LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Garanzia finanziaria migranti: la Cassazione attende la UE

Le Sezioni Unite della Cassazione hanno sospeso un caso riguardante la validità della garanzia finanziaria fissa richiesta ai richiedenti asilo come alternativa al trattenimento. La Corte attende la pronuncia della Corte di Giustizia Europea sulla compatibilità di tale misura, che non permette una valutazione individuale, con il diritto dell’Unione Europea.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Garanzia Finanziaria per Richiedenti Asilo: La Cassazione Interroga l’Europa

Con l’ordinanza interlocutoria n. 5330 del 2024, le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione hanno sospeso un procedimento cruciale in materia di immigrazione, relativo alla legittimità della garanzia finanziaria come alternativa al trattenimento dei richiedenti asilo. La decisione di fermare il giudizio è legata alla necessità di attendere una pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) su una questione simile, che potrebbe ridisegnare i contorni della normativa nazionale.

Il Contesto del Ricorso

Il caso trae origine dal ricorso del Ministero dell’Interno contro un decreto del Tribunale di Catania. Il tribunale di merito aveva rifiutato di convalidare il trattenimento di un cittadino straniero, proveniente da un Paese considerato di origine ‘sicuro’, che aveva fatto ingresso nel territorio nazionale senza consegnare il passaporto. La normativa italiana prevede, in questi casi, che il richiedente asilo possa evitare il trattenimento prestando una specifica garanzia finanziaria.

La questione della garanzia finanziaria fissa

Il cuore del problema risiede nelle modalità di applicazione di questa misura. La legge italiana ha stabilito un importo fisso per la garanzia (per il 2023, pari a 4.938,00 euro), da versare in un’unica soluzione tramite fideiussione bancaria o polizza assicurativa. Questa rigidità solleva importanti dubbi di compatibilità con il diritto europeo, in particolare con la Direttiva 2013/33/UE sull’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale. Le criticità evidenziate sono molteplici:

* Mancanza di individualizzazione: L’importo è fisso e non tiene conto della situazione economica e personale del singolo richiedente.
* Ostacolo all’accesso: Per chi non dispone di risorse adeguate, la misura alternativa diventa di fatto inaccessibile, rendendo il trattenimento l’unica opzione.
* Esclusione di terzi: La norma non contempla la possibilità che la garanzia sia prestata da terzi, come familiari o associazioni solidali.
* Violazione del principio di proporzionalità: Il giudice non ha la possibilità di valutare caso per caso la ragionevolezza e la proporzionalità della misura.

La Sospensione del Giudizio in attesa della CGUE

La Corte di Cassazione, rilevando che le stesse questioni erano già state sollevate in altri procedimenti e sottoposte alla Corte di Giustizia Europea tramite rinvio pregiudiziale (ai sensi dell’art. 267 del TFUE), ha ritenuto indispensabile attendere la decisione dei giudici europei. La pronuncia della CGUE, infatti, sarà vincolante e determinerà se una normativa nazionale come quella italiana, che prevede una garanzia finanziaria fissa e non personalizzabile, sia o meno conforme ai principi del diritto dell’Unione.

Le Motivazioni della Sospensione

Le Sezioni Unite hanno motivato la loro decisione sulla base della rilevanza della questione pregiudiziale per la risoluzione della controversia in esame. Poiché il nucleo del dibattito è la compatibilità della norma interna sull’alternativa al trattenimento con gli articoli 8 e 9 della Direttiva 2013/33/UE, la risposta della CGUE è considerata un presupposto indispensabile per poter decidere il ricorso. Sospendere il giudizio evita il rischio di decisioni contrastanti e assicura un’applicazione uniforme del diritto dell’Unione su tutto il territorio europeo. La Corte, quindi, rinvia la causa a nuovo ruolo, in attesa che il quadro normativo europeo sia chiarito in via definitiva.

Conclusioni e Implicazioni Future

L’ordinanza interlocutoria delle Sezioni Unite rappresenta un momento di riflessione fondamentale per il diritto dell’immigrazione in Italia. La decisione di attendere il verdetto della Corte di Giustizia Europea congela, di fatto, tutti i procedimenti analoghi. Le implicazioni future sono significative: se la CGUE dovesse ritenere incompatibile il modello italiano della garanzia fissa, il legislatore nazionale sarebbe obbligato a modificare la legge, introducendo meccanismi più flessibili e basati su una valutazione individuale della situazione del richiedente asilo. Si aprirebbe così la strada a un sistema che bilanci più equamente le esigenze di controllo dello Stato con i diritti fondamentali della persona, garantendo che l’alternativa al trattenimento sia una possibilità concreta e non puramente teorica.

Perché la Corte di Cassazione ha sospeso il procedimento?
La Corte ha sospeso il procedimento perché una questione fondamentale per la sua decisione, ossia la compatibilità della normativa italiana sulla garanzia finanziaria fissa con il diritto dell’Unione Europea, è già stata sottoposta alla Corte di Giustizia dell’UE. La sua pronuncia sarà determinante.

Qual è il problema principale della garanzia finanziaria prevista dalla legge italiana?
Il problema principale è la sua rigidità: l’importo è fisso per tutti (4.938,00 euro per il 2023) e non può essere adattato alla situazione economica individuale del richiedente asilo, né può essere prestato da terzi, rendendo la misura inefficace per le persone senza mezzi.

Cosa succederà adesso al caso?
Il caso è stato sospeso e verrà ripreso solo dopo che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si sarà pronunciata sulla questione del rinvio pregiudiziale. La decisione della Corte europea orienterà la decisione finale della Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati