LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Errore materiale spese legali: la Cassazione corregge

La Corte di Cassazione corregge un proprio precedente provvedimento affetto da errore materiale. L’ordinanza originale aveva erroneamente condannato la parte soccombente a pagare le spese legali alla controparte, nonostante quest’ultima, una procedura fallimentare, fosse stata ammessa al patrocinio a spese dello Stato. Su istanza del difensore, la Corte ha rettificato il dispositivo, stabilendo che il pagamento delle spese deve essere effettuato in favore dell’Erario e non della parte privata.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Errore Materiale Spese Legali: Quando la Condanna va allo Stato e non alla Parte

Un’ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale in materia di liquidazione delle spese processuali in presenza di patrocinio a spese dello Stato. Il caso in esame dimostra come un errore materiale sulle spese legali possa e debba essere corretto per garantire la corretta applicazione della legge. La vicenda nasce da una svista nel dispositivo di un’ordinanza, che aveva attribuito le somme alla parte anziché all’Erario.

Il Caso: Una Distrazione sulla Liquidazione delle Spese

La vicenda trae origine da un’ordinanza della Corte di Cassazione che, nel dichiarare inammissibile un ricorso, aveva condannato i ricorrenti soccombenti al pagamento delle spese di giudizio. Il problema era sorto perché la parte vincitrice, una procedura fallimentare, era stata ammessa al patrocinio a spese dello Stato.

Nonostante questa circostanza, la Corte aveva disposto la liquidazione delle spese in favore della controricorrente stessa, e non, come previsto dalla normativa, in favore dell’Erario. Questo tipo di svista costituisce un classico esempio di errore materiale, ovvero un errore che non riguarda il merito della decisione ma la sua estrinsecazione formale.

La Procedura di Correzione dell’Errore Materiale Spese Legali

L’avvocato della procedura fallimentare, accortosi dell’imprecisione, ha presentato un’istanza di correzione ai sensi dell’art. 287 c.p.c. La richiesta era supportata dalla documentazione che attestava l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, concessa dal Giudice Delegato del fallimento in ragione dell’indisponibilità di fondi della procedura, come previsto dall’art. 144 del D.P.R. 115/2002 (Testo Unico delle Spese di Giustizia).

La Corte d’Appello, investita per la liquidazione della parcella del difensore, aveva a sua volta rilevato l’anomalia, evidenziando che prima di procedere al pagamento era necessario correggere il dispositivo dell’ordinanza della Cassazione. Solo con un dispositivo corretto, che condannasse la controparte al pagamento in favore dell’Erario, sarebbe stato possibile procedere.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto l’istanza, riconoscendo la fondatezza della richiesta di correzione. I giudici hanno ribadito che, quando una parte è ammessa al patrocinio a spese dello Stato, le spese legali liquidate a carico della parte soccombente devono essere versate all’Erario. Si tratta di un meccanismo volto a recuperare, almeno in parte, i costi che lo Stato ha anticipato per garantire il diritto di difesa.

L’ordinanza impugnata è stata quindi ritenuta suscettibile di correzione a norma dell’art. 391-bis c.p.c., trattandosi di un provvedimento accessorio alla liquidazione delle spese. La Corte ha pertanto disposto la modifica del dispositivo originale, sostituendo le parole «della controricorrente» con le parole «dello Stato». In linea con la giurisprudenza consolidata, non è stata emessa alcuna pronuncia sulle spese del procedimento di correzione, poiché in tale procedura non si può individuare una parte vittoriosa e una soccombente.

Le Conclusioni

La decisione riafferma un principio cruciale nella gestione delle spese legali in caso di gratuito patrocinio. L’errore materiale sulle spese legali è un’insidia che può avere conseguenze pratiche significative, impedendo al difensore di ottenere la liquidazione del proprio compenso e allo Stato di recuperare le somme anticipate. Questo provvedimento sottolinea l’importanza della precisione formale negli atti giudiziari e conferma l’efficacia dello strumento della correzione dell’errore materiale per sanare sviste che, se non rettificate, potrebbero compromettere la corretta esecuzione delle decisioni giudiziarie. La cancelleria è stata incaricata di annotare la correzione in calce all’ordinanza originale, chiudendo così la vicenda.

Cosa succede se un giudice condanna la parte soccombente a pagare le spese legali direttamente alla parte vincitrice, quando quest’ultima è ammessa al patrocinio a spese dello Stato?
La decisione è affetta da un errore materiale e può essere oggetto di correzione. La condanna al pagamento delle spese deve essere disposta in favore dello Stato (Erario) e non della parte privata, poiché è lo Stato a farsi carico dei costi della difesa.

Come si corregge un errore materiale in un’ordinanza della Corte di Cassazione?
Si corregge attraverso un’apposita istanza di correzione di errore materiale, prevista dagli articoli 287 e 391-bis del codice di procedura civile. Se la Corte riconosce l’errore, emette un nuovo provvedimento che dispone la rettifica del testo originale.

Chi paga le spese del procedimento di correzione di errore materiale?
Nessuno. La Corte di Cassazione ha stabilito che, data la natura speciale di questo procedimento, non è possibile individuare una parte vincitrice e una soccombente. Di conseguenza, non viene emessa alcuna condanna al pagamento delle spese relative alla procedura di correzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati