LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Foro del consumatore: prevale su quello dell’avvocato

Un erede veniva citato in giudizio dal legale della defunta madre per il pagamento di onorari professionali. L’erede si opponeva, eccependo la competenza territoriale del tribunale della propria residenza in qualità di consumatore. La Corte di Cassazione ha accolto il suo ricorso, stabilendo la prevalenza del foro del consumatore, quale foro esclusivo, rispetto a quello speciale previsto per le controversie sulle parcelle degli avvocati. Di conseguenza, la competenza è stata attribuita al tribunale del luogo di residenza dell’erede.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Foro del consumatore: la Cassazione conferma la sua prevalenza nelle cause per onorari legali

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale a tutela dei cittadini: nelle controversie legali tra un avvocato e il proprio cliente (o i suoi eredi) per il pagamento degli onorari, la competenza territoriale spetta al giudice del luogo di residenza del cliente. Questo principio, noto come foro del consumatore, prevale anche sui fori speciali previsti per i professionisti. Analizziamo insieme la decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti di Causa

Un avvocato otteneva un decreto ingiuntivo contro l’erede di una sua ex cliente per ottenere il pagamento delle competenze maturate per l’assistenza legale fornita alla defunta. L’erede si opponeva al decreto, sollevando, tra le varie eccezioni, quella di incompetenza territoriale. Sosteneva che, in qualità di consumatore, la causa avrebbe dovuto essere trattata dal tribunale del suo luogo di residenza e non da quello dove l’avvocato aveva svolto la sua attività professionale.

Il tribunale di primo grado respingeva l’eccezione, ritenendo applicabile la norma speciale per la liquidazione dei compensi professionali, che radica la competenza presso il tribunale del luogo in cui si è svolta l’attività. L’erede, non soddisfatto della decisione, ricorreva in Cassazione.

La Decisione e il principio del foro del consumatore

La Corte di Cassazione ha accolto il motivo di ricorso relativo alla competenza territoriale, cassando l’ordinanza del tribunale e affermando un principio di diritto consolidato. La Corte ha stabilito che il rapporto tra un avvocato e il proprio cliente, anche quando l’obbligazione di pagamento si trasferisce all’erede, rientra nell’ambito della tutela del consumatore.

Le Motivazioni della Cassazione

I giudici hanno chiarito che il foro del consumatore, previsto dall’art. 33, comma 2, lettera u), del Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005), ha carattere di competenza esclusiva. Questo significa che prevale su qualsiasi altra norma che preveda un foro diverso, compreso quello speciale indicato per le controversie sugli onorari degli avvocati (art. 14 del D.Lgs. 150/2011).

La ratio di questa prevalenza risiede nelle esigenze di tutela rafforzata del consumatore, considerato la parte debole del rapporto contrattuale. Tale tutela si estende anche al piano processuale, garantendo al consumatore di potersi difendere presso il tribunale a lui più vicino, senza dover affrontare gli oneri e i disagi di un processo in una sede lontana. La Corte ha sottolineato che questa regola si applica anche quando l’azione legale è diretta contro l’erede del cliente, il quale subentra nella medesima posizione contrattuale del defunto e, di conseguenza, gode della stessa tutela.

Le Conclusioni

La decisione in commento consolida un orientamento giurisprudenziale di grande importanza. Essa conferma che la qualifica di ‘consumatore’ e le relative tutele processuali non vengono meno con la morte del cliente, ma si trasmettono all’erede chiamato a rispondere dei debiti ereditari. Per i professionisti, ciò significa che l’azione per il recupero dei crediti dovrà essere sempre incardinata presso il foro di residenza del cliente o del suo erede, qualora questi agiscano per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale. Per i cittadini, rappresenta una garanzia fondamentale di accesso alla giustizia e di equilibrio nel rapporto con i professionisti.

Quando un avvocato agisce per il recupero dei suoi onorari nei confronti dell’erede di un cliente, quale tribunale è competente?
È competente il tribunale del luogo di residenza o domicilio dell’erede, in applicazione del foro del consumatore, poiché l’erede subentra nella stessa posizione contrattuale del defunto e gode delle medesime tutele.

Il foro speciale previsto per le cause di liquidazione degli onorari degli avvocati prevale sul foro del consumatore?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che il foro del consumatore è una competenza esclusiva e, pertanto, prevale su ogni altro foro concorrente o speciale, incluso quello previsto per le parcelle professionali.

L’erede di un cliente è considerato un ‘consumatore’ ai fini della determinazione della competenza territoriale?
Sì. Secondo la sentenza, l’erede che viene chiamato a rispondere del debito del defunto per prestazioni professionali è a tutti gli effetti equiparato a un consumatore e beneficia della relativa tutela processuale, inclusa la competenza del tribunale del proprio luogo di residenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati