Frazionamento del Credito: La Cassazione Sospende il Giudizio in Attesa delle Sezioni Unite
L’ordinanza interlocutoria n. 14883/2024 della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale per la prassi processuale: il frazionamento del credito. Con questa decisione, la Suprema Corte ha scelto di sospendere un giudizio, in attesa che le Sezioni Unite si pronuncino in modo definitivo sulle conseguenze di tale pratica, considerata da una parte della giurisprudenza un abuso del processo.
I Fatti di Causa
La vicenda trae origine da una controversia tra una società cooperativa e un professionista legale. La cooperativa, nel suo ricorso per cassazione, lamentava che il professionista avesse operato un abusivo frazionamento del credito relativo ai propri compensi. Secondo la tesi della ricorrente, le competenze legali maturate nell’ambito di un unico e pluriennale rapporto di fatto sarebbero state illegittimamente suddivise in molteplici richieste giudiziali separate.
La questione è giunta all’attenzione della Suprema Corte dopo la sentenza della Corte d’Appello, avverso la quale la cooperativa ha proposto ricorso.
La Questione del Frazionamento del Credito e il Rinvio
Il cuore del problema non risiede tanto nel merito della richiesta di pagamento, quanto nella modalità con cui questa è stata avanzata. Il frazionamento del credito è una pratica che da tempo divide la giurisprudenza. Ci si chiede quali siano le esatte conseguenze quando un creditore, anziché chiedere tutto quanto gli è dovuto in un’unica causa, sceglie di avviare più procedimenti per singole porzioni del medesimo credito.
La Seconda Sezione Civile, con l’ordinanza in esame, ha preso atto di un contrasto esistente tra diverse pronunce della stessa Corte di Cassazione. Inoltre, ha rilevato che la Prima Sezione Civile, con una precedente ordinanza (n. 3643/2024), aveva già sollevato la questione e richiesto l’intervento delle Sezioni Unite. L’interrogativo posto alla massima composizione della Corte è fondamentale: l’accertamento di un abusivo frazionamento del credito comporta l’improponibilità della domanda, con il rischio di precludere per sempre il recupero delle altre frazioni del credito, oppure le conseguenze devono limitarsi alla gestione e condanna delle spese processuali, per non penalizzare eccessivamente il creditore?
Di fronte a questo scenario di incertezza e alla pendenza della questione dinanzi alle Sezioni Unite, la Corte ha ritenuto necessario e opportuno sospendere il giudizio.
Le Motivazioni della Decisione
La motivazione dell’ordinanza è di natura prettamente processuale e prudenziale. I giudici hanno ritenuto indispensabile rinviare la causa a nuovo ruolo per attendere la pronuncia delle Sezioni Unite. Questa scelta è dettata dalla necessità di evitare la formazione di giudicati contrastanti e di garantire un’interpretazione uniforme del diritto su tutto il territorio nazionale. Decidere il caso specifico prima che le Sezioni Unite abbiano stabilito un principio di diritto vincolante avrebbe potuto creare ulteriore confusione e pregiudicare la certezza del diritto. La Corte, quindi, ha agito in un’ottica di economia processuale e di coerenza sistematica, attendendo una guida autorevole sulla questione specifica e controversa del frazionamento del credito.
Conclusioni
L’ordinanza interlocutoria n. 14883/2024, pur non decidendo il merito della controversia, assume un’importanza significativa. Essa conferma l’esistenza di un dibattito giurisprudenziale acceso sulle conseguenze dell’abuso del processo tramite il frazionamento del credito. La futura decisione delle Sezioni Unite è attesa con grande interesse, poiché stabilirà regole chiare per creditori e debitori, influenzando le strategie processuali nel recupero crediti e definendo i limiti entro cui un diritto può essere esercitato in sede giudiziale senza sconfinare nell’abuso. Fino ad allora, i casi pendenti su questa materia rimangono in una fase di attesa, sospesi in attesa di un chiarimento definitivo.
Qual è la questione giuridica principale affrontata dall’ordinanza?
La questione principale è quella delle conseguenze processuali derivanti dall’abusivo frazionamento di un credito, ovvero quando un creditore suddivide un unico credito in più domande giudiziali separate.
Quale decisione ha preso la Corte di Cassazione con questa ordinanza?
La Corte di Cassazione ha deciso di non pronunciarsi sul merito del ricorso e di rinviare la causa a una nuova udienza, sospendendo di fatto il processo.
Per quale motivo la Corte ha deciso di sospendere il giudizio?
Il giudizio è stato sospeso in attesa della pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, chiamate a risolvere un contrasto giurisprudenziale esistente per stabilire in via definitiva se l’abusivo frazionamento del credito comporti l’improponibilità della domanda o solo conseguenze sul governo delle spese processuali.
Testo del provvedimento
Ordinanza interlocutoria di Cassazione Civile Sez. 2 Num. 14883 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 2 Num. 14883 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 28/05/2024
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso iscritto al n.1255/2020 R.G. proposto da: RAGIONE_SOCIALE, in persona del Presidente NOME COGNOME, elettivamente domiciliata in INDIRIZZO, presso lo studio dell’avvocato NOME COGNOME (CODICE_FISCALE), che la rappresenta e difende con procura speciale in calce al ricorso;
-ricorrente-
contro
COGNOME NOME, elettivamente domiciliato in INDIRIZZO, presso lo studio dell’avvocato NOME COGNOME (CODICE_FISCALE), che lo rappresenta e difende con procura speciale in calce al controricorso;
-controricorrente-
avverso la SENTENZA della CORTE D’APPELLO di ROMA n.3566/2019 depositata il 29.5.2019;
udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 3.4.2024 dal Consigliere NOME COGNOME.
Rilevato che i primi due motivi del ricorso principale della RAGIONE_SOCIALE in Santa Croce ripropongono la questione dell’abusivo frazionamento dei crediti per compensi professionali, che sarebbe stato operato dall’AVV_NOTAIO nonostante la loro provenienza da un unico rapporto di fatto pluriennale tra le parti;
-considerato che con ordinanza interlocutoria della Prima Sezione civile di questa Corte, n. 3643 del 16.1/8.2.2024, in ragione del contrasto esistente sul punto tra diverse pronunce della Suprema Corte in tema di abusivo frazionamento del credito, ha richiesto la rimessione alle sezioni unite della Corte di Cassazione della questione relativa agli effetti dell’accertamento di abusivo frazionamento del credito, al fine di stabilire se da esso derivi l’improponibilità della domanda con le eventuali conseguenze in ordine alla possibile formazione nelle more di un giudicato su un’altra frazione del credito, preclusivo della riproposizione della domanda relativa ai crediti residui, o se da esso debbano derivare solo conseguenze sul governo delle spese processuali, onde evitare pregiudizi a discapito della parte che abbia subito il frazionamento dei crediti operato dalla controparte, ma senza preclusioni per la pronuncia sul merito della domanda relativa al credito frazionato;
ritenuto quindi necessario rinviare la causa a nuovo ruolo in attesa della pronuncia delle sezioni unite della Corte di Cassazione.
P.Q.M.
La Corte rinvia la causa a nuovo ruolo in attesa della pronuncia delle sezioni unite della Corte di Cassazione sulla questione specificata in motivazione (ordinanza interlocutoria n. 3643/2024).
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio della Seconda Sezione civile, il 3 aprile 2024.
Il Presidente
NOME COGNOME