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Finanziamento prededucibile: ok del Tribunale

Una società in composizione negoziata della crisi ha richiesto l’autorizzazione per un finanziamento prededucibile di 2 milioni di euro dai soci. Il Tribunale di Monza ha concesso l’autorizzazione, riconoscendo la natura prededucibile del finanziamento in quanto funzionale alla continuità aziendale e al miglior soddisfacimento dei creditori rispetto alla liquidazione. Il Tribunale ha chiarito che l’autorizzazione può essere concessa anche per somme già erogate.

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Finanziamento Prededucibile: Via Libera dal Tribunale Anche per Somme Già Erogate

Nella gestione delle crisi d’impresa, il finanziamento prededucibile rappresenta uno strumento cruciale per immettere liquidità e sostenere il percorso di risanamento. Un’ordinanza del Tribunale di Monza offre importanti chiarimenti sui presupposti per la sua autorizzazione, confermando la possibilità di riconoscere la prededuzione anche per somme già versate nelle casse aziendali. Analizziamo questa decisione per comprendere le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso: La Richiesta di Finanziamento in Composizione Negoziata

Una società, attiva nel settore industriale, si trovava in una condizione di squilibrio economico-finanziario a causa della riduzione dei volumi di vendita e dell’aumento dei costi di produzione. Per evitare l’insolvenza, l’azienda aveva fatto accesso alla composizione negoziata della crisi, un percorso finalizzato al risanamento.

All’interno di questo percorso, la società ha chiesto al Tribunale di essere autorizzata a contrarre un finanziamento soci per un importo complessivo di 2.000.000 di euro, chiedendo che venisse riconosciuto il beneficio della prededuzione. Tale finanziamento era fondamentale per sostenere il piano di risanamento. Una parte significativa della somma, pari a 1.350.000 euro, era già stata erogata dal socio unico per far fronte a impellenti necessità di cassa.

L’esperto nominato nell’ambito della procedura ha dato parere favorevole, sottolineando come il finanziamento fosse indispensabile per la sopravvivenza dell’azienda e per il successo delle trattative in corso con i creditori strategici.

La Decisione del Tribunale: Autorizzazione al Finanziamento Prededucibile

Il Tribunale di Monza ha accolto il ricorso, autorizzando la società a contrarre il finanziamento e riconoscendone integralmente il carattere prededucibile. La decisione si fonda su una valutazione attenta dei requisiti previsti dall’art. 22 del Codice della Crisi e dell’Insolvenza (CCII).

Le Motivazioni della Decisione

Il provvedimento del giudice si articola su alcuni punti cardine che chiariscono la logica dietro l’istituto del finanziamento prededucibile.

Funzionalità alla Continuità Aziendale: Un Requisito Chiave

Il primo presupposto verificato dal Tribunale è la funzionalità del finanziamento alla continuità aziendale. L’analisi dei flussi di cassa ha dimostrato in modo inequivocabile che, senza l’iniezione di nuova liquidità, la società si sarebbe trovata priva delle risorse necessarie per operare nei mesi successivi. Il finanziamento non era quindi un mero palliativo, ma uno strumento strumentale sia alla mera prosecuzione dell’attività, sia al più ampio obiettivo di risanamento.

Miglior Soddisfacimento dei Creditori e il Vantaggio del Finanziamento Prededucibile

Il secondo criterio fondamentale è quello del miglior soddisfacimento dei creditori. L’esperto ha dimostrato, con un’analisi tecnica, che l’erogazione del finanziamento avrebbe consentito di generare un valore maggiore rispetto alla liquidazione giudiziale. In particolare, i creditori chirografari (quelli non assistiti da garanzie) avrebbero potuto recuperare il 35,8% del loro credito, a fronte di un misero 23,2% previsto nello scenario liquidatorio. La prededuzione, incentivando l’investimento, si traduce quindi in un beneficio concreto per l’intero ceto creditorio.

Rilevanza dell’Autorizzazione e Finanziamenti Già Erogati

Un aspetto di grande interesse pratico è il chiarimento del Tribunale sulla possibilità di autorizzare un finanziamento già parzialmente erogato. Il giudice ha precisato che l’autorizzazione non riguarda l’atto di finanziare in sé – che rientra nella gestione autonoma dell’imprenditore – ma il riconoscimento del suo status privilegiato, ovvero la prededuzione. Di conseguenza, l’autorizzazione può essere concessa anche a posteriori, a condizione che si dimostri che quelle somme erano, fin dall’origine, funzionali alla continuità e al miglior soddisfacimento dei creditori.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per le Imprese in Crisi

L’ordinanza del Tribunale di Monza rafforza il ruolo del finanziamento prededucibile come pilastro della composizione negoziata. La decisione conferma che l’elemento centrale per ottenere l’autorizzazione non è il momento dell’erogazione, ma la sua finalità strategica. Le imprese in crisi e i loro finanziatori possono quindi contare su un quadro più certo: gli investimenti urgenti, effettuati per garantire la sopravvivenza aziendale in attesa del provvedimento del giudice, possono beneficiare della prededuzione se si dimostra ex post la loro indispensabilità per il piano di risanamento. Questo approccio pragmatico favorisce la tempestività degli interventi, fattore spesso decisivo per il successo del salvataggio aziendale.

È possibile ottenere la prededuzione per un finanziamento già parzialmente erogato prima dell’autorizzazione del Tribunale?
Sì, il Tribunale ha chiarito che l’autorizzazione riguarda il riconoscimento dello status di prededuzione e non l’atto di finanziare in sé. Pertanto, può essere concessa anche per somme già versate, a condizione che il finanziamento risulti funzionale alla continuità aziendale e al miglior soddisfacimento dei creditori.

Quali sono i due requisiti fondamentali che un finanziamento deve avere per essere considerato prededucibile nella composizione negoziata?
Il finanziamento deve essere funzionale sia alla continuità aziendale, risultando strumentale alla prosecuzione dell’attività e al risanamento, sia al miglior soddisfacimento dei creditori, garantendo loro un recupero maggiore rispetto a quello che otterrebbero in caso di liquidazione giudiziale.

L’autorizzazione del Tribunale è necessaria per contrarre un nuovo finanziamento durante la composizione negoziata?
No. L’imprenditore conserva la gestione ordinaria e straordinaria dell’impresa e può stipulare contratti di finanziamento autonomamente. L’autorizzazione del Tribunale è richiesta esclusivamente per ottenere il beneficio della prededuzione, ossia la priorità nel rimborso del credito in una futura eventuale procedura concorsuale o esecutiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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