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Giurisdizione appalti postali: decide il giudice civile

La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha chiarito la questione della giurisdizione appalti postali. In un caso riguardante l’affidamento di servizi di trasporto e gestione di denaro, è stato stabilito che la competenza appartiene al giudice ordinario e non a quello amministrativo. La decisione si fonda sulla distinzione tra le attività rientranti nei settori speciali (servizi postali) e quelle, come i servizi finanziari, che operano in un mercato concorrenziale. Poiché l’appalto non era strumentale all’attività postale ma a quella bancaria, la controversia esula dalla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo.

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Pubblicato il 16 dicembre 2025 in Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione appalti postali: quando decide il Giudice Ordinario

La recente ordinanza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale in materia di giurisdizione appalti postali, stabilendo un confine netto tra le competenze del giudice ordinario e quelle del giudice amministrativo. La questione centrale riguarda gli appalti indetti da una grande azienda di servizi postali per attività non direttamente legate al core business postale, ma piuttosto ai servizi finanziari e bancari che essa offre. La Corte ha confermato che, in questi casi, la giurisdizione spetta al giudice ordinario.

I Fatti del Caso

Una società operante nel settore della vigilanza e del trasporto valori si era rivolta al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per contestare l’esito di una procedura di selezione indetta da una nota azienda di servizi postali. L’appalto aveva ad oggetto il servizio di trasporto, scorta, contazione, selezione e custodia di denaro e valori presso le sedi locali dell’azienda e di una sua controllata nel settore delle spedizioni.

L’azienda di servizi postali, convenuta in giudizio, ha sollevato la questione di giurisdizione, chiedendo alla Corte di Cassazione di dichiarare la competenza del giudice ordinario. La tesi difensiva si basava su un presupposto cruciale: i servizi oggetto dell’appalto non erano funzionali all’attività postale (che rientra nei cosiddetti “settori speciali” soggetti a regole di evidenza pubblica e alla giurisdizione amministrativa), bensì all’attività bancaria e finanziaria svolta tramite il proprio istituto di credito interno. Tale attività, secondo l’azienda, si svolge in un mercato concorrenziale e non è soggetta alle stesse norme degli appalti pubblici.

La Decisione della Corte sulla giurisdizione appalti postali

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso, dichiarando la giurisdizione del giudice ordinario a decidere sulla controversia. La Corte ha ribadito un principio consolidato, distinguendo nettamente la natura delle attività svolte dall’azienda committente.

La decisione si fonda sull’assenza di un “nesso di strumentalità necessaria” tra il servizio appaltato (gestione del denaro) e l’attività postale in senso stretto. Di conseguenza, l’appalto non può essere ricondotto nell’alveo dei settori speciali, che giustificherebbero la giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte di Cassazione ha articolato il proprio ragionamento su diversi punti chiave:

1. Distinzione tra Attività Postale e Attività Finanziaria: Il Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 50/2016) assoggetta alle procedure di evidenza pubblica e alla giurisdizione amministrativa gli appalti nei “settori speciali”, tra cui rientrano i servizi postali. Tuttavia, la stessa normativa esclude gli appalti affidati per scopi diversi dal perseguimento di tali attività. I servizi di trasporto, contazione e custodia di denaro sono stati ritenuti funzionali all’attività bancaria e finanziaria dell’azienda, la quale opera in un mercato liberalizzato e concorrenziale, come già riconosciuto da una decisione della Commissione Europea del 2010. Queste attività sono quindi estranee al perimetro dei servizi postali.

2. Il Criterio del Nesso di Strumentalità: Per radicare la giurisdizione del giudice amministrativo, non è sufficiente che un servizio contribuisca genericamente all’attività dell’ente. È necessario un legame diretto e funzionale, un “nesso di strumentalità necessaria”, con l’attività del settore speciale. In questo caso, la gestione del contante non è stata considerata un’attività che “serve effettivamente all’esercizio” del servizio postale, ma piuttosto a quello finanziario, che è un’attività distinta e separata, come dimostra anche la costituzione di un patrimonio dedicato e separato per le attività bancarie.

3. Irrilevanza della Procedura Scelta Volontariamente: La Corte ha inoltre specificato che la scelta dell’azienda di utilizzare una procedura di selezione simile a quelle di evidenza pubblica non è di per sé sufficiente a fondare la giurisdizione del giudice amministrativo. La giurisdizione si determina sulla base di criteri oggettivi (la natura dell’appalto) e soggettivi (la natura del committente), non sulla base della procedura volontariamente adottata dalla parte. Se un soggetto non è legalmente tenuto a seguire le regole pubblicistiche, la sua decisione di farlo non può alterare il riparto di giurisdizione stabilito per legge.

Le Conclusioni

Questa ordinanza consolida un importante principio: non tutti gli appalti affidati da enti che operano in settori speciali ricadono automaticamente nella giurisdizione amministrativa. È sempre necessaria un’analisi puntuale dell’oggetto del contratto. Se l’appalto riguarda servizi estranei all’attività del settore speciale e afferenti ad aree di mercato concorrenziali, come quella finanziaria, la controversia appartiene alla competenza del giudice ordinario. Questa distinzione è fondamentale per le imprese che partecipano a gare indette da grandi operatori attivi su più fronti, poiché definisce il giudice a cui rivolgersi in caso di contenzioso.

A quale giudice spetta decidere sulle controversie relative ad appalti per servizi finanziari affidati da un’azienda di servizi postali?
Spetta al giudice ordinario. La Corte di Cassazione ha stabilito che tali servizi non sono strettamente connessi all’attività postale, la quale rientra nei “settori speciali”, ma all’attività bancaria e finanziaria, che opera in un regime di libera concorrenza.

Perché un appalto per il trasporto e la gestione di denaro non rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo in questo caso?
Perché manca il “nesso di strumentalità” necessario con l’attività postale tipica (raccolta, smistamento, consegna di invii). L’appalto serve l’attività finanziaria dell’azienda, che è considerata separata e distinta da quella postale, escludendolo così dalla giurisdizione esclusiva amministrativa prevista per gli appalti nei settori speciali.

Se un’azienda decide volontariamente di seguire le procedure di evidenza pubblica per un appalto, questo sposta la giurisdizione al giudice amministrativo?
No. La giurisdizione si determina in base alla natura oggettiva e soggettiva dell’appalto, non sulla base della procedura che la stazione appaltante sceglie di seguire. Se un’azienda non è tenuta per legge a seguire tali procedure, la sua scelta volontaria di farlo non è sufficiente a radicare la giurisdizione del giudice amministrativo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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