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Estinzione del giudizio: la rinuncia al ricorso

La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del giudizio relativo a un’azione revocatoria su una compravendita immobiliare. La decisione segue la rinuncia al ricorso principale e a quello incidentale da parte degli appellanti, formalmente accettata dalla controparte. Di conseguenza, la sentenza della Corte d’Appello diventa definitiva, senza che la Cassazione si pronunci nel merito.

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Estinzione del Giudizio in Cassazione: Analisi di un Caso di Rinuncia al Ricorso

L’estinzione del giudizio rappresenta una delle modalità con cui un processo può concludersi senza una decisione nel merito. Questo avviene quando si verificano specifici eventi procedurali, come l’inattività delle parti o, come nel caso in esame, la rinuncia agli atti. L’ordinanza della Corte di Cassazione che analizziamo oggi offre un chiaro esempio di come la volontà delle parti possa determinare la fine del contenzioso nel grado più alto della giurisdizione civile.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da una controversia legata a un’azione revocatoria, promossa da una società creditrice (poi succeduta da una società di gestione crediti) ai sensi dell’art. 2901 del codice civile. L’azione mirava a far dichiarare inefficace la vendita di un immobile situato a Firenze, avvenuta tra un uomo e sua moglie. Il Tribunale di primo grado aveva accolto la domanda del creditore, ritenendo che la vendita pregiudicasse le sue ragioni.

I coniugi avevano impugnato tale decisione dinanzi alla Corte d’Appello di Firenze, la quale, tuttavia, aveva rigettato sia l’appello principale della moglie sia quello incidentale del marito, confermando la sentenza di primo grado. Non arrendendosi, i coniugi avevano proposto ricorso per cassazione, dando vita a un ulteriore grado di giudizio.

La Decisione della Corte e l’Estinzione del Giudizio

Il percorso processuale ha subito una svolta decisiva dinanzi alla Suprema Corte. Prima che i giudici potessero esaminare i motivi del ricorso, le parti appellanti (marito e moglie) hanno depositato un atto di rinuncia formale sia al ricorso principale che a quello incidentale.

La società controricorrente, a sua volta, ha prestato adesione a tale rinuncia. Di fronte a questa concorde volontà delle parti di porre fine alla lite, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che prenderne atto. Conseguentemente, ha applicato la normativa procedurale pertinente, dichiarando l’estinzione del giudizio di cassazione.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione dell’ordinanza è puramente processuale e si fonda sul principio dispositivo, che riconosce alle parti la facoltà di porre fine al giudizio da loro stesse instaurato. La Corte ha rilevato che la rinuncia, formalizzata con un atto depositato e seguita dall’accettazione della controparte, integra pienamente i requisiti previsti dal Codice di Procedura Civile.

Un aspetto rilevante della decisione riguarda le spese legali. La Corte ha stabilito che nulla dovesse essere liquidato a titolo di spese, richiamando espressamente l’articolo 391, quarto comma, del codice di procedura civile. Questa norma prevede che, in caso di rinuncia accettata, il rinunciante non sia tenuto a rimborsare le spese alle altre parti, salvo diverso accordo tra di loro. La ratio di questa disposizione è incentivare la definizione concordata delle liti, evitando di gravare la parte che rinuncia di ulteriori costi.

Conclusioni

La pronuncia in esame, pur non decidendo nel merito della controversia, offre importanti spunti di riflessione. L’estinzione del giudizio per rinuncia è uno strumento che permette alle parti di terminare una controversia in modo definitivo, spesso a seguito di un accordo transattivo raggiunto al di fuori delle aule di giustizia. La conseguenza pratica di tale estinzione è che la sentenza impugnata, in questo caso quella della Corte d’Appello di Firenze, passa in giudicato e diventa definitiva a tutti gli effetti. Questo caso dimostra come la gestione strategica del contenzioso possa portare a una conclusione efficiente, evitando i tempi e i costi di un’ulteriore fase processuale.

Cosa significa estinzione del giudizio di cassazione?
Significa che il processo davanti alla Corte di Cassazione si conclude senza una decisione sul merito dei ricorsi, perché si è verificato un evento previsto dalla legge, come in questo caso la rinuncia congiunta delle parti appellanti.

Quali sono le conseguenze della rinuncia al ricorso?
La conseguenza principale è che la sentenza impugnata, ovvero quella della Corte d’Appello, diventa definitiva e non può più essere contestata. Il giudizio si chiude in modo irrevocabile.

Perché non sono state liquidate le spese legali in questo caso?
Le spese non sono state liquidate perché l’articolo 391, 4° comma, del Codice di Procedura Civile stabilisce espressamente che, in caso di rinuncia al ricorso accettata dalla controparte, non vi è luogo a condanna alle spese, salvo diverso accordo tra le parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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