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Giurisdizione acque pubbliche: TSAP decide su energia

Due società energetiche hanno contestato l’obbligo di fornire energia gratuita imposto da una delibera regionale. La Corte di Cassazione ha stabilito la giurisdizione acque pubbliche del Tribunale Superiore (TSAP) e non del Tribunale Regionale (TRAP), poiché l’azione mirava a contestare un atto amministrativo generale e discrezionale, configurando un interesse legittimo e non un diritto soggettivo.

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Giurisdizione Acque Pubbliche: la Cassazione fa chiarezza sulla competenza

Una recente ordinanza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (n. 18643/2024) ha affrontato un’importante questione sulla giurisdizione acque pubbliche, delineando con precisione il confine tra la competenza del giudice ordinario specializzato (TRAP) e quella del giudice amministrativo specializzato (TSAP). La decisione nasce da una controversia tra alcune società concessionarie di grandi derivazioni idroelettriche e una Regione, riguardo l’obbligo di fornire gratuitamente una quota di energia.

I fatti del caso

Due società energetiche, titolari di concessioni per lo sfruttamento idroelettrico, si sono opposte a una delibera della giunta regionale. Tale atto amministrativo, basato su una legge regionale, le includeva nell’elenco dei soggetti obbligati a cedere gratuitamente una determinata quantità di energia elettrica alla Regione stessa.

Le società sostenevano che né le loro concessioni ancora in vigore, né la legge nazionale di riferimento prevedessero un simile obbligo per i contratti esistenti. Pertanto, hanno adito il Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche (TRAP) chiedendo di accertare l’inesistenza di tale obbligo. La loro tesi era che si trattasse della tutela di un diritto soggettivo nascente direttamente dal contratto di concessione e dalla legge.

La questione sulla giurisdizione acque pubbliche tra TRAP e TSAP

Il cuore del problema legale non era il merito della pretesa, ma la determinazione del giudice competente a deciderla. Nel sistema della giustizia legato alle acque, esistono due organi principali:

* Il Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche (TRAP): è un giudice ordinario specializzato, competente per le controversie che riguardano diritti soggettivi (ad esempio, la contestazione sull’ammontare di un canone di concessione già definito dalla legge).
* Il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (TSAP): è un giudice amministrativo, competente per le controversie che riguardano interessi legittimi, tipicamente quando si impugna un atto della Pubblica Amministrazione che è espressione di un potere discrezionale.

Le società ricorrenti ritenevano che la delibera regionale avesse leso il loro diritto soggettivo a non essere gravate da obblighi non previsti nel contratto. Tuttavia, sia il TRAP in primo grado che il TSAP in appello avevano ritenuto che la controversia rientrasse nella giurisdizione amministrativa, poiché l’azione era, nella sostanza, un’impugnazione diretta di un atto amministrativo a carattere generale.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

Le Sezioni Unite hanno respinto il ricorso delle società e confermato la giurisdizione del TSAP. La Corte ha chiarito che, per determinare la giurisdizione, occorre guardare al cosiddetto petitum sostanziale, ovvero all’effettivo obiettivo dell’azione legale.

Sebbene formalmente le società chiedessero un accertamento negativo del loro obbligo, in realtà stavano contestando la legittimità della delibera regionale. La Corte ha osservato che la normativa nazionale non imponeva automaticamente l’obbligo, ma conferiva alle Regioni la facoltà di disporlo con legge, demandando poi a un atto amministrativo (la delibera) la definizione di aspetti non secondari, come l’ammontare dell’energia, le modalità di attuazione e gli interventi perequativi.

Questo margine di discrezionalità dell’ente pubblico qualifica l’atto come espressione di potere amministrativo. Di conseguenza, la posizione del privato cittadino o dell’impresa di fronte a tale atto non è di diritto soggettivo, ma di interesse legittimo a che la Pubblica Amministrazione eserciti il suo potere in modo corretto e conforme alla legge.

Le conclusioni

La Corte ha stabilito il seguente principio di diritto: quando un privato contesta un provvedimento amministrativo a carattere generale, come una delibera regionale che determina la misura di energia da fornire gratuitamente, la controversia rientra nella giurisdizione acque pubbliche del TSAP. Questo giudice ha il potere di valutare la legittimità dell’atto, verificando eventuali vizi come l’eccesso di potere, la ragionevolezza e la proporzionalità della scelta amministrativa.

Questa ordinanza consolida un orientamento fondamentale: l’impugnazione diretta di un atto amministrativo generale che nasce dall’esercizio di un potere discrezionale, anche in materia di acque pubbliche, appartiene sempre alla giurisdizione del giudice amministrativo, in questo caso il TSAP.

A chi spetta decidere se un’azienda energetica deve fornire energia gratuita in base a una delibera regionale?
La competenza a decidere spetta al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (TSAP), in quanto l’azione legale mira a contestare la legittimità di un atto amministrativo generale che è espressione di potere discrezionale della Regione.

Qual è la differenza fondamentale tra la giurisdizione del TRAP e quella del TSAP?
Il TRAP (giudice ordinario specializzato) è competente per le controversie su diritti soggettivi (posizioni giuridiche pienamente tutelate), mentre il TSAP (giudice amministrativo) è competente per quelle su interessi legittimi, che sorgono quando si contesta il corretto esercizio del potere da parte della Pubblica Amministrazione.

Perché la pretesa delle società è stata considerata un interesse legittimo e non un diritto soggettivo?
Perché la delibera regionale non era una mera e automatica applicazione della legge, ma il risultato di un potere discrezionale conferito alla Regione per definire dettagli e modalità dell’obbligo. Di fronte a un atto discrezionale, la posizione del privato è di interesse legittimo a che tale potere sia esercitato correttamente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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