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Esportazione di denaro contante: la divisione elude?

La Corte di Cassazione ha confermato una sanzione per omessa dichiarazione di esportazione di denaro contante per un importo di 200.000 Euro. L’interessato aveva tentato di eludere la normativa distribuendo il denaro in somme inferiori alla soglia tra 90 persone. La Corte ha stabilito che l’operazione va considerata nel suo complesso, rendendo irrilevante l’artificio della suddivisione, poiché l’elemento chiave è l’omissione consapevole della dichiarazione per l’intero importo.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Esportazione di Denaro Contante: Dividere la Somma Evita la Sanzione? La Cassazione Chiarisce

L’esportazione di denaro contante oltre frontiera è soggetta a regole precise per prevenire illeciti finanziari. Ma cosa succede se una somma ingente, superiore alla soglia di legge, viene frazionata tra più persone per eludere l’obbligo di dichiarazione? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta proprio questo tema, confermando che simili stratagemmi non mettono al riparo da pesanti sanzioni. Analizziamo insieme il caso e le importanti conclusioni della Suprema Corte.

I Fatti del Caso: Un Astuto Tentativo di Elusione

Un soggetto, in procinto di partire dall’aeroporto di Milano Malpensa verso l’Arabia Saudita, viene fermato per un controllo. Egli è l’accompagnatore di un gruppo di 90 pellegrini. Le autorità scoprono che l’uomo sta orchestrando l’esportazione di una somma complessiva di 200.000 Euro. Per evitare la dichiarazione obbligatoria per importi pari o superiori a 10.000 Euro, aveva distribuito a ciascun pellegrino una busta contenente 5.000 Euro, con l’accordo che glieli avrebbero restituiti una volta giunti a destinazione.

L’uomo ammetteva candidamente che la somma era frutto di una raccolta fondi e che la suddivisione era stata fatta proprio per non superare la quota pro capite consentita dalla legge. A seguito di ciò, l’Agenzia delle Dogane emetteva un’ordinanza ingiunzione per il pagamento di una sanzione di 76.020 Euro per violazione della normativa valutaria. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello confermavano la sanzione, spingendo l’uomo a ricorrere in Cassazione.

La Decisione della Corte sulla Esportazione di Denaro Contante

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la legittimità della sanzione applicata. Il ricorrente sosteneva che mancasse la condotta materiale sanzionabile, poiché nessuno dei singoli trasportatori aveva con sé una somma superiore alla soglia. A suo dire, i giudici di merito avevano erroneamente valorizzato un elemento immateriale come la sua ‘aspettativa’ di rientrare in possesso del denaro.

La Suprema Corte, tuttavia, ha sposato un’interpretazione sostanziale della norma, affermando che la violazione si perfeziona con la semplice omissione della dichiarazione per l’importo complessivo che si intende trasferire, indipendentemente dalle modalità di trasporto.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della decisione risiede nella natura oggettiva dell’infrazione. La giurisprudenza consolidata, richiamata dalla Corte, stabilisce che la violazione dell’obbligo di dichiarazione per l’esportazione di denaro contante non richiede un fine illecito né la piena consapevolezza dell’illiceità del fatto. È sufficiente un comportamento cosciente e volontario.

Nel caso specifico, i giudici hanno ritenuto che l’imputato fosse pienamente consapevole di movimentare una somma complessiva di 200.000 Euro. Il fatto che abbia ammesso di aver ripartito il denaro proprio allo scopo di evitare la dichiarazione è stata la prova decisiva della sua volontà di eludere la norma. L’operazione finanziaria è stata considerata come un’unica transazione riconducibile a un unico soggetto, rendendo irrilevante l’artificio del frazionamento. In sostanza, è stata posta in essere un’omissione consapevole della dichiarazione di esportazione di una quantità di denaro ben superiore alla soglia prescritta.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: la legge sulla movimentazione transfrontaliera di contante guarda alla sostanza dell’operazione, non alla forma. Tentare di aggirare l’obbligo di dichiarazione attraverso il frazionamento di somme tra più ‘corrieri’ è una strategia destinata a fallire. Le autorità sono legittimate a ricondurre a unità l’operazione, sanzionando il reale detentore e organizzatore del trasferimento per l’intero importo. Chiunque si trovi a dover trasferire somme importanti all’estero deve quindi essere consapevole che l’unico modo per agire nella legalità è compilare l’apposita dichiarazione doganale, a prescindere da come il denaro venga fisicamente trasportato.

È possibile evitare la dichiarazione doganale per l’esportazione di denaro contante dividendo una somma ingente tra più persone?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che se la disponibilità economica complessiva è riconducibile a un unico soggetto, l’operazione va considerata unitariamente. La suddivisione materiale del denaro è un artificio irrilevante finalizzato a eludere la legge e non esonera dall’obbligo di dichiarazione per l’intero importo.

Qual è l’elemento soggettivo necessario per essere sanzionati per omessa dichiarazione di valuta?
Per la configurazione dell’illecito è sufficiente un comportamento cosciente e volontario. Non è necessario dimostrare un fine illecito specifico o la piena consapevolezza dell’illiceità del fatto, poiché l’infrazione ha carattere oggettivo e si perfeziona con la semplice omissione della dichiarazione.

La modalità con cui il denaro viene trasportato oltre la frontiera è rilevante ai fini della sanzione?
No. Secondo la sentenza, le modalità con cui avviene il trasporto in uscita sono irrilevanti. Ciò che conta ai fini della violazione è il superamento della soglia di legge con l’importo complessivo e la conseguente omessa dichiarazione all’ufficio doganale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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