Estinzione del Giudizio: Quando la Rinuncia Mette Fine alla Causa in Cassazione
L’estinzione del giudizio è un meccanismo processuale che porta alla chiusura di una causa prima di arrivare a una sentenza nel merito. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come questo istituto funzioni nella pratica, in particolare quando una delle parti decide di rinunciare al proprio ricorso e l’altra parte accetta tale decisione. Analizziamo insieme i dettagli di questo caso per comprendere le sue implicazioni pratiche.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da una controversia tra un istituto finanziario e una sua cliente. Quest’ultima aveva ottenuto in primo grado, davanti al Giudice di Pace, una sentenza che condannava la banca a restituirle circa 1.200 euro. Tale somma rappresentava la quota proporzionale degli oneri relativi a un contratto di finanziamento che la cliente aveva estinto anticipatamente.
L’istituto finanziario, non accettando la decisione, aveva presentato appello al Tribunale, il quale però aveva respinto il gravame, confermando la sentenza di primo grado. Determinata a far valere le proprie ragioni, la società finanziaria aveva quindi proposto ricorso per cassazione, portando la questione davanti alla Suprema Corte.
Il Percorso verso l’Estinzione del Giudizio
Il ricorso in Cassazione era basato su sette distinti motivi. La cliente, dal canto suo, si era costituita in giudizio per resistere alle pretese dell’istituto. Tuttavia, prima che la Corte potesse esaminare il caso nella camera di consiglio fissata per la decisione, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo.
La società ricorrente ha depositato un atto formale di rinuncia al ricorso. Pochi giorni dopo, la cliente controricorrente ha depositato a sua volta una nota con cui accettava espressamente tale rinuncia. Questi due atti congiunti hanno cambiato radicalmente il destino del processo.
Le Motivazioni della Corte
La Corte di Cassazione, preso atto della rinuncia e della successiva accettazione, non ha potuto fare altro che dichiarare l’estinzione del giudizio. La motivazione è puramente processuale: la volontà concorde delle parti di porre fine alla lite prevale sulla necessità di una decisione giurisdizionale.
Un aspetto fondamentale della decisione riguarda il governo delle spese processuali. La Corte ha stabilito che “nulla va disposto in tema di governo delle spese”. Questo avviene perché l’accettazione della rinuncia da parte della controricorrente implica un accordo tra le parti anche su questo punto. In sostanza, quando la rinuncia viene accettata, si presume che le parti abbiano già trovato un’intesa sulle spese legali, o che la parte che accetta rinunci a pretenderne il rimborso. Di conseguenza, il giudice non interviene per condannare la parte rinunciante al pagamento delle spese, come invece accadrebbe in altre circostanze.
Conclusioni
Questa ordinanza mette in luce l’importanza degli atti di rinuncia e accettazione come strumento per definire una controversia in modo consensuale, anche nell’ultimo grado di giudizio. La dichiarazione di estinzione del giudizio comporta la chiusura definitiva del processo in Cassazione. Di conseguenza, la sentenza impugnata, in questo caso quella del Tribunale di Torino, diventa definitiva e pienamente efficace. Per la cliente, ciò significa che il suo diritto alla restituzione della somma è stato confermato in via definitiva, non per una decisione nel merito della Cassazione, ma per la scelta processuale della controparte di abbandonare l’impugnazione.
Cosa significa ‘estinzione del giudizio’ in questo caso specifico?
Significa che il processo davanti alla Corte di Cassazione si è concluso prima di una decisione sul merito, perché la parte che aveva fatto ricorso (la banca) ha ritirato la sua impugnazione e l’altra parte (la cliente) ha accettato formalmente questa rinuncia.
Perché la Corte non ha condannato la banca a pagare le spese legali?
La Corte non ha deciso sulle spese perché la cliente ha accettato la rinuncia al ricorso. Nel diritto processuale, l’accettazione della rinuncia implica che le parti si siano accordate anche sulle spese, o che la parte che accetta vi rinunci. Pertanto, non è necessario un intervento del giudice su questo punto.
Qual è l’effetto pratico dell’estinzione del giudizio sulla sentenza precedente?
L’estinzione del ricorso per cassazione rende definitiva la sentenza che era stata impugnata, ovvero quella del Tribunale di Torino. Di conseguenza, la condanna della banca alla restituzione della somma in favore della cliente diventa finale e non più contestabile.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 1 Num. 399 Anno 2025
Civile Ord. Sez. 1 Num. 399 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data pubblicazione: 08/01/2025
Oggetto: estinzione
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 7389/2022 R.G. proposto da Santander Consumer Bank s.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentata e difesa dagli avv. NOME COGNOME NOME COGNOME e NOME COGNOME
– ricorrente –
contro
NOME, rappresentata e difesa dall’a vv. NOME COGNOME
– controricorrente –
avverso la sentenza del Tribunale di Torino n. 1434/2020, depositata il 23 aprile 2020.
Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 29 novembre 2024 dal Consigliere NOME COGNOME
RILEVATO CHE:
la RAGIONE_SOCIALE propone ricorso per cassazione avverso la sentenza del Tribunale di Torino, depositata il 23 aprile
2020, di reiezione del suo appello per la riforma della sentenza del locale Giudice di Pace che la aveva condannata alla restituzione in favore di NOME COGNOME della somma di euro 1.222,80, quale quota proporzionale degli oneri corrisposti in relazione a un contratto di finanziamento, in conseguenza dell’estinzione anticipata dello stesso;
il ricorso è affidato a sette motivi;
NOME COGNOME resiste con controricorso;
con nota del 5 novembre 2024 la ricorrente deposita atto di rinuncia al ricorso, debitamente accettato dalla controricorrente con nota depositata il successivo 11 novembre;
CONSIDERATO CHE:
deve dichiara rsi l’estinzione del giudizio attesa la ritualità della rinuncia al ricorso e della relativa accettazione;
nulla va disposto in tema di governo delle spese del presente giudizio,
attesa la accettazione della rinuncia da parte della controricorrente
P.Q.M.
La Corte dichiara il giudizio estinto.
Così deciso in Rom a, nell’adunanza camerale del 29 novembre 2024.