LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Estinzione del giudizio: la rinuncia al ricorso

La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del giudizio dopo che la società ricorrente ha formalmente rinunciato al proprio ricorso. Le controparti hanno accettato la rinuncia, portando la Corte a terminare il procedimento e a disporre la compensazione integrale delle spese legali tra le parti coinvolte.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Estinzione del Giudizio: Quando la Rinuncia Pone Fine al Processo

L’estinzione del giudizio rappresenta una delle modalità con cui un processo può concludersi senza una decisione sul merito della controversia. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione illustra perfettamente uno dei casi più comuni: la rinuncia al ricorso da parte del ricorrente, accettata dalle controparti. Questo meccanismo, disciplinato dal codice di procedura civile, consente di porre fine a una lite in modo consensuale, evitando ulteriori gradi di giudizio.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una sentenza della Corte di Appello di Venezia. Una società, successivamente dichiarata fallita, aveva impugnato tale decisione presentando ricorso per Cassazione. Contro tale ricorso si erano costituiti diversi enti pubblici, tra cui l’Agenzia del Demanio, vari Ministeri e il Comune di Venezia, presentando controricorso. Tuttavia, prima che la Corte potesse esaminare il caso, la società ricorrente ha depositato in cancelleria un atto formale con cui dichiarava di rinunciare al proprio ricorso. Le controparti, a loro volta, hanno sottoscritto digitalmente il medesimo atto, manifestando la loro adesione alla rinuncia.

La Decisione della Corte di Cassazione

Preso atto della volontà concorde delle parti, la Suprema Corte ha applicato le disposizioni del codice di procedura civile in materia. La rinuncia al ricorso, seguita dall’accettazione delle altre parti, costituisce una causa di estinzione del giudizio. Di conseguenza, i giudici hanno dichiarato estinto il procedimento di cassazione. Per quanto riguarda le spese legali, la Corte ha deciso per la loro integrale compensazione, stabilendo che ogni parte sostenesse i propri costi.

Le Motivazioni: L’Efficacia della Rinuncia e l’Estinzione del Giudizio

La motivazione alla base della decisione risiede nell’applicazione degli articoli 390 e 391 del codice di procedura civile. L’articolo 390 c.p.c. prevede che la parte ricorrente possa rinunciare al ricorso in qualsiasi momento del procedimento. Tale rinuncia produce il suo effetto, ovvero l’estinzione del giudizio, solo se viene accettata dalle altre parti costituite che potrebbero avere un interesse nella prosecuzione del processo, ad esempio per ottenere una pronuncia definitiva sulle spese. Nel caso di specie, l’adesione esplicita dei controricorrenti ha reso la rinuncia pienamente efficace. Di conseguenza, l’articolo 391 c.p.c. impone al giudice di dichiarare l’estinzione del processo. La decisione di compensare le spese, sebbene il codice preveda che il rinunciante debba rimborsare le spese alle altre parti, rientra nel potere discrezionale del giudice, che può optare per questa soluzione quando vi è un accordo tra le parti o sussistono altre giuste ragioni.

Conclusioni

Questa ordinanza conferma un principio fondamentale del diritto processuale: la volontà delle parti può determinare la fine del processo. La rinuncia al ricorso, se accettata, è uno strumento efficace per evitare i costi e le incertezze di un giudizio di legittimità. La decisione sottolinea che l’estinzione del giudizio non implica una valutazione sul torto o la ragione delle parti, ma semplicemente prende atto della loro decisione di non proseguire la lite. La scelta della compensazione delle spese, inoltre, riflette spesso la natura consensuale con cui si è giunti alla chiusura del procedimento.

Cosa succede quando una parte rinuncia al ricorso in Cassazione?
Se la parte che ha presentato il ricorso decide di rinunciarvi e le altre parti accettano, la Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del giudizio, ponendo fine al processo senza una decisione nel merito.

È sempre necessaria l’accettazione delle altre parti per rendere efficace la rinuncia?
Sì, secondo la procedura descritta nel provvedimento, l’adesione delle altre parti costituite (i controricorrenti) è stata un elemento necessario affinché la rinuncia potesse produrre l’effetto di estinguere il giudizio.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del giudizio per rinuncia?
In questo caso specifico, la Corte ha deciso di compensare le spese. Questo significa che ogni parte ha sostenuto i propri costi legali, senza che nessuna dovesse rimborsare l’altra. Questa decisione può essere influenzata dall’accordo tra le parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati