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Garanzia vizi immobile: quando l’acquirente paga

Una recente sentenza della Corte d’Appello ha escluso la garanzia vizi immobile a carico dei venditori, ribaltando la decisione di primo grado. Gli acquirenti di una casa datata avevano lamentato gravi infiltrazioni, ma la Corte ha ritenuto i difetti ‘riconoscibili’ con l’ordinaria diligenza. Fattori decisivi sono stati l’età dell’edificio, un prezzo di vendita significativamente basso e l’impossibilità di ispezionare il sottotetto, considerata un campanello d’allarme che l’acquirente ha ignorato, assumendosene il rischio.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Diritto Civile, Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

Garanzia Vizi Immobile: Attenzione al Principio di Autoresponsabilità dell’Acquirente

L’acquisto di una casa è un passo fondamentale, ma può nascondere insidie, specialmente quando si tratta di immobili datati. Una recente sentenza della Corte d’Appello offre un importante monito sul tema della garanzia vizi immobile, sottolineando come il dovere di diligenza dell’acquirente possa rivelarsi decisivo. Il caso analizzato dimostra che non sempre i difetti scoperti dopo l’acquisto danno diritto a un risarcimento, soprattutto se alcuni ‘campanelli d’allarme’ vengono ignorati.

I Fatti di Causa: Una Casa Vecchia con una Sorpresa nel Sottotetto

Una coppia acquistava un’unità immobiliare costruita prima del 1967. Poco dopo l’acquisto, a seguito di forti piogge, si manifestavano gravi infiltrazioni d’acqua dal soffitto del primo piano. Impossibilitati a ispezionare il sottotetto al momento della compravendita a causa di una scala di accesso pericolante e inservibile, i nuovi proprietari scoprivano la causa del problema solo tramite un cestello elevatore: il sottotetto era privo di guaina impermeabilizzante, presentava un tetto in eternit degradato e, soprattutto, uno strato di circa 15 cm di guano di piccione.

Gli acquirenti citavano in giudizio i venditori, chiedendo un cospicuo risarcimento danni, quantificato da un Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) in 54.000 euro, pari ai costi di ripristino dell’abitabilità.

La Decisione del Tribunale e la Riforma in Appello

In primo grado, il Tribunale dava ragione agli acquirenti, condannando i venditori al pagamento dell’intera somma. Il giudice riteneva che i vizi non fossero ‘facilmente riconoscibili’ e che operasse la presunzione di colpa dei venditori.

Tuttavia, la Corte d’Appello ha completamente ribaltato la decisione, accogliendo il ricorso dei venditori. Vediamo perché la garanzia vizi immobile è stata in questo caso esclusa.

L’Importanza della ‘Riconoscibilità’ del Vizio

Il cuore della decisione ruota attorno all’articolo 1491 del Codice Civile, che esclude la garanzia se, al momento del contratto, l’acquirente conosceva i vizi della cosa o se questi erano ‘facilmente riconoscibili’. La Corte ha interpretato questo concetto in modo estensivo. La riconoscibilità non si limita a ciò che è immediatamente visibile, ma include tutto ciò che un acquirente, usando l’ordinaria diligenza, avrebbe potuto prevedere o scoprire.

I Tre Indizi Che Hanno Fatto la Differenza

Secondo la Corte d’Appello, tre elementi avrebbero dovuto mettere in allerta gli acquirenti:

1. L’età dell’immobile: Un edificio costruito oltre 50 anni prima, con ristrutturazioni solo parziali (relative agli impianti e non alla struttura o al tetto), è fisiologicamente soggetto a usura e degrado. L’acquirente deve tenerne conto.
2. L’impossibilità di accesso al sottotetto: La scala inagibile non era una scusante, ma un chiaro e allarmante segnale della condizione di degrado di quella parte dell’edificio. Un acquirente diligente avrebbe dovuto pretendere una verifica tecnica prima dell’acquisto o, in alternativa, accettare il rischio implicito nella mancata ispezione.
3. Il prezzo di vendita: L’immobile era stato acquistato a 120.000 euro, un prezzo notevolmente inferiore rispetto al valore di mercato stimato dalla perizia della banca (circa 224.000 euro). Questa ‘ampia forbice’ è stata interpretata come un’ulteriore prova della consapevolezza degli acquirenti riguardo al cattivo stato di conservazione del bene.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte d’Appello ha applicato il principio di autoresponsabilità dell’acquirente. L’acquisto di un bene vetusto a un prezzo vantaggioso comporta l’assunzione di un rischio calcolato. Gli acquirenti, di fronte a evidenti indizi di degrado, non potevano semplicemente ignorarli e poi pretendere la garanzia per vizi che, sebbene non immediatamente visibili, erano del tutto prevedibili con un minimo di prudenza. La combinazione di questi fattori ha portato i giudici a concludere che i vizi erano, in senso giuridico, ‘facilmente riconoscibili’. Di conseguenza, la garanzia prevista dall’art. 1490 c.c. è stata esclusa, e con essa è venuta meno anche la possibilità di chiedere il risarcimento del danno ai sensi dell’art. 1494 c.c.

Conclusioni

Questa sentenza offre una lezione fondamentale per chiunque si appresti a comprare un immobile, specialmente se non di recente costruzione. La diligenza non è un optional: è un dovere che tutela l’acquirente. È essenziale non fermarsi alle apparenze, indagare su ogni ‘zona d’ombra’ (come un locale inaccessibile) e considerare il prezzo come un indicatore dello stato reale del bene. Affidarsi a tecnici di fiducia per ispezioni approfondite prima del rogito non è una spesa superflua, ma un investimento che può evitare costose e amare sorprese future. La legge tutela, ma richiede anche una partecipazione attiva e responsabile da parte di chi acquista.

Quando la garanzia per i vizi di un immobile è esclusa dalla legge?
La garanzia è esclusa, secondo l’art. 1491 c.c., quando i vizi sono facilmente riconoscibili dall’acquirente con l’ordinaria diligenza. Come chiarito dalla sentenza, la riconoscibilità non riguarda solo i difetti immediatamente visibili, ma anche quelli prevedibili sulla base di indizi chiari come l’età dell’edificio, un prezzo molto basso o l’impossibilità di ispezionare parti della casa.

L’impossibilità di ispezionare una parte dell’immobile, come un sottotetto, giustifica l’acquirente che non scopre i vizi?
No, al contrario. Secondo la Corte, tale impossibilità non costituisce una scusante ma un chiaro e allarmante segnale di potenziale degrado. Avrebbe dovuto indurre l’acquirente a una maggiore prudenza, pretendendo una verifica tecnica o accettando consapevolmente il rischio derivante dalla mancata ispezione.

Un prezzo di acquisto molto inferiore al valore di mercato ha rilevanza in una causa per vizi dell’immobile?
Sì, ha una rilevanza significativa. La Corte ha ritenuto che una notevole differenza tra il prezzo di acquisto e il valore di mercato accertato da una perizia costituisca un forte indizio della consapevolezza dell’acquirente riguardo allo stato di conservazione non ottimale del bene, e che tale condizione sia stata accettata in cambio di un vantaggio economico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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