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Errore materiale ordinanza: Cassazione corregge rinvio

La Corte di Cassazione interviene per correggere un errore materiale in una propria ordinanza. A seguito di un ricorso, la Corte aveva erroneamente indicato il Tribunale di Treviso come giudice di rinvio, anziché quello corretto di Vicenza. Con la nuova ordinanza, la Corte riconosce il ‘lapsus calami’ e dispone la correzione, ripristinando la corretta competenza territoriale per la prosecuzione del giudizio, sottolineando l’importanza della precisione procedurale.

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Errore Materiale in Ordinanza: La Cassazione Corregge Se Stessa

Nel complesso mondo della giustizia, anche il più alto organo giurisdizionale può incorrere in sviste. Un errore materiale in un’ordinanza non è un evento raro, ma la sua gestione rivela la solidità dei meccanismi procedurali a garanzia della corretta amministrazione della giustizia. In una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è intervenuta per correggere un proprio precedente provvedimento, chiarendo un principio fondamentale sul giudice di rinvio.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine dalla crisi di una società per azioni, che aveva inizialmente presentato una domanda di concordato preventivo presso il Tribunale competente. Dopo una serie di complesse vicende, tra cui la rinuncia alla prima domanda e la presentazione di una seconda, il Tribunale dichiarava il fallimento della società.

Il caso ha attraversato diversi gradi di giudizio: la Corte d’Appello ha prima revocato il fallimento, ma questa decisione è stata a sua volta cassata dalla Corte di Cassazione. Il giudizio è quindi tornato in Appello, che ha rigettato il reclamo della società. Impugnando nuovamente la decisione, la società si è rivolta ancora alla Cassazione. Quest’ultima, con una prima ordinanza, ha accolto il ricorso, annullato la sentenza d’appello e rinviato la causa al giudice di primo grado. Qui è sorto il problema: l’ordinanza indicava come giudice del rinvio il ‘Tribunale di Treviso’ anziché il ‘Tribunale di Vicenza’, dove tutto era iniziato.

La Gestione dell’Errore Materiale nell’Ordinanza

Il difensore del fallimento ha prontamente sollevato la questione, chiedendo la correzione dell’evidente errore materiale nell’ordinanza. La Corte di Cassazione, con il provvedimento in esame, ha accolto il ricorso, riconoscendo che l’errata indicazione del giudice di rinvio era frutto di un mero lapsus calami, ovvero un semplice errore di scrittura.

La Corte ha affermato un principio di diritto cruciale: quando un tribunale dichiara inammissibile una domanda e poi il fallimento, e la Corte d’Appello, in sede di reclamo, deve decidere sull’impugnazione, essa è tenuta a rimettere la causa al tribunale di primo grado per l’esame nel merito, senza poter decidere direttamente. Di conseguenza, quando la Cassazione annulla la decisione d’appello, il rinvio deve necessariamente avvenire verso il giudice originario di primo grado.

Le Motivazioni della Correzione

La Corte ha spiegato che l’indicazione del ‘Tribunale di Treviso’ era palesemente un errore, poiché l’ufficio giudiziario che aveva originariamente gestito la domanda di concordato e l’istanza di fallimento era il Tribunale di Vicenza. Era dunque quest’ultimo, e non un altro, a dover riesaminare la questione.

Il dictum della precedente ordinanza, cioè il principio guida, era chiaro: il giudice rescindente doveva valutare l’ammissibilità della seconda domanda di concordato. Logica e coerenza procedurale imponevano che tale giudice fosse quello di Vicenza. Inoltre, la stessa locuzione ‘in diversa composizione’, usata nel dispositivo, non avrebbe avuto senso se riferita a un tribunale diverso da quello che si era già pronunciato. Questa espressione implica infatti che lo stesso ufficio giudiziario debba decidere nuovamente, ma con un collegio di giudici differente.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La decisione della Cassazione, pur riguardando un caso specifico, offre importanti spunti di riflessione. In primo luogo, conferma l’esistenza e l’efficacia del procedimento di correzione dell’errore materiale, uno strumento agile che consente di emendare sviste formali senza la necessità di impugnazioni complesse, garantendo efficienza e celerità. In secondo luogo, ribadisce un principio fondamentale di competenza e procedura: il giudice del rinvio, salvo diverse disposizioni, è quello che ha emesso il provvedimento cassato o, come in questo caso, il giudice di primo grado originariamente competente. Infine, questa vicenda dimostra la capacità del sistema giudiziario di auto-correggersi, un elemento essenziale per mantenere la fiducia dei cittadini nella giustizia.

Cos’è un errore materiale in un provvedimento giudiziario?
È un errore di natura puramente formale, come un errore di calcolo, di trascrizione o un’indicazione sbagliata di un nome o di un luogo (definito ‘lapsus calami’ nell’ordinanza), che non incide sulla volontà e sul ragionamento giuridico del giudice.

Cosa accade se la Cassazione sbaglia a indicare il giudice a cui rinviare la causa?
La parte interessata può presentare un’istanza per la correzione dell’errore materiale. La stessa Corte di Cassazione, riconosciuto l’errore, emette una nuova ordinanza per correggerlo, specificando il giudice corretto, come avvenuto nel caso di specie con la sostituzione del ‘Tribunale di Treviso’ con il ‘Tribunale di Vicenza’.

Sono previste spese legali per il procedimento di correzione di un errore materiale?
No, l’ordinanza chiarisce che in questo tipo di procedimento non si provvede alla liquidazione delle spese legali, in quanto l’errore è imputabile all’ufficio giudiziario e non alla condotta processuale delle parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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