Estinzione del Ricorso: Quando la Rinuncia Chiude il Contenzioso
L’estinzione del ricorso è un istituto processuale che permette di porre fine a una causa prima che il giudice si pronunci nel merito. Questa eventualità, disciplinata dal codice di procedura civile, si verifica quando le parti raggiungono un accordo o quando chi ha promosso l’azione decide di fare un passo indietro. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un esempio pratico di come questo meccanismo funzioni, evidenziando il ruolo cruciale dell’accordo tra le parti.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine dal ricorso presentato da una società in nome collettivo contro un decreto emesso dal Tribunale di Vicenza. La controparte nel giudizio era la curatela fallimentare di una società immobiliare in liquidazione. Il contenzioso, giunto dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, ha però avuto un esito inaspettato e rapido, non attraverso una sentenza che decidesse sulla questione, ma tramite un atto di volontà delle parti coinvolte.
La Decisione della Corte e l’Estinzione del Ricorso
Il Collegio della Corte di Cassazione, durante la camera di consiglio, non ha dovuto analizzare il merito della controversia. Ha invece preso atto di un evento decisivo: la società ricorrente aveva formalmente rinunciato al proprio ricorso con un atto depositato alcuni mesi prima della decisione.
Elemento fondamentale è che questa rinuncia è stata esplicitamente accettata dalla controparte, ovvero dal fallimento della società immobiliare. Questo accordo reciproco ha spianato la strada alla conclusione del processo. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato l’estinzione del ricorso, chiudendo così definitivamente la lite pendente tra le due società.
Le Motivazioni della Decisione
Le motivazioni alla base dell’ordinanza sono estremamente lineari e si fondano su presupposti puramente procedurali. La Corte non entra nel merito della disputa originaria, ma si limita a verificare la presenza dei requisiti necessari per l’estinzione.
Il fondamento giuridico della decisione risiede nell’articolo 391 del codice di procedura civile. Questa norma prevede che, nel giudizio di Cassazione, la rinuncia al ricorso, se accettata dalla controparte, estingue il procedimento. In questo caso specifico, i due elementi chiave erano presenti:
1. La rinuncia della parte ricorrente: un atto formale con cui la società ha manifestato la volontà di non proseguire nell’azione legale.
2. L’accettazione della controparte: il fallimento ha concordato con la rinuncia, eliminando ogni potenziale ostacolo alla chiusura del giudizio.
Inoltre, le parti hanno trovato un accordo anche sulla gestione delle spese legali, optando per la loro “compensazione integrale”. Ciò significa che ogni parte ha sostenuto i propri costi legali, senza alcuna pretesa di rimborso dall’altra. La Corte ha semplicemente ratificato questa volontà congiunta, applicando la legge e dichiarando estinto il procedimento.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Rinuncia
Questa ordinanza, pur nella sua brevità, offre importanti spunti pratici. Dimostra come la rinuncia al ricorso sia uno strumento strategico a disposizione delle parti per gestire un contenzioso. Anziché attendere i tempi, spesso lunghi, di una decisione giudiziaria, le parti possono decidere di porre fine alla lite, magari a seguito di un accordo transattivo raggiunto fuori dalle aule di tribunale.
L’estinzione del ricorso per rinuncia accettata permette un notevole risparmio di tempo e risorse economiche. La compensazione delle spese, come avvenuto in questo caso, è spesso parte dell’accordo complessivo, facilitando la risoluzione amichevole della controversia. Per le imprese e i professionisti, questa vicenda sottolinea l’importanza di valutare costantemente il rapporto costi-benefici di una causa, tenendo sempre aperta la porta a soluzioni negoziate che possono rivelarsi più vantaggiose di una sentenza incerta.
Cosa significa estinzione del ricorso?
Significa che il procedimento giudiziario si conclude definitivamente prima che il giudice emetta una decisione sul merito della questione, a causa di un atto specifico come la rinuncia delle parti.
Quali sono le condizioni necessarie per dichiarare l’estinzione del ricorso in questo caso?
Le condizioni necessarie, come evidenziato dall’ordinanza, sono due: l’atto di rinuncia al ricorso da parte della società ricorrente e l’accettazione di tale rinuncia da parte della controparte.
Cosa ha deciso la Corte riguardo alle spese legali?
La Corte ha disposto la compensazione integrale delle spese di lite. Questo significa che, in base all’accordo raggiunto tra le parti, ciascuna di esse ha sostenuto i propri costi legali senza dover rimborsare quelli dell’altra.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 1 Num. 20886 Anno 2025
Civile Ord. Sez. 1 Num. 20886 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 23/07/2025
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 19313/2023 R.G. proposto da :
RAGIONE_SOCIALE COGNOME NOME RAGIONE_SOCIALE., elettivamente domiciliato in ROMA INDIRIZZO presso lo studio dell’avvocato COGNOME (CODICE_FISCALE che lo rappresenta e difende
-ricorrente-
contro
RAGIONE_SOCIALE, elettivamente domiciliato in VICENZA INDIRIZZO presso lo studio dell’avvocato NOME (CODICE_FISCALE che lo rappresenta e difende
-controricorrente-
avverso il DECRETO del TRIBUNALE di VICENZA al n. 986/2022 depositato il 21/07/2023.
Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 27/05/2025 dal Consigliere NOME COGNOME
Il Collegio,
rilevato che la società ricorrente ha rinunciato al ricorso con atto del 10.2.2025, con rinuncia accettata dalla controparte, il tutto con compensazione integrale delle spese di lite;
P.Q.M.
Visto l’art. 391 c.p.c., dichiara estinto il ricorso.
Così deciso in Roma, il 27/05/2025.