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Fideiussione omnibus: validità dopo la fusione

Una garante firma una fideiussione omnibus a favore della Banca A per i futuri debiti del fratello. Anni dopo, il fratello contrae un debito con la Banca B. Successivamente, la Banca B incorpora la Banca A. La Corte di Cassazione ha stabilito che la fideiussione omnibus è valida ed efficace anche per il debito preesistente con la Banca B, in virtù della successione universale che si realizza con la fusione per incorporazione.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Bancario, Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile

Fideiussione Omnibus e Fusione Bancaria: la Garanzia si Estende ai Debiti Preesistenti

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale nel diritto bancario: cosa accade a una fideiussione omnibus quando la banca beneficiaria si fonde con un’altra? La garanzia può coprire anche debiti che il debitore principale aveva contratto con la banca incorporante prima della fusione? La risposta della Suprema Corte è affermativa e si basa sul principio della successione universale nei rapporti giuridici.

Questo caso offre spunti fondamentali per comprendere la portata e la longevità di una garanzia personale come la fideiussione omnibus, specialmente nel contesto di operazioni societarie complesse come le fusioni bancarie.

I fatti di causa

La vicenda ha origine nel 2001, quando una signora rilascia una fideiussione omnibus a favore di una Banca (che chiameremo ‘Banca Originaria’) per garantire tutte le obbligazioni future del fratello, fino a un importo massimo di 500 milioni di lire. Tale garanzia era stata prestata in vista di un finanziamento che, tuttavia, la Banca Originaria non ha mai concesso.

Cinque anni dopo, nel 2006, il fratello ottiene un cospicuo mutuo fondiario non dalla Banca Originaria, ma da un altro istituto di credito (la ‘Banca Incorporante’).

La svolta avviene nel 2008, quando la Banca Incorporante si fonde per incorporazione con la Banca Originaria.

Nel 2016, a seguito del mancato pagamento delle rate del mutuo, la Banca Incorporante dichiara il debitore decaduto dal beneficio del termine e agisce per il recupero del credito, ottenendo un decreto ingiuntivo anche nei confronti della sorella, in qualità di garante sulla base della fideiussione del 2001.

La garante si opponeva, sostenendo che la fideiussione, rilasciata a una banca diversa e per un’operazione mai avvenuta, non potesse coprire un debito sorto anni dopo con un altro istituto di credito, seppur quest’ultimo avesse successivamente incorporato il beneficiario originario della garanzia.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello hanno respinto le sue ragioni, portando la questione dinanzi alla Corte di Cassazione.

La decisione della Corte di Cassazione sulla fideiussione omnibus

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la validità e l’efficacia della fideiussione omnibus anche in questo complesso scenario. I giudici hanno stabilito che, a seguito della fusione per incorporazione, la garanzia prestata alla Banca Originaria è pienamente valida per coprire il debito che il debitore principale aveva contratto con la Banca Incorporante, anche se tale debito era sorto prima della fusione stessa.

La Corte ha quindi condannato la ricorrente al pagamento delle spese legali, ribadendo la corretta applicazione del principio di soccombenza.

Le motivazioni

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione degli effetti della fusione per incorporazione, disciplinata dall’art. 2504-bis del codice civile. Questo istituto realizza una successione a titolo universale: la società incorporante subentra in tutti i rapporti giuridici, sia attivi che passivi, della società incorporata.

Tra questi rapporti rientra a pieno titolo anche il contratto di fideiussione. Pertanto, la Banca Incorporante è subentrata nella posizione di beneficiaria della garanzia che la signora aveva prestato alla Banca Originaria.

La Corte chiarisce un punto fondamentale: la fideiussione omnibus è per sua natura destinata a coprire obbligazioni future e non ancora determinate. Quando la Banca Incorporante è subentrata nel contratto di garanzia, tale garanzia ha mantenuto la sua piena efficacia e ha potuto essere ‘attivata’ per garantire un’obbligazione del debitore principale, anche se questa preesisteva nei confronti della stessa Banca Incorporante.

In altre parole, la fusione ha unito in capo allo stesso soggetto (la Banca Incorporante) due posizioni giuridiche distinte: quella di creditore del mutuo e quella di beneficiario della garanzia. La circostanza che il debito fosse sorto prima della fusione non ne ha impedito la copertura, poiché la garanzia era stata validamente prestata per tutte le obbligazioni future, e la Banca Incorporante, quale successore universale, ha ereditato il diritto di avvalersene.

I giudici hanno anche respinto la tesi della nullità per mancanza di causa dovuta al lungo lasso di tempo trascorso. La natura stessa della fideiussione omnibus è quella di garantire debiti che possono sorgere anche a distanza di anni, purché sia previsto, come nel caso di specie, un importo massimo garantito.

Le conclusioni

Questa ordinanza ribadisce la forza e l’ampiezza della fideiussione omnibus. I garanti devono essere consapevoli che il loro impegno non si esaurisce con la banca originaria, ma prosegue nei confronti di eventuali soggetti successori a seguito di operazioni come fusioni o cessioni. La decisione sottolinea come la garanzia possa estendersi a coprire debiti contratti con l’ente incorporante anche prima della fusione, un’implicazione di notevole importanza pratica per chiunque presti questo tipo di garanzia. La sentenza serve da monito sulla necessità di comprendere a fondo la natura ‘dinamica’ di tali impegni, che possono sopravvivere e adattarsi alle trasformazioni societarie del mondo bancario.

Una fideiussione omnibus firmata a favore di una banca A resta valida se questa viene incorporata da una banca B?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, a seguito di una fusione per incorporazione, la società incorporante (Banca B) subentra in tutti i rapporti giuridici dell’incorporata (Banca A), compreso il contratto di fideiussione. La garanzia, quindi, continua ad essere valida ed efficace a favore della nuova entità.

La fideiussione omnibus può coprire un debito che il debitore aveva con la banca incorporante (Banca B), contratto prima della fusione?
Sì. La Corte ha affermato che la garanzia, una volta trasferita alla banca incorporante per effetto della fusione, può essere utilizzata per coprire anche i debiti che il debitore principale aveva già con tale banca, anche se contratti prima dell’operazione di fusione.

Il fatto che sia passato molto tempo tra la firma della fideiussione e la nascita del debito garantito rende la garanzia nulla?
No. La Corte ha chiarito che la natura stessa della fideiussione omnibus è quella di garantire obbligazioni future. Pertanto, il fatto che il debito garantito sorga anche a distanza di anni non rende il contratto nullo per mancanza di causa, a condizione che sia stato predeterminato un importo massimo garantito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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