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Ferie e riposi: no alla sovrapposizione per i piloti

Un pilota di elicotteri ha citato in giudizio la propria azienda per ottenere il pagamento dell’indennità per ferie non godute. Le corti di merito avevano inizialmente respinto la domanda, ritenendo che i giorni di riposo contrattuali assorbissero le ferie. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo il principio fondamentale che ferie e riposi sono istituti giuridici distinti e non sovrapponibili. Le ferie annuali costituiscono un diritto irrinunciabile del lavoratore, garantito dalla Costituzione, e non possono essere assorbite da periodi di riposo. Di conseguenza, la clausola contrattuale che prevedeva tale assorbimento è stata dichiarata illegittima e il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello per una nuova valutazione.

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Pubblicato il 9 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Ferie e Riposi: la Cassazione sancisce la netta separazione

La distinzione tra ferie e riposi è un pilastro del diritto del lavoro, ma spesso genera contenziosi, specialmente in settori con orari e turnazioni particolari. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato il caso di un pilota di elisoccorso, chiarendo una volta per tutte che i giorni di riposo non possono mai ‘assorbire’ o sostituire le ferie annuali, che rappresentano un diritto sacro e inviolabile del lavoratore.

I fatti di causa: dal Tribunale alla Cassazione

Un pilota, dipendente di una società di servizi elicotteristici, ha citato in giudizio il proprio datore di lavoro per ottenere il pagamento dell’indennità sostitutiva per le ferie non godute in un arco temporale di quasi sette anni. Secondo il lavoratore, i prospetti paga dimostravano di non aver mai fruito di un solo giorno di ferie.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano respinto la sua richiesta. I giudici di merito avevano ritenuto legittima la prassi aziendale, basata su una clausola del contratto di assunzione e sull’interpretazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), secondo cui le ferie maturate erano di fatto comprese e assorbite nel cospicuo numero di giorni di riposo previsti dalla turnazione. In pratica, si sosteneva che il sistema di turni, che prevedeva un eguale numero di giornate di lavoro e di riposo, garantisse un recupero psico-fisico tale da includere anche la funzione delle ferie.

Ferie e Riposi: la distinzione fondamentale della Corte

La Corte di Cassazione ha completamente ribaltato questa visione. I giudici supremi hanno ribadito con forza che ferie e riposi sono istituti giuridici profondamente diversi, con finalità distinte e non sovrapponibili.

– Il riposo (giornaliero e settimanale) ha lo scopo di permettere al lavoratore di recuperare le energie psico-fisiche consumate nell’immediato della prestazione lavorativa.
– Le ferie annuali, invece, hanno una funzione più ampia: consentire al lavoratore non solo un recupero più completo, ma anche di dedicarsi ai propri interessi personali, familiari e sociali.

Questo diritto alle ferie è talmente fondamentale da essere sancito dall’art. 36 della Costituzione e dall’art. 2109 del Codice Civile, oltre che da normative europee. Per questo motivo, è definito irrinunciabile.

L’interpretazione del CCNL e la nullità della rinuncia

La Corte ha specificato che neppure la contrattazione collettiva, e tanto meno un accordo individuale, possono derogare a questa disciplina. La clausola presente nel contratto di assunzione del pilota, che prevedeva la rinuncia a due giorni di ferie al mese in cambio del loro assorbimento nei riposi, è stata considerata nulla.

Analizzando le normative di settore, inclusi i regolamenti ENAC, la Cassazione ha chiarito che il sistema di turnazione cosiddetto ‘1+1’ (un giorno di servizio e uno di riposo) è una modalità di organizzazione dell’orario di lavoro, ma non può in alcun modo intaccare il monte ferie annuale, che lo stesso CCNL quantificava in 26 giorni.

Le motivazioni della decisione

Le motivazioni della Corte si fondano su principi cardine del diritto del lavoro. È stato affermato che qualsiasi interpretazione che porti alla sovrapposizione tra il periodo di riposo e quello di ferie è errata e illegittima. La conseguenza sarebbe una riduzione del periodo di ferie, cosa che viola un diritto irrinunciabile del lavoratore. La normativa di settore, anche quella specifica per il personale del settore aereo, distingue nettamente i periodi di ferie dai periodi di riposo. L’art. 48 del CCNL di riferimento riconosce esplicitamente il diritto a un periodo di ferie annuali di 26 giorni, senza alcuna specificazione che ne consenta l’assorbimento in altre forme di riposo.

Le conclusioni

In conclusione, la sentenza della Corte di Cassazione accoglie il ricorso del lavoratore e cassa la pronuncia della Corte d’Appello. Il caso è stato rinviato a quest’ultima, in diversa composizione, che dovrà decidere nuovamente la controversia attenendosi al principio inderogabile secondo cui ferie e riposi sono istituti distinti che non possono essere sovrapposti. Questa decisione rappresenta un’importante tutela per tutti i lavoratori, riaffermando che il diritto al recupero psico-fisico non può essere compresso da accordi individuali o da interpretazioni errate della contrattazione collettiva.

I giorni di riposo settimanale possono sostituire o assorbire le ferie annuali?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che ferie e riposi sono istituti distinti e non sovrapponibili. Hanno finalità diverse e le ferie costituiscono un diritto irrinunciabile che non può essere compresso o assorbito da altre forme di riposo.

Un lavoratore può validamente rinunciare alle proprie ferie in un contratto di assunzione?
No, qualsiasi clausola contrattuale che preveda una rinuncia preventiva al diritto alle ferie, o il loro assorbimento in periodi di riposo, è da considerarsi nulla e illegittima perché contraria a norme imperative, incluse quelle di rango costituzionale.

In un sistema di lavoro a turni che prevede molti giorni di riposo (es. ‘un giorno di lavoro e uno di riposo’), le ferie sono comunque dovute?
Sì. La Corte ha chiarito che le modalità di organizzazione dell’orario di lavoro, anche se prevedono numerosi riposi, non incidono sul diritto separato e intangibile del lavoratore a godere delle ferie annuali retribuite, come previsto dalla legge e dai contratti collettivi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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