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Estinzione del processo: rinuncia e accordo transattivo

La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del processo a seguito della rinuncia al ricorso presentata dalla società ricorrente. La decisione si fonda sull’avvenuto accordo transattivo tra le parti, che ha risolto la controversia in essere. La Corte non si pronuncia sulle spese legali poiché la controparte non ha svolto attività difensiva nel giudizio di legittimità, confermando l’efficacia degli accordi stragiudiziali nel definire le liti pendenti.

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Estinzione del processo: quando un accordo chiude la lite in Cassazione

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come le dinamiche processuali possano essere influenzate e risolte da accordi stragiudiziali. In questo articolo, analizzeremo un caso di estinzione del processo dinanzi alla Corte di Cassazione, scaturito dalla volontà delle parti di porre fine alla controversia attraverso un accordo transattivo. Vedremo come la rinuncia al ricorso, formalizzata ai sensi dell’art. 390 c.p.c., rappresenti lo strumento procedurale per dare efficacia a tale intesa.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un contenzioso tra una società di gestione aeroportuale e una nota compagnia aerea. La società di gestione aveva impugnato dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione una sentenza emessa dalla Corte d’Appello. Il ricorso era stato regolarmente notificato e iscritto a ruolo, ma la compagnia aerea, in qualità di parte intimata, aveva scelto di non costituirsi in giudizio e di non svolgere alcuna attività difensiva.

La Decisione della Corte e l’Estinzione del Processo

Prima che si tenesse l’udienza di discussione, lo scenario è mutato radicalmente. Il difensore della società ricorrente ha depositato in cancelleria un atto di rinuncia al ricorso. Tale atto era motivato dalla conclusione di un accordo transattivo tra le parti, con il quale le stesse avevano definito non solo la controversia pendente in Cassazione, ma l’intera disputa, regolando anche l’aspetto delle spese legali. Di fronte a questa manifestazione di volontà, la Corte di Cassazione non ha potuto far altro che prenderne atto e, in applicazione della normativa vigente, dichiarare l’estinzione del processo.

Le Motivazioni

La motivazione alla base della decisione della Suprema Corte è eminentemente processuale e si fonda sull’articolo 390 del codice di procedura civile. Questa norma disciplina la rinuncia al ricorso, stabilendo che la parte che ha proposto l’impugnazione può rinunciarvi, determinando così la fine del procedimento. Nel caso specifico, la Corte ha verificato la sussistenza di un atto formale di rinuncia, depositato da un difensore munito dei necessari poteri. La rinuncia era giustificata dal raggiungimento di un accordo transattivo, che rappresenta la causa sostanziale della volontà di non proseguire il giudizio. Un altro punto rilevante della motivazione riguarda le spese di lite. La Corte ha statuito che non vi era luogo a provvedere sulle spese del giudizio di cassazione in favore della parte intimata. Questo perché la compagnia aerea non aveva svolto alcuna attività difensiva. In assenza di una difesa attiva, non sorgono costi da rimborsare, e le parti avevano già regolato ogni aspetto economico nel loro accordo privato.

Le Conclusioni

L’ordinanza conferma l’importanza e l’efficacia degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, come la transazione. Le parti di un processo hanno la facoltà, in qualsiasi fase e grado del giudizio, di trovare un’intesa che ponga fine alla lite. Una volta raggiunto l’accordo, lo strumento per formalizzarne gli effetti sul piano processuale è la rinuncia agli atti del giudizio. Questo provvedimento chiarisce inoltre che la dichiarazione di estinzione del processo per rinuncia è un atto dovuto da parte del giudice, una volta verificati i presupposti formali. Infine, ribadisce un principio consolidato in materia di spese legali: non spetta alcuna condanna alle spese a favore della parte che, pur essendo stata chiamata in giudizio, è rimasta completamente inattiva.

Cosa succede se le parti di un processo in Cassazione raggiungono un accordo privato?
La parte che ha promosso il ricorso può depositare un atto formale di rinuncia, che porta la Corte a dichiarare l’estinzione del processo.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del processo in questo caso?
La Corte ha dichiarato l’estinzione perché la società ricorrente ha formalmente rinunciato al ricorso, ai sensi dell’art. 390 c.p.c., a seguito di un accordo transattivo raggiunto con la controparte.

Come sono state regolate le spese legali del giudizio di Cassazione?
La Corte non ha emesso alcuna pronuncia sulle spese legali perché la parte intimata (la compagnia aerea) non aveva svolto alcuna attività difensiva. Le spese sono state regolate direttamente tra le parti all’interno del loro accordo transattivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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