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Esdebitazione: cancellare i debiti residui

Un debitore, al termine di una procedura di liquidazione del patrimonio in cui i creditori erano stati soddisfatti solo in parte, ha richiesto e ottenuto la cancellazione dei debiti rimanenti (esdebitazione). Il Tribunale di Brescia ha concesso il beneficio, dopo aver verificato la condotta meritevole e cooperativa del debitore e l’assenza di cause ostative, come previsto dalla legge sul sovraindebitamento (L. 3/2012).

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Pubblicato il 19 dicembre 2024 in Diritto Fallimentare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Esdebitazione: la Guida Completa per Liberarsi dai Debiti Residui

L’esdebitazione rappresenta una vera e propria “seconda chance” per i debitori onesti ma sfortunati, schiacciati da una situazione di sovraindebitamento. Questo istituto giuridico, disciplinato dalla Legge 3/2012, permette la cancellazione dei debiti che non è stato possibile onorare al termine di una procedura di liquidazione del patrimonio. Un recente decreto del Tribunale di Brescia offre un’eccellente occasione per analizzare i presupposti e le condizioni per accedere a questo fondamentale beneficio, delineando un percorso chiaro per chi cerca un nuovo inizio finanziario.

Il Caso: Dalla Liquidazione alla Richiesta di Esdebitazione

Il caso in esame riguarda un debitore che, conclusa la procedura di liquidazione del proprio patrimonio (chiusa con decreto del 18.1.2024), si è trovato con debiti non integralmente soddisfatti. Nello specifico, la procedura aveva permesso di pagare integralmente solo le spese e i crediti prededotti, mentre i creditori ipotecari e privilegiati avevano ricevuto rispettivamente solo il 10,27% e il 2,26% di quanto loro dovuto.

Di fronte a questa situazione, il debitore ha presentato ricorso al Tribunale per ottenere l’esdebitazione, ovvero la dichiarazione di inesigibilità di tutti i debiti residui. Il Giudice, acquisita la documentazione necessaria, tra cui la relazione del Liquidatore e i certificati penali e dei carichi pendenti (entrambi negativi), ha proceduto a valutare la sussistenza dei requisiti di legge.

L’Analisi del Tribunale e i Requisiti per l’Esdebitazione

Il Tribunale ha condotto un’analisi meticolosa, verificando il rispetto di tutte le condizioni positive e l’assenza di quelle negative (ostative) previste dall’art. 14-terdecies della Legge 3/2012. L’esito positivo di questa valutazione è stato determinante per la concessione del beneficio.

La Condotta Cooperativa del Debitore

Un elemento centrale è stata la condotta del debitore durante l’intera procedura. Il Giudice ha dato atto che:
– Il debitore ha cooperato attivamente e con trasparenza con il Liquidatore, fornendo tutte le informazioni necessarie.
– Non ha in alcun modo ritardato lo svolgimento della procedura.
– Ha svolto un’attività lavorativa adeguata alle sue competenze, raggiungendo nel corso della procedura l’età pensionabile.
– Non aveva beneficiato di altre esdebitazioni negli otto anni precedenti e non aveva condanne penali per i reati specifici previsti dalla normativa.

L’Assenza di Cause Ostative all’Esdebitazione

Altrettanto importante è stata la verifica dell’assenza di comportamenti colposi o fraudolenti. Il Tribunale ha accertato che:
– Il sovraindebitamento non era imputabile a un ricorso al credito colposo e sproporzionato, ma derivava da una serie di concause legate all’attività imprenditoriale, con finanziamenti e garanzie ritenuti congrui all’origine.
– Il debitore, nei cinque anni precedenti e durante la liquidazione, non ha compiuto atti in frode ai creditori, come vendite simulate o pagamenti preferenziali.

Le Motivazioni della Decisione

Il Tribunale di Brescia ha concesso l’esdebitazione sulla base di una valutazione complessiva che ha riconosciuto la meritevolezza del debitore. La decisione si fonda su diversi pilastri. In primo luogo, la tempestività del ricorso, presentato dopo la chiusura della liquidazione. In secondo luogo, il soddisfacimento dei requisiti positivi previsti dalla legge: la cooperazione, l’assenza di precedenti esdebitazioni o condanne penali specifiche, e lo svolgimento di un’attività produttiva. Un punto cruciale, citando una sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione, è che per l’esdebitazione è sufficiente un soddisfacimento anche solo parziale dei creditori, come avvenuto nel caso di specie. Infine, il Giudice ha ritenuto insussistenti le cause ostative, avendo accertato che il debito non derivava da colpa grave o dolo del debitore e che non erano stati posti in essere atti fraudolenti. La totale assenza di opposizioni da parte dei creditori e il parere finale favorevole del Liquidatore hanno ulteriormente rafforzato la convinzione del Tribunale, portandolo a ritenere il ricorso fondato e meritevole di accoglimento.

Conclusioni: L’Importanza della “Seconda Chance”

Questo decreto ribadisce la finalità principale della legge sul sovraindebitamento: offrire una via d’uscita a chi si trova in difficoltà economiche non per sua colpa grave, ma a causa di eventi sfortunati, come una crisi aziendale. La concessione dell’esdebitazione non è un atto automatico, ma il risultato di un percorso virtuoso in cui il debitore dimostra onestà, trasparenza e volontà di contribuire, per quanto possibile, al soddisfacimento dei creditori. La decisione del Tribunale di Brescia rappresenta un chiaro esempio di come la legge, se applicata correttamente, possa bilanciare gli interessi dei creditori con il diritto del debitore a ripartire, liberandolo dal peso insostenibile di debiti che non potrebbe mai più ripagare e reinserendolo a pieno titolo nel tessuto economico e sociale.

È necessario soddisfare integralmente i creditori per ottenere l’esdebitazione?
No, il decreto chiarisce, richiamando la giurisprudenza della Cassazione, che per ottenere l’esdebitazione è sufficiente un soddisfacimento anche solo parziale dei creditori. Nel caso di specie, il pagamento del 10,27% ai creditori ipotecari e del 2,26% a quelli privilegiati è stato ritenuto sufficiente.

Quale tipo di condotta deve tenere il debitore durante la procedura di liquidazione per essere considerato ‘meritevole’?
Il debitore deve tenere un comportamento improntato a piena collaborazione e trasparenza. Deve fornire al Liquidatore tutte le informazioni e i documenti utili, non deve ritardare la procedura e deve dimostrare di aver cercato attivamente un’occupazione adeguata alle proprie capacità.

L’origine del debito può impedire la concessione dell’esdebitazione?
Sì, l’origine del debito è un fattore cruciale. Il tribunale deve verificare che il sovraindebitamento non sia imputabile a un ricorso al credito “colposo e sproporzionato”. Nel caso esaminato, il fatto che il debito derivasse da concause legate all’attività d’impresa e che i finanziamenti fossero congrui all’origine è stato un elemento a favore del debitore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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