LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Estinzione giudizio Cassazione: analisi decreto

Un’impresa di ristorazione ha presentato ricorso in Cassazione contro una sentenza della Corte d’Appello che la vedeva contrapposta a un istituto di credito. Successivamente, la stessa impresa ha rinunciato al ricorso e l’istituto di credito ha accettato tale rinuncia. La Corte di Cassazione, verificati i requisiti di legge, ha dichiarato l’estinzione del giudizio Cassazione con un decreto, senza disporre sulle spese legali proprio in virtù dell’accettazione della controparte.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 22 agosto 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Estinzione Giudizio Cassazione: Come Funziona la Rinuncia al Ricorso

L’estinzione giudizio Cassazione rappresenta una delle modalità con cui si può concludere un procedimento davanti alla Suprema Corte prima di arrivare a una sentenza sul merito. Un recente decreto ci offre l’opportunità di analizzare un caso pratico, illustrando come la rinuncia al ricorso, se accettata dalla controparte, porti a una rapida chiusura della controversia. Questo meccanismo, disciplinato dal codice di procedura civile, è fondamentale per l’economia processuale e per la definizione concordata delle liti.

I Fatti di Causa: Dal Ricorso alla Rinuncia

Il caso in esame nasce da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un’impresa di ristorazione. L’impresa aveva impugnato una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Venezia in una causa che la vedeva contrapposta a un importante istituto di credito cooperativo.

Tuttavia, prima che la Corte potesse esaminare nel merito i motivi del ricorso, la stessa impresa ricorrente ha manifestato la volontà di non proseguire, presentando un atto di rinuncia. A questo punto, è diventato cruciale il comportamento della controparte, l’istituto di credito.

La Procedura di Estinzione Giudizio Cassazione

La banca, in qualità di controricorrente, ha formalmente accettato la rinuncia presentata dall’impresa. Questo passaggio è di fondamentale importanza e produce effetti diretti sulla gestione delle spese legali.
La Suprema Corte, ricevuti gli atti di rinuncia e di accettazione, ha semplicemente dovuto verificare la sussistenza dei requisiti formali previsti dalla legge, in particolare dagli articoli 390 e 391 del codice di procedura civile. Constatata la regolarità della procedura, ha potuto procedere con la declaratoria di estinzione del giudizio.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha motivato la propria decisione in modo sintetico ma estremamente chiaro. I giudici hanno rilevato che la rinuncia al ricorso presentava tutti i requisiti richiesti dalla legge. L’elemento decisivo, evidenziato nel decreto, è stata la “contestuale accettazione del controricorrente”.

In base all’articolo 391 c.p.c., così come modificato dalla normativa più recente, l’estinzione in questi casi può essere dichiarata con un decreto presidenziale, una forma più snella e rapida rispetto alla sentenza collegiale. Questa semplificazione procedurale è volta a velocizzare la definizione dei processi che non necessitano più di una pronuncia sul merito.

Un aspetto cruciale delle motivazioni riguarda le spese processuali. La Corte ha specificato che “nulla va statuito sulle spese, stante l’accettazione della rinuncia da parte della controricorrente”. Ciò significa che, grazie all’accordo tra le parti, ognuna si fa carico delle proprie spese legali, evitando un’ulteriore pronuncia del giudice su questo punto, che avrebbe potuto essere motivo di ulteriore conflitto.

Conclusioni

Il decreto analizzato dimostra l’efficacia del meccanismo di rinuncia al ricorso come strumento per porre fine a una controversia in modo consensuale ed efficiente. Le implicazioni pratiche sono notevoli: le parti evitano i tempi e i costi di un intero giudizio di Cassazione, raggiungendo una definizione certa e immediata della lite. Per i legali e le parti, questo caso sottolinea l’importanza di valutare sempre la possibilità di una soluzione concordata, anche nella fase più avanzata del contenzioso. L’estinzione giudizio Cassazione per rinuncia accettata è un chiaro esempio di come il diritto processuale fornisca strumenti per favorire l’economia processuale e la volontà delle parti di chiudere definitivamente un capitolo legale.

Cosa succede quando una parte rinuncia al ricorso in Cassazione e la controparte accetta?
La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del giudizio. Ciò significa che il processo termina immediatamente, senza che venga emessa una decisione sul merito delle questioni sollevate nel ricorso.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del giudizio per rinuncia accettata?
Come specificato nel decreto, se la parte controricorrente accetta la rinuncia, il giudice non prende decisioni sulle spese. Di norma, ciascuna parte sostiene i costi dei propri avvocati, salvo diversi accordi tra loro.

Per dichiarare l’estinzione del giudizio è sempre necessaria una sentenza?
No. Il provvedimento in esame chiarisce che, in base all’articolo 391 del codice di procedura civile, quando c’è rinuncia al ricorso, l’estinzione può essere dichiarata con un decreto, una procedura più rapida e snella rispetto alla classica sentenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati