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Garanzia finanziaria migranti: rinvio alla Corte UE

Il Ministero dell’Interno ha contestato la mancata convalida della detenzione di un richiedente asilo, trattenuto per non aver fornito un passaporto o la prevista garanzia finanziaria. La Corte di Cassazione, rilevando che la stessa questione di legittimità è già stata sottoposta alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea in altri procedimenti, ha sospeso il giudizio. La Corte attenderà la pronuncia europea, ritenuta decisiva per risolvere il caso sulla “garanzia finanziaria migranti”.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Garanzia Finanziaria Migranti: La Cassazione Interpella l’Europa

L’ordinanza interlocutoria delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione segna un momento di cruciale attesa sulla recente normativa in tema di immigrazione, in particolare sulla garanzia finanziaria migranti. Con questa decisione, la Suprema Corte ha scelto di sospendere il giudizio, attendendo che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si pronunci sulla compatibilità di tale misura con il diritto comunitario. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante vicenda procedurale.

I Fatti del Caso: La Detenzione del Richiedente Asilo

La vicenda trae origine da un provvedimento di trattenimento emesso dal Questore di una provincia siciliana nei confronti di un cittadino straniero, giunto in Italia e richiedente protezione internazionale. La detenzione era stata disposta sulla base dell’art. 6-bis del D.Lgs. 142/2015, una norma introdotta nel 2023 che prevede il trattenimento del richiedente asilo che non consegni il passaporto o un documento equipollente.

La legge offre un’alternativa alla detenzione: la prestazione di un’idonea garanzia finanziaria. Poiché il richiedente non aveva né consegnato il documento né versato la garanzia, ne era stato disposto il trattenimento. Tuttavia, il Tribunale di Catania, in sede di convalida, aveva ritenuto illegittimo il provvedimento, non convalidando la detenzione. Contro questa decisione, il Ministero dell’Interno ha proposto ricorso per Cassazione.

La Questione Giuridica sulla Garanzia Finanziaria Migranti

Il cuore del problema legale risiede nella compatibilità della norma italiana con il diritto dell’Unione Europea. La direttiva europea in materia di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale stabilisce condizioni molto precise per la limitazione della libertà personale, che deve essere sempre una misura eccezionale, necessaria e proporzionata. Il dubbio sollevato da più parti è se l’introduzione di un’alternativa basata sulla capacità economica, come la garanzia finanziaria migranti, rispetti questi principi e non crei una discriminazione.

Data la rilevanza e la delicatezza della questione, il caso è stato assegnato alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione: Sospensione e Attesa

Con l’ordinanza in esame, le Sezioni Unite non hanno deciso il merito della controversia. Hanno invece preso atto di un fatto procedurale determinante: in altri due casi identici, erano già state emesse delle ordinanze che sollevavano una questione pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ai sensi dell’art. 267 del Trattato sul Funzionamento dell’UE.

In pratica, la Cassazione ha già chiesto ai giudici europei se la normativa italiana sulla garanzia finanziaria sia conforme o meno al diritto dell’Unione. Poiché la risposta della Corte di Giustizia sarà vincolante per tutti i giudici nazionali, le Sezioni Unite hanno ritenuto opportuno sospendere il presente giudizio e disporre il “rinvio a nuovo ruolo” della causa. Si attenderà, quindi, la pronuncia europea prima di decidere il ricorso del Ministero.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte è di natura prettamente processuale ed è fondata sui principi di economia dei giudizi e di coerenza dell’ordinamento. Poiché la decisione della Corte di Giustizia dell’UE avrà un’efficacia “dirimente”, ovvero sarà decisiva per la risoluzione della controversia, procedere a una decisione autonoma sarebbe stato inefficiente e potenzialmente contraddittorio. La scelta di attendere garantisce un’applicazione uniforme del diritto dell’Unione su tutto il territorio nazionale, evitando possibili contrasti giurisprudenziali. L’ordinanza sottolinea come sia “opportuno” attendere una decisione che “assume rilievo dirimente anche ai fini della pronuncia sul ricorso in esame”.

Conclusioni

L’ordinanza delle Sezioni Unite congela temporaneamente le controversie nazionali sulla garanzia finanziaria migranti, spostando il baricentro decisionale a Lussemburgo. La futura sentenza della Corte di Giustizia dell’UE non influenzerà solo questo caso, ma determinerà il destino dell’intera normativa. Se la Corte dovesse giudicare la legge italiana incompatibile con le direttive europee, i giudici italiani sarebbero tenuti a disapplicarla. Questa vicenda evidenzia ancora una volta la stretta interconnessione tra ordinamento nazionale ed europeo e il ruolo fondamentale della Corte di Giustizia come interprete ultimo del diritto dell’Unione.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo caso?
La Corte di Cassazione non ha deciso nel merito, ma ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha sospeso il procedimento, rinviando la causa a nuovo ruolo.

Perché il giudizio è stato sospeso?
Il giudizio è stato sospeso perché la questione fondamentale – la compatibilità della norma sulla garanzia finanziaria con il diritto dell’Unione Europea – è già stata sottoposta alla Corte di Giustizia dell’UE in altri procedimenti. La Cassazione attende la decisione europea, che sarà vincolante.

Qual è la principale questione legale in gioco?
La questione principale è se l’articolo 6-bis del D.Lgs. 142/2015, che prevede la detenzione di un richiedente asilo senza passaporto a meno che non versi una garanzia finanziaria, sia conforme alle direttive europee in materia di accoglienza e diritti fondamentali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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