LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Estinzione giudizio: rinuncia al ricorso e spese legali

La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del giudizio a seguito della rinuncia al ricorso da parte della società ricorrente e della contestuale accettazione da parte dell’amministrazione fallimentare resistente. In applicazione dell’art. 391 c.p.c., la Corte stabilisce che, data l’accettazione, non vi è luogo a provvedere sulla liquidazione delle spese legali, chiudendo così definitivamente il contenzioso.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Estinzione del Giudizio in Cassazione: Analisi dell’Ordinanza n. 34247/2024

L’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione fornisce un chiaro esempio di come si conclude un processo civile quando le parti raggiungono un accordo. In particolare, il provvedimento si concentra sull’istituto della rinuncia al ricorso e sulle sue conseguenze in termini di spese legali, offrendo uno spunto prezioso per comprendere i meccanismi che portano all’estinzione del giudizio.

I Fatti del Caso: Dalla Corte d’Appello alla Cassazione

La vicenda processuale trae origine da una controversia tra due società del settore alimentare. Una di esse, un prosciuttificio, aveva impugnato una sentenza della Corte d’Appello di Ancona, presentando un ricorso per Cassazione. La controparte nel giudizio era l’amministrazione fallimentare di un’altra azienda dello stesso settore, costituitasi per resistere alle pretese della ricorrente.

La Rinuncia al Ricorso e l’Accettazione

Durante il corso del giudizio di legittimità, si è verificato un evento decisivo: la società ricorrente ha depositato un atto con cui manifestava la volontà di rinunciare al ricorso. Contestualmente, nello stesso atto, la curatela fallimentare, in qualità di controricorrente, ha dichiarato di accettare tale rinuncia. Questo accordo tra le parti ha di fatto posto fine alla necessità di proseguire il contenzioso, innescando l’applicazione di specifiche norme procedurali.

La Decisione della Suprema Corte sull’Estinzione del Giudizio

Preso atto della volontà concorde delle parti, il Collegio della Corte di Cassazione ha agito in conformità con quanto previsto dal Codice di Procedura Civile. La Corte non è entrata nel merito della questione, ma si è limitata a prendere atto della situazione processuale venutasi a creare. Ha quindi emesso un’ordinanza con cui ha dichiarato formalmente l’estinzione del giudizio.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione alla base della decisione risiede nell’applicazione dell’articolo 391 del Codice di Procedura Civile. Questa norma disciplina proprio gli effetti della rinuncia al ricorso in Cassazione. In particolare, l’ultimo comma dell’articolo stabilisce che, quando la rinuncia viene accettata dalle altre parti, il giudice dichiara l’estinzione del processo senza emettere alcuna statuizione sulle spese di lite. La logica del legislatore è che l’accordo sulla rinuncia implica anche un accordo sulla ripartizione dei costi legali, rendendo superfluo un intervento del giudice su questo punto. La Corte, pertanto, non ha fatto altro che applicare questa regola, rilevando che l’adesione della curatela alla rinuncia escludeva la necessità di una pronuncia sulle spese.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Rinuncia Accettata

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura civile: la volontà delle parti può determinare la fine del processo. La rinuncia accettata rappresenta uno strumento efficace per chiudere un contenzioso in modo rapido e concordato, evitando i tempi e le incertezze di una decisione giudiziale. Per le parti coinvolte, significa poter definire stragiudizialmente anche l’aspetto economico delle spese legali, sigillando la fine della controversia senza ulteriori strascichi. Per gli operatori del diritto, è un promemoria dell’importanza di esplorare soluzioni consensuali, che il codice stesso incentiva prevedendo meccanismi procedurali snelli come quello che ha portato all’estinzione del giudizio in questo caso.

Cosa succede se una parte rinuncia a un ricorso in Cassazione e la controparte accetta?
Il giudice dichiara l’estinzione del giudizio, ovvero la sua chiusura definitiva senza una decisione nel merito della questione.

Chi paga le spese legali in caso di rinuncia al ricorso accettata dalla controparte?
Il giudice non adotta alcuna decisione sulle spese di lite. L’accordo tra le parti sulla rinuncia e l’accettazione implica che esse abbiano regolato anche l’aspetto delle spese privatamente.

Qual è il fondamento normativo per dichiarare l’estinzione del giudizio in questo caso?
Il fondamento normativo è l’articolo 391 del Codice di Procedura Civile, che disciplina la rinuncia al ricorso e stabilisce che, in caso di accettazione, il processo si estingue senza statuizione sulle spese.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati