LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Garanzia prodotto: onere della prova e C.T.U.

Un venditore di macchinari industriali, citato in giudizio per la ridotta produttività di un impianto, sosteneva che la colpa fosse dell’acquirente per l’uso di materie prime non standard. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che il venditore non aveva fornito prove specifiche a sostegno della sua tesi. La richiesta di una nuova Consulenza Tecnica d’Ufficio (C.T.U.) è stata ritenuta meramente esplorativa e non può sopperire alla carenza probatoria della parte. La sentenza ribadisce i principi sulla garanzia prodotto e sull’onere della prova.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Garanzia Prodotto: La C.T.U. non Sostituisce l’Onere della Prova

Quando si acquista un macchinario industriale, le aspettative sulla sua performance sono legittimamente elevate e tutelate dalla legge. Ma cosa succede se il bene non rispetta le performance pattuite? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un aspetto cruciale della garanzia prodotto: l’onere della prova a carico del venditore che adduce un uso improprio da parte dell’acquirente e i limiti della Consulenza Tecnica d’Ufficio (C.T.U.) come strumento processuale.

I Fatti della Causa

Una società produttrice di macchinari per saponerie veniva citata in giudizio da un’azienda acquirente. Oggetto del contendere era un impianto venduto con una produttività garantita di 456 kg/ora, ma che nei fatti non raggiungeva tale standard. L’acquirente, dopo aver ottenuto un accertamento tecnico preventivo che confermava il difetto, si opponeva al pagamento del saldo prezzo e chiedeva in via riconvenzionale la riduzione del prezzo e il risarcimento dei danni.

La difesa del venditore si basava su un’argomentazione precisa: la ridotta produttività non derivava da un vizio del macchinario, ma dall’impiego da parte dell’acquirente di una materia prima non standard (sapone composto al 100% da olio d’oliva anziché dalla miscela standard di grasso animale e altri oli). Di conseguenza, il venditore chiedeva una nuova C.T.U. per simulare la produzione con il prodotto standard e dimostrare la propria tesi.

La Decisione nei Gradi di Merito

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello davano ragione all’acquirente. I giudici ritenevano che il venditore non avesse sufficientemente provato il nesso causale tra l’uso del prodotto specifico e il calo di produttività. Le allegazioni del venditore venivano definite “generiche”, in quanto non spiegavano tecnicamente perché l’olio d’oliva al 100% avrebbe dovuto rallentare il processo. La richiesta di rinnovare la C.T.U. veniva quindi respinta, poiché appariva come un tentativo di supplire a una carenza probatoria della parte, trasformando l’indagine peritale in uno strumento meramente “esplorativo”.

Il Ricorso in Cassazione e la questione della garanzia prodotto

Il venditore ricorreva in Cassazione, lamentando la violazione di diverse norme processuali. Il cuore del ricorso era la contestazione del diniego di rinnovazione della C.T.U., ritenuto fondamentale per dimostrare la validità della propria difesa e, di conseguenza, per essere esonerato dalla garanzia prodotto.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato integralmente il ricorso, confermando le decisioni dei giudici di merito e fornendo chiarimenti importanti.

La Corte ha ribadito un principio fondamentale: la C.T.U. non è un mezzo di prova che la parte può utilizzare per colmare le proprie lacune assertive o probatorie. Il venditore avrebbe dovuto, fin dall’inizio, non solo affermare che il problema era la materia prima, ma anche fornire elementi concreti (schede tecniche, studi, perizie di parte) che spiegassero il nesso di causalità. In assenza di tali elementi, la richiesta di una C.T.U. diventa esplorativa, ovvero finalizzata a cercare prove che la parte stessa non è stata in grado di fornire.

Inoltre, la Cassazione ha sottolineato che la sentenza di primo grado, confermata in appello, aveva già individuato una causa specifica e plausibile per la ridotta produzione: la trafila del macchinario era sottodimensionata per raggiungere la produttività pattuita. Il venditore, nei suoi motivi di ricorso, non aveva adeguatamente contestato questa conclusione tecnica, concentrandosi unicamente sulla richiesta di una nuova perizia.

Conclusioni

L’ordinanza in esame è un monito per le imprese: la garanzia prodotto è un obbligo serio. Se un venditore intende contestare un vizio lamentato dall’acquirente, adducendo un uso improprio del bene, deve farlo con allegazioni precise, specifiche e supportate da principi di prova concreti. Non è possibile affidarsi alla C.T.U. come strumento per “scoprire” le prove a proprio favore. Il processo civile richiede che ogni parte si assuma la responsabilità di provare i fatti posti a fondamento delle proprie domande ed eccezioni. In caso contrario, come dimostra questa vicenda, il rischio è non solo di perdere la causa, ma anche di essere condannati a sanzioni per abuso del processo.

Quando un venditore può essere esonerato dalla garanzia prodotto se il macchinario non funziona come pattuito?
Il venditore può essere esonerato solo se dimostra in modo specifico e circostanziato che il malfunzionamento è causato da un uso improprio o anomalo del bene da parte dell’acquirente. Non è sufficiente un’affermazione generica, ma occorre provare il nesso di causalità tra l’azione dell’acquirente e il difetto riscontrato.

È possibile chiedere una Consulenza Tecnica d’Ufficio (C.T.U.) per dimostrare la propria tesi se non si hanno altre prove?
No. La Corte di Cassazione chiarisce che la C.T.U. non può essere utilizzata come strumento meramente esplorativo per sopperire alla carenza di allegazioni o di prove di una parte. La parte deve prima fornire elementi concreti a sostegno della propria tesi; solo allora il giudice può disporre una C.T.U. per una valutazione tecnica approfondita.

Cosa succede se si insiste in un ricorso per cassazione nonostante una proposta di definizione accelerata sfavorevole?
Se il ricorso viene deciso in conformità alla proposta di rigetto formulata dal consigliere delegato, la legge prevede l’applicazione di sanzioni per abuso del processo. Come in questo caso, la parte ricorrente può essere condannata non solo al pagamento delle spese legali, ma anche a versare una somma ulteriore a favore della controparte e della cassa delle ammende, presumendosi una sua responsabilità aggravata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati