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Foro convenzionale esclusivo e cause connesse

Una struttura alberghiera ha citato in giudizio due diverse compagnie telefoniche per disservizi. Una delle compagnie ha eccepito l’incompetenza territoriale basandosi su un foro convenzionale esclusivo, ma solo per la propria posizione. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in presenza di cause connesse, l’eccezione deve riguardare tutti i convenuti per essere valida. Avendola formulata in modo incompleto, l’eccezione è stata respinta, confermando la competenza del tribunale adito inizialmente.

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Foro Convenzionale Esclusivo: La Cassazione Chiarisce l’Onere dell’Eccezione in Caso di Pluralità di Convenuti

L’accordo sul foro convenzionale esclusivo è uno strumento cruciale nella contrattualistica commerciale, ma la sua efficacia può essere messa in discussione in contesti processuali complessi. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: quando una causa coinvolge più convenuti le cui posizioni sono connesse, l’eccezione di incompetenza basata su tale foro deve essere sollevata in modo completo, altrimenti è destinata a fallire. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Un Disservizio Telefonico e una Causa Complessa

Una società alberghiera, insoddisfatta del servizio offerto dal suo storico gestore telefonico (che chiameremo Compagnia B), decideva di passare a un nuovo operatore (Compagnia A). Purtroppo, la transizione e il nuovo servizio si rivelavano problematici, causando gravi disservizi e danni all’attività ricettiva. La struttura alberghiera decideva quindi di citare in giudizio entrambe le compagnie telefoniche dinanzi al Tribunale del proprio territorio, chiedendo il risarcimento dei danni per responsabilità contrattuale ed extracontrattuale.

Nel corso del giudizio, la Compagnia A sollevava un’eccezione di incompetenza territoriale, sostenendo che il contratto stipulato prevedeva la competenza esclusiva del Tribunale di un’altra città. Tuttavia, la compagnia formulava tale eccezione limitatamente alla propria posizione, senza estenderla alla posizione dell’altra convenuta, la Compagnia B.

Il Tribunale di primo grado accoglieva parzialmente l’eccezione, dichiarandosi incompetente per la domanda contro la Compagnia A e disponendo la prosecuzione del giudizio solo nei confronti della Compagnia B. La società alberghiera, ritenendo la decisione errata, proponeva ricorso per regolamento di competenza alla Corte di Cassazione.

La Questione del Foro Convenzionale Esclusivo in Cause Connesse

Il cuore del ricorso si basava sulla violazione dell’articolo 33 del codice di procedura civile, che disciplina la competenza per le cause connesse. La ricorrente sosteneva che la clausola sul foro convenzionale esclusivo, sebbene pattuita, fosse derogabile in presenza di una connessione oggettiva tra le domande proposte contro più convenuti.

Secondo questa tesi, la parte che intende avvalersi del foro esclusivo ha l’onere di sollevare un’eccezione di incompetenza completa, che non riguardi solo la propria posizione ma che contesti la competenza del giudice adito anche per le altre cause connesse e sulla base di tutti i criteri di collegamento previsti dalla legge (artt. 18 e 19 c.p.c.). Poiché la Compagnia A non aveva contestato la competenza del Tribunale per la posizione della Compagnia B, la sua eccezione era da considerarsi incompleta e, di conseguenza, inefficace.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, sposando integralmente la tesi della società alberghiera. Gli Ermellini hanno richiamato la loro giurisprudenza consolidata, secondo cui “il foro convenzionale, anche se pattuito come esclusivo, è derogabile per connessione oggettiva ai sensi dell’art. 33 cod. proc. civ.”.

Di conseguenza, la parte che eccepisce l’incompetenza del giudice in virtù di tale clausola ha un onere preciso: deve “eccepirne l’incompetenza pure in base ai criteri degli artt. 18 e 19 cod. proc. civ., in quanto richiamati dall’art. 33 cod. proc. civ. ai fini della modificazione della competenza per ragione di connessione”.

Nel caso specifico, l’onere della Compagnia A era quello di contestare la competenza del tribunale adito non solo per sé stessa, ma anche per la Compagnia B. La mancata estensione dell’eccezione all’altro convenuto ha reso l’eccezione stessa “incompleta”. La Corte ha chiarito che, in caso di cumulo di domande, un’eccezione correttamente formulata da anche uno solo dei convenuti, purché completa, estende i suoi effetti all’intera controversia. Al contrario, un’eccezione parziale, come quella sollevata, è del tutto inefficace.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

La decisione della Cassazione rafforza il principio del simultaneus processus, ossia l’esigenza di trattare e decidere congiuntamente le cause connesse per garantire coerenza ed economia processuale. L’ordinanza stabilisce una regola procedurale chiara e rigorosa: chi intende far valere un foro convenzionale esclusivo in un giudizio con più parti e cause connesse non può limitarsi a una difesa parziale. L’eccezione di incompetenza deve essere onnicomprensiva, altrimenti il giudice adito manterrà la competenza sull’intero giudizio. Questa pronuncia rappresenta un importante monito per le parti convenute, che devono formulare le proprie eccezioni processuali con la massima diligenza e completezza, pena la loro totale inefficacia.

Un foro convenzionale pattuito come esclusivo può essere derogato?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che un foro convenzionale, anche se esclusivo, è derogabile in presenza di una connessione oggettiva tra più cause, ai sensi dell’art. 33 del codice di procedura civile, per favorire la trattazione congiunta del processo.

Se in una causa ci sono più convenuti, come va sollevata l’eccezione di incompetenza basata su un foro esclusivo?
La parte che solleva l’eccezione di incompetenza ha l’onere di formularla in modo completo, contestando la competenza del giudice adito non solo per la propria posizione, ma anche per quella degli altri convenuti nelle cause connesse e in base a tutti i criteri legali applicabili.

Cosa succede se l’eccezione di incompetenza per foro esclusivo non viene estesa a tutti i convenuti in cause connesse?
Se l’eccezione è formulata in modo parziale, cioè non contesta la competenza del giudice per tutti i convenuti, essa viene considerata incompleta e, di conseguenza, è inefficace. Il risultato è che il giudice adito originariamente viene confermato come competente a decidere l’intera controversia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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