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Estinzione polizza fideiussoria: quando è valida?

Una società di costruzioni, dopo aver terminato i lavori di un appalto pubblico, riteneva conclusa la propria obbligazione di pagare i premi per una polizza fideiussoria. La compagnia assicurativa, invece, chiedeva il pagamento di una rata successiva. La Corte di Cassazione ha stabilito che la semplice emissione del certificato di ultimazione lavori non è sufficiente a determinare l’estinzione polizza fideiussoria se, come nel caso di specie, sono presenti lavorazioni marginali da completare. La garanzia, e quindi l’obbligo di pagamento del premio, permane fino al completo adempimento di tutte le condizioni contrattuali.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Estinzione Polizza Fideiussoria: il Certificato di Ultimazione Lavori Non Basta

L’estinzione polizza fideiussoria in un contratto di appalto pubblico è un momento cruciale che libera l’appaltatore dall’obbligo di pagare i relativi premi. Tuttavia, quando può dirsi davvero cessata la garanzia? È sufficiente il certificato di ultimazione dei lavori? Con l’ordinanza in commento, la Corte di Cassazione ha chiarito che la presenza di lavorazioni marginali da completare impedisce la cessazione della polizza, con importanti conseguenze per le imprese.

I Fatti del Caso

Una compagnia di assicurazioni citava in giudizio una società di costruzioni per ottenere il pagamento di una rata di premio trimestrale relativa a una polizza fideiussoria. Tale polizza era stata stipulata a garanzia della corretta esecuzione di un appalto per lavori di manutenzione su una strada statale.

La società di costruzioni si opponeva, sostenendo che la polizza si fosse già estinta. A suo dire, i lavori erano stati ultimati mesi prima della scadenza della rata richiesta, come attestato da un certificato di ultimazione. Inoltre, la società chiedeva in via riconvenzionale la risoluzione del contratto di assicurazione.

Sia il Giudice di Pace che il Tribunale, in sede di appello, davano ragione alla compagnia assicurativa, condannando la società di costruzioni al pagamento del premio. I giudici di merito ritenevano che la polizza non si fosse estinta, poiché il certificato di ultimazione prevedeva il completamento di alcune lavorazioni marginali entro un termine che non era stato rispettato. La società di costruzioni decideva quindi di ricorrere in Cassazione.

La Decisione della Corte e l’Estinzione della Polizza Fideiussoria

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della società di costruzioni, confermando le decisioni dei gradi precedenti. Gli Ermellini hanno ritenuto i motivi di ricorso infondati e, in parte, inammissibili.

Il punto centrale della controversia ruotava attorno all’effettiva estinzione polizza fideiussoria. La società ricorrente basava la sua difesa sull’idea che, una volta ultimati i lavori principali, la garanzia dovesse cessare automaticamente, rendendo non dovuti i premi successivi.

Analisi delle Motivazioni della Corte

La Corte ha smontato la tesi della società di costruzioni punto per punto.

1. Inefficacia del Certificato di Ultimazione Lavori: Il Tribunale aveva correttamente evidenziato che il certificato di ultimazione non era stato sufficiente a determinare la cessazione della polizza. Questo perché lo stesso documento rilevava la presenza di “lavorazioni marginali da ultimare”. Tali lavori, se non eseguiti nel termine fissato, avrebbero comportato la perdita di efficacia del certificato stesso. La società non è riuscita a dimostrare di aver completato tali lavori nei tempi previsti.

2. Onere della Prova: La Cassazione ha ribadito che spetta a chi intende far valere l’estinzione della garanzia fornire la prova che tutte le condizioni previste dal contratto per la sua cessazione si siano verificate. La ricorrente, invece, si è limitata a proporre una propria ricostruzione dei fatti, senza contestare efficacemente le argomentazioni della sentenza d’appello.

3. Limiti del Giudizio di Cassazione: Molte delle censure sollevate dalla società costruttrice miravano a ottenere un nuovo esame dei fatti e delle prove. La Corte ha ricordato che il giudizio di Cassazione è un giudizio di legittimità, non un terzo grado di merito. Non è possibile, in questa sede, richiedere una diversa valutazione delle prove o una ricostruzione dei fatti alternativa a quella operata dai giudici dei gradi precedenti.

4. Liquidazione delle Spese: Anche le doglianze relative alla condanna al pagamento delle spese legali sono state respinte. La Corte ha specificato che la liquidazione delle spese rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale deve rispettare i minimi e i massimi tariffari, ma non è obbligato ad applicare i valori medi.

Le Conclusioni

La decisione della Corte di Cassazione offre un importante insegnamento per le imprese che operano nel settore degli appalti pubblici. L’estinzione polizza fideiussoria non è un evento automatico che coincide con la fine dei lavori principali. Se il contratto di appalto o il certificato di ultimazione prevedono adempimenti ulteriori, anche se di modesta entità, la garanzia rimane in vigore fino al loro completo e tempestivo completamento. Di conseguenza, l’obbligo di pagare i premi assicurativi persiste. Per evitare contenziosi, è fondamentale che l’appaltatore documenti con precisione il completamento di tutte le prestazioni richieste, incluse quelle marginali, e si assicuri che le condizioni contrattuali per lo svincolo della garanzia siano formalmente soddisfatte.

Quando si considera estinta una polizza fideiussoria in un appalto pubblico?
Non si estingue automaticamente con la fine dei lavori principali. La garanzia cessa solo quando tutte le condizioni previste dal contratto sono state adempiute, inclusa la tempestiva esecuzione di eventuali lavorazioni marginali indicate nel certificato di ultimazione.

Il certificato di ultimazione dei lavori è sempre sufficiente a provare la fine della garanzia?
No. Se il certificato stesso attesta la necessità di completare ulteriori lavori, anche se di piccola entità, entro un termine perentorio, la sua efficacia è condizionata al rispetto di tale termine. Il mancato completamento impedisce l’estinzione della polizza.

È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare le prove di un processo?
No, la Corte di Cassazione non è un giudice di merito e non può riesaminare i fatti o le prove. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza della motivazione della sentenza impugnata, senza sostituire la propria valutazione a quella del giudice precedente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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