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Estinzione del giudizio: la rinuncia dopo la proposta

Una lavoratrice ha presentato ricorso in Cassazione contro un’Azienda Sanitaria. La Corte ha proposto una definizione semplificata del caso. La ricorrente non si è opposta entro il termine stabilito e ha successivamente depositato un atto di rinuncia formale. Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del giudizio, condannando la lavoratrice al pagamento delle spese legali a favore dell’azienda.

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Estinzione del Giudizio in Cassazione: Cosa Succede se non Rispondi alla Proposta del Giudice?

Il percorso di un ricorso in Cassazione può talvolta concludersi in modo inaspettato, prima ancora di arrivare a una discussione nel merito. Un decreto recente della Corte di Cassazione illustra perfettamente uno di questi scenari, focalizzandosi sul concetto di estinzione del giudizio a seguito della mancata opposizione a una proposta di definizione semplificata. Analizziamo questo caso per comprendere le conseguenze pratiche di tale inerzia processuale.

Il Contesto del Ricorso

Il caso ha origine dal ricorso presentato da una lavoratrice contro una sentenza della Corte di Appello. La controversia la vedeva opposta a un’Azienda Sanitaria Locale. Come da prassi, il ricorso è stato iscritto al ruolo della Suprema Corte per ottenere una revisione della decisione di secondo grado.

La Proposta di Definizione e la Conseguente Estinzione del Giudizio

Durante l’iter processuale in Cassazione, è stata formulata una proposta di definizione del giudizio ai sensi dell’art. 380-bis del codice di procedura civile. Questa procedura permette alla Corte di suggerire una soluzione rapida quando il ricorso appare manifestamente infondato o inammissibile. La proposta è stata comunicata alle parti il 20 marzo 2025.
La legge concede alla parte ricorrente un termine di quaranta giorni per chiedere, in caso di disaccordo, che la Corte decida comunque sul ricorso. Nel caso di specie, non solo questo termine è trascorso senza alcuna richiesta da parte della lavoratrice, ma quest’ultima ha anche formalizzato la sua intenzione depositando un atto di rinuncia il 29 aprile 2025.

La Decisione della Corte: Effetti dell’Estinzione del Giudizio

La Corte di Cassazione, preso atto della situazione, ha applicato rigorosamente la normativa. La mancata opposizione alla proposta, secondo un orientamento consolidato (richiamato dalla sentenza Cass. n. 12376 del 2025), equivale a una rinuncia implicita al ricorso. Questa presunzione è stata ulteriormente rafforzata dall’atto di rinuncia esplicito.

Le Motivazioni della Decisione

La decisione si fonda su due pilastri normativi. In primo luogo, l’art. 380-bis, secondo comma, c.p.c., stabilisce che il silenzio della parte ricorrente di fronte alla proposta di definizione del giudice deve essere interpretato come una rinuncia al proseguimento della causa. In secondo luogo, l’art. 391 c.p.c. disciplina le conseguenze della rinuncia, prevedendo che il giudice debba dichiarare l’estinzione del processo. Lo stesso articolo, al secondo comma, impone alla Corte di provvedere anche sulle spese processuali.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La Corte ha quindi dichiarato estinto il giudizio di Cassazione. L’implicazione più diretta per la parte ricorrente è stata la condanna al pagamento delle spese processuali in favore dell’Azienda Sanitaria. Le spese sono state liquidate in euro 1.210,00 per compensi professionali, oltre a spese forfettarie del 15%, esborsi per euro 200,00 e accessori di legge. Questo provvedimento sottolinea un principio fondamentale: la scelta di non proseguire un’azione legale, sia essa tacita o esplicita, comporta la responsabilità di sostenere i costi legali della controparte, che ha dovuto difendersi nel procedimento.

Cosa succede se la parte ricorrente non si oppone alla proposta di definizione del giudizio formulata dalla Corte di Cassazione?
Se la parte ricorrente non si oppone entro il termine di quaranta giorni dalla comunicazione, il ricorso si intende rinunciato e, di conseguenza, il processo viene dichiarato estinto.

La parte che rinuncia al ricorso deve comunque pagare le spese processuali?
Sì, la Corte, nel dichiarare l’estinzione del giudizio, provvede anche alla liquidazione delle spese processuali, che vengono poste a carico della parte che ha rinunciato, in favore della controparte.

È necessario un atto formale di rinuncia per l’estinzione del giudizio in un caso come questo?
No, la sola mancata opposizione alla proposta del giudice è sufficiente per far intendere il ricorso come rinunciato. Nel caso specifico, tuttavia, la rinuncia è stata anche confermata da un successivo atto formale depositato dalla parte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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