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Estinzione anticipata finanziamento: rimborso costi

Un consumatore ha richiesto il rimborso parziale dei costi di un finanziamento dopo averlo estinto in anticipo. Il Tribunale di Roma ha accolto la domanda, condannando l’istituto finanziario a restituire una quota di tutti i costi sostenuti, inclusi quelli iniziali e non ricorrenti. La decisione si fonda sul principio europeo, recepito dalla Cassazione, secondo cui l’estinzione anticipata finanziamento dà diritto a una riduzione del ‘costo totale del credito’, senza esclusioni.

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Pubblicato il 18 ottobre 2024 in Diritto Bancario, Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

Estinzione Anticipata Finanziamento: Come Ottenere il Rimborso di Tutti i Costi

L’estinzione anticipata finanziamento è una facoltà importante per ogni consumatore, ma spesso genera dubbi su quali somme sia possibile recuperare. Una recente sentenza del Tribunale di Roma chiarisce un punto fondamentale: in caso di chiusura anticipata del prestito, il consumatore ha diritto al rimborso di una quota di tutti i costi sostenuti, non solo degli interessi. Questa decisione rafforza la tutela del consumatore, allineandosi ai principi consolidati della giurisprudenza europea e nazionale.

Il Caso: La Richiesta di Rimborso Totale

Un consumatore, dopo aver stipulato un contratto di finanziamento, decideva di estinguerlo prima della scadenza naturale. Successivamente, citava in giudizio l’istituto finanziario per ottenere la restituzione di una parte dei costi accessori al finanziamento, quantificata in € 822,01. La richiesta si basava sul presupposto che, con l’estinzione anticipata, anche i costi non strettamente legati alla durata del rapporto (come commissioni e spese iniziali) dovessero essere rimborsati in proporzione al periodo di contratto non goduto.

L’istituto di credito si costituiva in giudizio sostenendo, al contrario, che nessuna somma fosse dovuta oltre a quanto già eventualmente restituito, in quanto i costi richiesti non erano legati alla durata del finanziamento.

La Decisione del Tribunale: Piena Accoglienza della Domanda

Il Tribunale di Roma ha accolto integralmente la domanda del consumatore. Ha condannato l’istituto finanziario a pagare la somma richiesta di € 822,01, oltre agli interessi. La corte ha stabilito che il diritto del consumatore alla riduzione del costo del credito in caso di estinzione anticipata è onnicomprensivo e non ammette distinzioni tra costi ricorrenti (legati alla durata) e costi iniziali (upfront).

È interessante notare che il giudice ha disposto la compensazione delle spese legali tra le parti, a causa della pregressa incertezza interpretativa sulla materia, sebbene la questione sia ormai definita dalla giurisprudenza di livello superiore.

Le Motivazioni: Il Principio del Costo Totale del Credito e l’Estinzione Anticipata del Finanziamento

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione dell’art. 125-sexies del Testo Unico Bancario, letto in conformità con il diritto dell’Unione Europea, in particolare con la celebre sentenza ‘Lexitor’ della Corte di Giustizia UE. Il Tribunale ha ribadito i seguenti principi cardine:

1. Nozione Onnicomprensiva di ‘Costo Totale’: Il diritto alla riduzione in caso di estinzione anticipata finanziamento si applica al ‘costo totale del credito’. Questa nozione include tutti gli oneri imposti al consumatore, senza alcuna eccezione. Sono quindi rimborsabili pro-quota non solo gli interessi, ma anche le commissioni, le spese di istruttoria, i costi di intermediazione e persino i premi assicurativi collegati al prestito.
2. Irrilevanza della Natura del Costo: È irrilevante che un costo sia definito ‘upfront’ (sostenuto all’inizio) o ‘recurring’ (maturato nel tempo). La Corte di Giustizia ha chiarito che la riduzione deve coprire tutti i costi, poiché l’obiettivo della norma è alleggerire il consumatore dagli oneri relativi al periodo in cui non usufruisce più del credito.
3. Supremazia del Diritto Europeo: Le sentenze della Corte di Giustizia UE hanno un valore vincolante per il giudice nazionale. Qualsiasi interpretazione o legge nazionale (come il tentativo di limitare temporalmente l’applicazione di questo principio con l’art. 11-octies del D.L. 73/2021) che contrasti con l’interpretazione autentica fornita dalla Corte UE deve essere disapplicata.
4. Applicabilità Retroattiva: Il principio si applica a tutti i contratti, anche a quelli stipulati prima della sentenza Lexitor o delle successive pronunce della Cassazione. L’interpretazione fornita dalla Corte UE chiarisce il significato della norma fin dalla sua origine.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Consumatori

Questa sentenza del Tribunale di Roma conferma un orientamento ormai consolidato che offre una tutela robusta ai consumatori. Le implicazioni pratiche sono significative:

Diritto Certo al Rimborso: Chiunque estingua anticipatamente un finanziamento ha il diritto di ottenere un rimborso proporzionale di tutte* le voci di costo sostenute, senza esclusioni.
* Verifica dei Conteggi: I consumatori dovrebbero sempre verificare attentamente i conteggi estintivi forniti dalle banche e finanziarie, assicurandosi che il rimborso includa non solo gli interessi residui ma anche una quota di tutti gli altri oneri.
* Nessun Limite Temporale: Il diritto al rimborso si applica indipendentemente dalla data di stipula del contratto. Le clausole contrattuali che escludono il rimborso di alcuni costi sono da considerarsi nulle perché contrarie a norme imperative di legge.

In caso di estinzione anticipata di un finanziamento, quali costi ho diritto a farmi rimborsare?
In base alla sentenza, il consumatore ha diritto al rimborso di una quota di tutti i costi che compongono il ‘costo totale del credito’. Ciò include non solo gli interessi ma anche i costi che non dipendono dalla durata del contratto, come commissioni, spese di istruttoria, costi di intermediazione e premi per polizze assicurative collegate.

Questo principio di rimborso totale si applica anche ai contratti firmati molti anni fa?
Sì. La sentenza ribadisce che l’interpretazione fornita dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha efficacia retroattiva. Pertanto, il principio si applica anche ai contratti stipulati prima che tale interpretazione fosse consolidata, poiché chiarisce il significato originario della norma europea.

La banca può rifiutare il rimborso di costi definiti nel contratto come ‘upfront’ o non legati alla durata?
No. La sentenza chiarisce che la distinzione tra costi ‘upfront’ (iniziali) e ‘recurring’ (ricorrenti) è irrilevante ai fini del diritto alla riduzione. Tutti i costi imposti al consumatore fanno parte del costo totale del credito e devono essere rimborsati in proporzione alla durata residua del contratto non goduta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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