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Foro del consumatore condominio: la Cassazione decide

Una condomina ha citato in giudizio un’impresa edile presso il tribunale della propria residenza, invocando il foro del consumatore condominio. L’impresa si è opposta, sostenendo la competenza del tribunale del luogo in cui si trova l’immobile. La Corte di Cassazione ha dato ragione alla condomina, stabilendo che il singolo proprietario, in qualità di consumatore, ha il diritto di avviare la causa presso il foro della propria residenza, anche quando agisce per la tutela di diritti relativi alle parti comuni del condominio.

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Foro del Consumatore Condominio: La Cassazione Tutela il Singolo Proprietario

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un’importante questione procedurale: la determinazione del tribunale competente quando un singolo condomino agisce contro un terzo per questioni relative al contratto d’appalto stipulato dall’intero condominio. La decisione chiarisce che il foro del consumatore condominio si applica anche all’azione individuale, garantendo al singolo proprietario di poter adire il tribunale della propria residenza. Analizziamo questa pronuncia che rafforza le tutele per i consumatori in ambito immobiliare.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dall’azione legale di una condomina, proprietaria di un’unità immobiliare in un condominio situato in provincia di Caserta. La condomina citava in giudizio un’impresa appaltatrice dinanzi al Tribunale di Varese, luogo della sua residenza, chiedendo la risoluzione di un contratto d’appalto per inadempimento e il risarcimento dei danni. L’azione era stata intrapresa individualmente poiché l’assemblea condominiale non aveva autorizzato l’amministratore a procedere legalmente.

La società appaltatrice si difendeva eccependo l’incompetenza territoriale del Tribunale di Varese. Secondo la convenuta, il foro competente doveva essere quello di Cassino, dove era situato il condominio, o, in subordine, quello dell’Aquila, come previsto da una clausola contrattuale. Il giudice di primo grado accoglieva l’eccezione, ritenendo che la controversia, riguardando un contratto del condominio, dovesse essere decisa presso il foro del condominio stesso, identificato come “consumatore-condominio”. Contro questa decisione, la condomina proponeva ricorso per regolamento di competenza alla Corte di Cassazione.

La Questione del Foro del Consumatore Condominio

La questione giuridica centrale era stabilire se la tutela prevista dal Codice del Consumo, che individua nel foro di residenza del consumatore il tribunale competente, potesse essere invocata dal singolo condomino che agisce in “sostituzione” del condominio. Il ricorrente sosteneva che, in qualità di persona fisica che agisce per scopi estranei alla propria attività professionale, doveva essere considerata una consumatrice a tutti gli effetti, con il conseguente diritto di avvalersi del proprio foro. Questa interpretazione, secondo la difesa, è essenziale per non vanificare la ratio della norma, introdotta per proteggere la parte debole del rapporto contrattuale ed evitare che debba sostenere costi e disagi per accedere alla giustizia in sedi lontane.

Il tribunale di primo grado, invece, aveva ritenuto che l’azione del singolo condomino fosse una sorta di sostituzione processuale del condominio e che, pertanto, il foro competente dovesse essere quello del condominio, non del singolo. Questo ragionamento, sebbene fondato su principi di rappresentanza, rischiava di annullare la tutela individuale del consumatore.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. I giudici supremi hanno ribaltato l’interpretazione del tribunale di merito, affermando un principio di diritto fondamentale. Una volta riconosciuta la qualità di consumatore al singolo condomino, in quanto persona fisica che agisce per scopi non professionali, tale status non può essere annullato dal fatto che l’azione riguardi diritti su parti comuni dell’edificio.

La Corte ha chiarito che la giurisprudenza che riconosce al singolo condomino la legittimazione ad agire (anche in presenza di un amministratore) non aveva mai affrontato specificamente la questione del foro competente. L’ordinanza sottolinea che gli interessi tutelati dalla norma sul foro del consumatore condominio si concentrano proprio sulla figura del condomino attore. La disciplina di protezione è finalizzata a evitare che il consumatore debba affrontare giudizi in luoghi distanti dalla propria residenza, con aggravio di costi e difficoltà di accesso alla giustizia.

La Cassazione ha respinto anche la preoccupazione del giudice di merito secondo cui tale interpretazione potrebbe portare a una moltiplicazione di giudizi in fori diversi. Secondo la Corte, questa è un’ipotesi remota e, qualora si verificasse, il sistema processuale offre già gli strumenti necessari per gestirla. L’argomento del “giudice naturale precostituito per legge” non può essere usato per negare una tutela specifica e inderogabile come quella del foro del consumatore.

Le Conclusioni

Con questa ordinanza, la Corte di Cassazione stabilisce che il singolo condomino, quando agisce per tutelare i propri diritti di comproprietario (anche se derivanti da un contratto stipulato dall’intero condominio), ha il pieno diritto di avvalersi del foro del consumatore, ovvero il tribunale del luogo in cui risiede. La decisione annulla il provvedimento impugnato e dichiara la competenza del Tribunale di Varese. Questa pronuncia rappresenta un importante rafforzamento della posizione del singolo proprietario all’interno della compagine condominiale, garantendogli un accesso alla giustizia più semplice e meno oneroso, in piena coerenza con i principi del diritto dei consumatori.

Un singolo condomino che agisce per un diritto relativo alle parti comuni può essere considerato un ‘consumatore’?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che il singolo condomino, essendo una persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale, mantiene la sua qualità di consumatore anche quando agisce per tutelare diritti su parti comuni dell’edificio.

Qual è il tribunale competente se un singolo condomino fa causa a un’impresa per un contratto stipulato dal condominio?
Il tribunale competente è quello del luogo di residenza o domicilio del singolo condomino che ha avviato l’azione. Egli ha infatti il diritto di avvalersi del cosiddetto ‘foro del consumatore’, previsto a sua tutela dal Codice del Consumo.

Cosa succede se più condomini decidono di agire individualmente in tribunali diversi?
La Corte ha definito questa eventualità come una ‘remota ipotesi’. Ha comunque precisato che, qualora si verificasse, il sistema processuale dispone già dei rimedi necessari per gestire la situazione, senza che questa possibilità possa giustificare la negazione del diritto al foro del consumatore per il singolo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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