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Estinzione anticipata: rimborso costi up-front

Il Tribunale di Torino ha confermato il diritto del consumatore al rimborso proporzionale di tutti i costi, inclusi quelli ‘up-front’, in caso di estinzione anticipata del finanziamento. La decisione, in linea con la sentenza Lexitor della CGUE e la pronuncia della Corte Costituzionale, stabilisce che tale principio si applica anche ai contratti stipulati prima del 2021, rigettando l’appello della società finanziaria e confermando l’uso del criterio di calcolo pro-rata temporis.

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Pubblicato il 10 novembre 2024 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Estinzione Anticipata Finanziamento: Diritto al Rimborso di Tutti i Costi

Decidere di procedere con l’estinzione anticipata di un finanziamento è una scelta che può portare notevoli vantaggi economici. Tuttavia, la questione del rimborso dei costi sostenuti, specialmente quelli iniziali (up-front), è stata a lungo oggetto di dibattito. Una recente sentenza del Tribunale di Torino ribadisce un principio fondamentale a tutela dei consumatori: in caso di rimborso anticipato, si ha diritto alla restituzione proporzionale di tutti i costi, senza distinzione tra recurring e up-front. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dalla richiesta di un consumatore che, dopo aver estinto anticipatamente un contratto di finanziamento tramite cessione del quinto, aveva chiesto alla società finanziaria la restituzione di una parte dei costi iniziali. La richiesta si basava sul principio che, estinguendo il debito prima del termine, il consumatore non avrebbe dovuto sostenere i costi relativi al periodo di tempo non goduto.

La società finanziaria si era opposta, sostenendo che solo i costi ‘recurring’ (cioè quelli che maturano nel tempo) fossero rimborsabili, escludendo invece i costi ‘up-front’ (spese di istruttoria, commissioni iniziali, etc.). Il Giudice di Pace, in primo grado, aveva dato ragione al consumatore, condannando la finanziaria al rimborso. La società ha quindi proposto appello al Tribunale.

L’Appello e la Posizione della Finanziaria sull’Estinzione Anticipata

In appello, l’istituto di credito ha lamentato la mancata applicazione della normativa nazionale che, a suo dire, per i contratti stipulati prima di una certa data, prevedeva un regime diverso e meno favorevole al consumatore. Secondo la tesi della finanziaria, le norme interpretative della Banca d’Italia vigenti al momento della stipula del contratto (avvenuta nel 2013) permettevano di escludere dal rimborso i costi up-front. Inoltre, contestava il criterio di calcolo utilizzato (pro-rata temporis), ritenendolo errato.

Le Motivazioni della Decisione del Tribunale

Il Tribunale di Torino ha rigettato completamente l’appello, confermando la decisione di primo grado con motivazioni chiare e ben articolate. La corte ha seguito un percorso logico-giuridico che parte dal diritto europeo per arrivare alla sua applicazione nel nostro ordinamento.

1. Il Principio della Sentenza Lexitor: Il punto di partenza è la sentenza ‘Lexitor’ (C-383/2018) della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Questa pronuncia ha stabilito in modo inequivocabile che il diritto del consumatore alla riduzione del ‘costo totale del credito’ in caso di estinzione anticipata include tutti i costi posti a suo carico, senza alcuna distinzione.

2. L’Intervento della Corte Costituzionale: Il legislatore italiano aveva tentato di limitare l’applicazione retroattiva di tale principio con una norma transitoria (art. 11-octies, co. 2, D.L. 73/2021). Tuttavia, la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 263/2022, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di questa norma. Di conseguenza, il principio Lexitor deve essere applicato a tutti i contratti, anche a quelli stipulati prima del 2021.

3. Il Criterio di Calcolo Pro-Rata Temporis: Il Tribunale ha inoltre confermato che il criterio più corretto per calcolare il rimborso è il ‘pro-rata temporis’. Questo metodo, basato sulla proporzione tra la durata residua e quella totale del finanziamento, è stato ritenuto più trasparente, comprensibile e favorevole al consumatore rispetto a criteri finanziari più complessi, come la curva degli interessi. Tale scelta è in linea con le esigenze di semplificazione e chiarezza promosse dalla normativa europea.

Le Conclusioni

La sentenza del Tribunale di Torino rafforza in modo significativo la tutela dei consumatori. Il messaggio è chiaro: chiunque proceda all’estinzione anticipata di un finanziamento ha diritto a un rimborso proporzionale di tutti i costi sostenuti, incluse le commissioni di istruttoria e le altre spese iniziali. Questa regola vale indipendentemente dalla data di stipula del contratto. La decisione non solo conferma un orientamento giurisprudenziale consolidato ma funge da monito per gli istituti di credito, ribadendo la prevalenza dei principi di trasparenza e protezione del consumatore sanciti a livello europeo.

In caso di estinzione anticipata di un finanziamento, ho diritto al rimborso di tutti i costi?
Sì. La sentenza conferma che il consumatore ha diritto a una riduzione del costo totale del credito, che include tutti i costi posti a suo carico, sia quelli ‘recurring’ (che maturano nel tempo) sia quelli ‘up-front’ (spese iniziali), in proporzione alla durata residua del contratto.

Questo principio si applica anche ai contratti firmati prima del 2021?
Sì. Il Tribunale, richiamando una pronuncia della Corte Costituzionale (n. 263/2022), ha stabilito che il diritto al rimborso integrale di tutti i costi si applica a tutti i contratti di credito al consumo, anche a quelli stipulati prima dell’entrata in vigore delle più recenti modifiche legislative.

Quale criterio viene usato per calcolare l’importo del rimborso?
La sentenza afferma che il criterio corretto è il ‘pro-rata temporis’. Questo metodo calcola il rimborso in modo direttamente proporzionale al tempo non goduto del finanziamento, ed è stato ritenuto più adeguato, trasparente e favorevole al consumatore rispetto ad altri metodi finanziari più complessi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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