terzi una quota significativa dei lavori tramite procedure ad evidenza pubblica. Con la caduta di tale norma, al momento della gara non esisteva alcun ‘vincolo eteronomo’ (cioè imposto dall’esterno, dalla legge) che obbligasse la concessionaria a seguire tali procedure.

La Cassazione ha quindi applicato il suo orientamento costante: la scelta volontaria di un soggetto privato di seguire le regole dell’evidenza pubblica non determina uno spostamento della giurisdizione. L’adozione di un modello procedurale pubblicistico è una scelta di natura contrattuale e di opportunità, che non trasforma l’agire dell’impresa in esercizio di un potere pubblico. La giurisdizione amministrativa, anche quella esclusiva, presuppone sempre, direttamente o indirettamente, che la controversia riguardi l’esercizio di un potere conferito dalla legge.

In assenza di tale potere, il rapporto tra la concessionaria e le imprese partecipanti alla gara rimane un rapporto tra soggetti privati, regolato dal diritto civile. Le eventuali violazioni delle regole che la concessionaria si è autoimposta possono dar luogo a responsabilità contrattuale o precontrattuale, da far valere dinanzi al giudice ordinario.

Conclusioni

L’ordinanza in commento consolida un principio fondamentale nel riparto di giurisdizione appalti privati: la linea di demarcazione è tracciata dalla legge. Solo quando una norma impone a un soggetto, anche se di natura privata, di agire secondo le procedure di evidenza pubblica, le relative controversie rientrano nella giurisdizione del giudice amministrativo. In tutti gli altri casi, inclusi quelli in cui un’impresa privata sceglie volontariamente di adottare tali procedure, la controversia appartiene alla cognizione del giudice ordinario, quale giudice naturale dei rapporti tra privati. La decisione rimette quindi le parti davanti al tribunale civile per la risoluzione della lite.

A quale giudice spetta decidere una controversia su un appalto indetto da un concessionario autostradale privato?
Di norma, spetta al giudice ordinario. La giurisdizione del giudice amministrativo sorge solo se una norma di legge specifica obbliga il concessionario privato a seguire le procedure di evidenza pubblica.

Se un’azienda privata decide volontariamente di seguire le regole degli appalti pubblici, la giurisdizione diventa quella amministrativa?
No. Secondo la costante giurisprudenza della Corte di Cassazione, la scelta volontaria di seguire le procedure di gara (c.d. ‘autovincolo’) non è sufficiente a spostare la giurisdizione dal giudice ordinario a quello amministrativo, poiché non equivale all’esercizio di un potere pubblico conferito dalla legge.

Che effetto ha avuto la dichiarazione di incostituzionalità dell’art. 177 del Codice dei Contratti Pubblici sulla giurisdizione?
Ha avuto un effetto decisivo. Quella norma imponeva ai concessionari autostradali privati di indire gare pubbliche. La sua rimozione dall’ordinamento ha fatto venir meno l’obbligo di legge, riportando le controversie relative ai loro appalti nell’alveo della giurisdizione del giudice ordinario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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