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Finanziamento prededucibile: via libera dal Tribunale

Il Tribunale di Trieste ha autorizzato una società in composizione negoziata a contrarre un nuovo finanziamento prededucibile per un totale di 48,4 milioni di euro. La decisione, basata sul parere favorevole di un esperto, ha ritenuto l’operazione essenziale per garantire la continuità aziendale attraverso l’emissione di garanzie per commesse strategiche. Il giudice ha concluso che il finanziamento è funzionale al piano di risanamento e assicura una migliore soddisfazione dei creditori rispetto a uno scenario liquidatorio.

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Finanziamento Prededucibile: Come il Tribunale Salva la Continuità Aziendale

In un contesto economico complesso, la gestione della crisi d’impresa richiede strumenti efficaci per preservare il valore aziendale. Un recente decreto del Tribunale di Trieste offre un chiaro esempio di come il finanziamento prededucibile possa essere una leva cruciale per la sopravvivenza e il rilancio di una società. Il provvedimento autorizza un’importante azienda, impegnata in un percorso di composizione negoziata, a ottenere nuove linee di credito per garantire la prosecuzione di commesse strategiche, dimostrando l’importanza di un approccio pragmatico a sostegno della continuità operativa.

I Fatti del Caso: Una Società alla Ricerca di Stabilità

Una società operante in settori ad alta complessità tecnica si è trovata nella necessità di ottenere nuove garanzie bancarie per un valore complessivo di 194,2 milioni di euro. Queste garanzie, note come performance bond e advance payment bond, erano indispensabili per proseguire in diverse commesse strategiche e per l’acquisizione di nuovi incarichi. Senza di esse, l’azienda rischiava la revoca di aggiudicazioni, la risoluzione di contratti già firmati e l’applicazione di pesanti penali, con un impatto devastante sui flussi finanziari e sulla marginalità.
La società ha quindi presentato un ricorso al Tribunale per essere autorizzata a contrarre nuove linee di credito con il beneficio della prededuzione, una priorità di pagamento che incentiva le banche a finanziare imprese in difficoltà.

La Richiesta di Finanziamento Prededucibile e il Ruolo dell’Esperto

La richiesta iniziale è stata oggetto di un complesso contraddittorio con alcuni istituti di credito. A seguito di interlocuzioni e approfondimenti, la società ha rimodulato la propria istanza, riducendo l’importo richiesto a 48,4 milioni di euro, finalizzati a specifiche e vitali commesse.
In questo contesto, è risultato determinante il parere motivato dell’esperto nominato nella procedura di composizione negoziata. L’esperto ha espresso una valutazione positiva, attestando la piena funzionalità dell’operazione alla continuità aziendale e al miglior soddisfacimento dei creditori. Ha evidenziato come le commesse oggetto del finanziamento fossero in grado di generare flussi di cassa positivi e margini operativi, contribuendo così in modo concreto al piano di risanamento. Questo piano prevede un’operazione di continuità indiretta, mediante la cessione di un ramo d’azienda a un veicolo partecipato da investitori istituzionali, con l’obiettivo di completare il rilancio entro il 2029.

Le Motivazioni della Decisione del Tribunale

Il Giudice ha accolto integralmente la richiesta, basando la sua decisione su un’attenta analisi dei presupposti di legge (art. 22 del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza). Il Tribunale ha riconosciuto che la disponibilità di garanzie bancarie è un presupposto indispensabile per l’operatività della società. La mancata emissione delle garanzie avrebbe innescato una reazione a catena negativa: arresto dei lavori, impossibilità di incassare anticipi e corrispettivi, e il rischio concreto di penali e risoluzioni contrattuali, con una perdita integrale della marginalità attesa.
Il decreto sottolinea come il finanziamento prededucibile richiesto fosse strettamente funzionale a:
Mantenere la continuità aziendale: Consentendo la prosecuzione di cantieri strategici e la generazione di flussi di cassa positivi.
Garantire un margine operativo lordo positivo: Le commesse individuate erano in grado di produrre redditività, in linea con i requisiti normativi.
Assicurare il miglior soddisfacimento dei creditori: La soluzione prospettata, preservando il valore dei contratti in essere ed evitando l’escussione di garanzie, offre ai creditori una prospettiva di recupero migliore rispetto a un’alternativa liquidatoria.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche del Decreto

La decisione del Tribunale di Trieste rappresenta un’importante applicazione dei principi del nuovo Codice della Crisi. Dimostra che, in presenza di un piano industriale solido e credibile, attestato da un esperto indipendente, gli strumenti di protezione del patrimonio aziendale possono essere utilizzati efficacemente. L’autorizzazione al finanziamento prededucibile non è un atto formale, ma una scelta strategica che permette all’impresa di superare una criticità finanziaria temporanea e di proseguire nel percorso di risanamento, a beneficio non solo dell’azienda stessa, ma dell’intero ceto creditorio e del sistema economico nel suo complesso.

Quando un’impresa in crisi può ottenere un finanziamento prededucibile?
Un’impresa può ottenerlo quando il finanziamento è funzionale a garantire la continuità aziendale e, al contempo, assicura una migliore soddisfazione dei creditori rispetto a scenari alternativi come la liquidazione giudiziale. È necessario che tale funzionalità sia attestata da un esperto.

Qual è il ruolo dell’esperto nella richiesta di autorizzazione?
L’esperto ha un ruolo cruciale: deve valutare il piano dell’impresa e attestare che la richiesta di finanziamento rispetti i presupposti di legge. Il suo parere motivato, che certifica la funzionalità dell’operazione alla continuità e al miglior soddisfacimento dei creditori, è un elemento fondamentale su cui il Tribunale basa la propria decisione.

Cosa sarebbe successo alla società senza questa autorizzazione?
Senza l’autorizzazione, la società non avrebbe potuto ottenere le garanzie necessarie per proseguire le sue commesse più importanti. Ciò avrebbe comportato l’interruzione dei lavori, l’applicazione di penali, la risoluzione dei contratti e, con ogni probabilità, il fallimento del piano di risanamento e della continuità aziendale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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