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Giuramento decisorio: i requisiti di specificità

Un avvocato ha agito contro un ex cliente per il pagamento dei compensi. A fronte dell’eccezione di prescrizione presuntiva sollevata dal cliente, il legale ha deferito un giuramento decisorio. La Cassazione ha confermato l’inammissibilità del giuramento, poiché le circostanze su cui si chiedeva di giurare differivano, anche se di poco, nell’importo e nei riferimenti rispetto alla domanda originaria. La Corte ha ribadito che, per superare la presunzione di pagamento, il giuramento decisorio deve essere formulato su capitoli perfettamente coincidenti con la pretesa iniziale.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giuramento Decisorio: La Cassazione Sottolinea il Requisito della Perfetta Coincidenza

Nel contesto delle controversie legali, specialmente quelle relative al recupero crediti, strumenti procedurali come il giuramento decisorio assumono un’importanza cruciale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha offerto un’importante precisazione sui limiti e le modalità di utilizzo di tale istituto, in particolare quando viene impiegato per contrastare un’eccezione di prescrizione presuntiva. La sentenza evidenzia come la precisione nella formulazione dei capitoli del giuramento sia un requisito non negoziabile, la cui mancanza può portare all’inammissibilità della prova e, di conseguenza, alla perdita della causa.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine dalla richiesta di pagamento dei compensi professionali avanzata da un avvocato nei confronti di un suo ex cliente. Quest’ultimo, per difendersi, ha sollevato l’eccezione di prescrizione presuntiva, un meccanismo legale che, dopo un certo periodo di tempo, presume che il debito sia stato estinto. In pratica, il cliente affermava di aver già pagato quanto dovuto.
Per superare questa presunzione, l’avvocato ha scelto di deferire al cliente un giuramento decisorio, chiedendogli di giurare su quattro circostanze relative all’avvenuto pagamento. Tuttavia, i capitoli del giuramento facevano riferimento a un importo leggermente diverso da quello inizialmente richiesto in giudizio (5.171,42 euro contro i 5.100,00 euro della domanda iniziale) e menzionavano una specifica notula prodotta in corso di causa. Il Tribunale di primo grado ha dichiarato inammissibile il giuramento, ritenendo che le circostanze deferite introducessero fatti nuovi e diversi rispetto alla pretesa originaria. L’avvocato ha quindi proposto ricorso per cassazione.

Analisi del Ricorso e il Ruolo del Giuramento Decisorio

Il ricorrente ha lamentato la violazione di diverse norme procedurali e civili, sostenendo che la produzione di nuovi documenti (la notula) fosse ammissibile e che il Tribunale avesse errato nel non considerare la sua richiesta. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha ritenuto il motivo di ricorso del tutto inconferente rispetto alla vera ragione della decisione del Tribunale.
Il punto focale, secondo la Suprema Corte, non era la possibilità di produrre nuovi documenti, ma la mancata corrispondenza tra l’oggetto della domanda e l’oggetto del giuramento. La prescrizione presuntiva si fonda sulla presunzione di adempimento e implica il riconoscimento dell’esistenza del credito nella misura richiesta dal creditore. Per superarla, il creditore ha a disposizione uno strumento potente ma rigido: il giuramento decisorio, con cui si chiede al debitore di affermare o negare sotto giuramento il fatto dell’estinzione del debito.

Le Motivazioni

La Corte ha chiarito che il giuramento deve essere formulato in modo chiaro e specifico. Deve includere la tesi difensiva del debitore (cioè l’avvenuta estinzione del debito) in modo tale che, una volta prestato il giuramento, il giudice possa limitarsi a verificare l’an iuratum sit (se si è giurato o meno) per decidere la causa. Nel caso di specie, il debitore si sarebbe trovato a dover giurare su una circostanza di fatto (il pagamento di una somma specifica indicata in una notula) non perfettamente coincidente con quanto aveva affermato eccependo la prescrizione (cioè, l’aver pagato la somma originariamente richiesta). Questa discrepanza, anche se minima, rende il giuramento inammissibile perché altera i termini della controversia e costringe la parte a giurare su un fatto diverso da quello su cui si è fondata la sua difesa.

Le Conclusioni

L’ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chi opera nel diritto: la formulazione del giuramento decisorio deve essere chirurgica. Per vincere la presunzione di pagamento, i capitoli del giuramento devono rispecchiare fedelmente la pretesa creditoria iniziale. Qualsiasi modifica, aggiunta o specificazione che alteri il fatto storico oggetto della domanda originaria può essere fatale. La decisione serve da monito: la strategia processuale deve essere coerente dall’inizio alla fine, e strumenti probatori così potenti come il giuramento non ammettono imprecisioni.

Quando si può usare il giuramento decisorio per superare un’eccezione di prescrizione presuntiva?
Il giuramento decisorio è uno dei principali strumenti a disposizione del creditore per superare la presunzione di avvenuto pagamento su cui si fonda la prescrizione presuntiva. Esso viene deferito al debitore, chiedendogli di confermare o negare sotto giuramento di aver estinto l’obbligazione.

Perché il giuramento decisorio è stato dichiarato inammissibile in questo caso?
È stato dichiarato inammissibile perché le circostanze formulate nei capitoli del giuramento non erano perfettamente coincidenti con la pretesa creditoria originaria. L’avvocato aveva indicato un importo diverso e aveva fatto riferimento a una notula specifica, introducendo elementi di fatto nuovi rispetto alla domanda iniziale.

Qual è il requisito fondamentale per la formula del giuramento decisorio in questi casi?
Il requisito fondamentale è la perfetta coincidenza tra la circostanza di fatto affermata dal creditore nella sua domanda e quella su cui il debitore è chiamato a giurare. Il giuramento deve essere formulato in modo così specifico e chiaro che la controparte debba semplicemente confermare o negare il fatto, senza possibilità di altre valutazioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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